Estratto dell’articolo di Lucia Landoni, Rosario Di Raimondo per “La Repubblica”
SELVAGGIA E SELVAGGINA - MEME BY VUKIC
Come può in quattro giorni una signora di 59 anni che gestisce una pizzeria a Sant’Angelo Lodigiano passare dall’essere considerata un esempio a un corpo da piangere? La scansione delle ultime ore di Giovanna Pedretti passa dall’anonimato alla ribalta mediatica in un battito di ciglia, dai complimenti ministeriali ai dubbi sull’autenticità della sua storia, amplificati da personaggi famosi e ripresi dai notiziari. Dalla notorietà al suicidio, le cui ragioni, come spesso accade, possono rimanere oscure e insondabili.
L’ultimo post Sulla pagina Facebook della pizzeria “Le Vignole” l’ultimo post è dell’ 11 gennaio alle 11,26. È lo “screenshot” di una recensione su Google. Un cliente si lamenta: «Mi hanno messo a mangiare di fianco a dei gay, non mi sono accorto subito perché sono stati composti, e un ragazzo in carrozzina che mangiava in difficoltà. Non mi sono sentito a mio agio». Poi l’esemplare risposta della titolare, Giovanna Pedretti: «Credo che il nostro locale non faccia per lei», una delle frasi.
giovanna pedretti
L’ondata di complimenti Venerdì 12 gennaio la notizia rimbalza ovunque, con giornali e tv che riprendono la storia e intervistano Pedretti e utenti di tutta Italia che esprimono l’intenzione di andare a mangiare nella sua pizzeria. […]
Quel pomeriggio, Lorenzo Biagiarelli — influencer di cucina, volto televisivo e compagno di Selvaggia Lucarelli — esprime sui social dei dubbi sulla veridicità del post da cui è partito tutto: pone l’accento sul fatto che «il font della recensione, come quello della risposta, è diverso da quello usato da Google», «sia la recensione che la risposta presentano simili errori di ortografia. Il più evidente è la minuscola dopo tutti i punti. Sembrano scritte dalla stessa mano».
tweet su giovanna pedretti 5
Aggiunge come la recensione sia «pericolosamente simile a un’altra, scovata da Valentina Dirindin su Dissapore, che a suo tempo destò le stesse reazioni». Proprio Dirindin dedica un articolo alla vicenda su Dissapore, precisando che «crediamo assolutamente nella buona fede della pizzeria, e pure in quella di chi si indigna per un commento del genere», ma esortando a «non dar da mangiare ai troll», cioè utenti dei social che «scrivono bestialità». […]
La ristoratrice ribadisce la propria buona fede ma sabato 13 gennaio Biagiarelli pubblica un nuovo post spiegando di aver telefonato a Pedretti e di averla incalzata con le sue domande. «A quale titolo, dato che lei non è un giornalista?», gli chiedono. Della vicenda quella sera si occupa anche la tv. Pedretti, incalzata dal Tg3, si difende. Critiche in queste ore sono arrivate alla testata giornalistica: la Lega presenterà un’interrogazione in commissione Vigilanza Rai e Fdi dice che «il Servizio pubblico non dovrebbe fare gogne mediatiche». […]
Giovanna Pedretti
Il suicidio e le polemiche Dopo il suicidio, il vento cambia di nuovo e il dito viene puntato contro chi ha messo in dubbio una storia da qualcuno ribattezzata in “marketing dei sentimenti”. La figlia di Pedretti accusa Selvaggia Lucarelli, la quale ieri ha sottolineato che «non c’era stata gogna» ma solo «ricerca della verità». Contattata da Repubblica, Lucarelli ha scritto: «State continuando a parlare di gogna mediatica scatenata da me e Lorenzo. La gogna erano forse 200 commenti sulle nostre rispettive pagine e non di insulti. In compenso i vostri articoli stanno scatenando migliaia e migliaia di minacce di morte, compreso “so dove abiti”. Se Lorenzo si ammazza chi sarà responsabile? Se iniziamo ad attribuire responsabilità agli altri sulla salute mentale altrui temo nessuno di salverà». […]
I DUBBI DI LORENZO BIAGIARELLI SULLA DENUNCIA DI OMOFOBIA IN PIZZERIA