DAGOREPORT – PERCHE' L'"INCIDENTE" HA FATTO FELICI IRAN E ISRAELE - RAISI MIRAVA ALLA SUCCESSIONE DELL’85ENNE KHAMENEI. MA, PER IL RUOLO DI GUIDA SUPREMA, L’AYATOLLAH HA SCELTO IL FIGLIO MOJTABA. NON SOLO: RAISI AVEVA INIZIATO A INCIUCIARE CON GLI STATI UNITI PER LA STABILIZZAZIONE DEL GOLFO
1. C’È CHI VEDE UN COMPLOTTO LE VOCI SU KHAMENEI JR. «INCIDENTE PER FAVORIRLO»
Greta Privitera per il “Corriere della Sera” - Estratti
ali khamenei
(...) Ora che la morte del presidente Ebrahim Raisi e quella del ministro degli Esteri Hossein Amirabdollahian sono state confermate, iniziano a circolare le prime teorie cospirative sullo strano incidente in elicottero in cui sono state coinvolte due tra le più alte cariche dello stato.
(...) La versione che va per la maggiore è che l’incidente sia stato orchestrato direttamente dall’ayatollah Ali Khamenei, una trappola per togliere di mezzo il possibile rivale del secondogenito Mojtaba, detto Khamenei Jr..
Rivale nella «sfida» più importante di tutte nel mondo della Repubblica islamica: quella della successione al ruolo di leader supremo. Ali Khamenei ha 85 anni e detiene il potere dal 1989, dalla morte di Ruhollah Khomeini. Si dice che non goda di ottima salute e che quindi, a breve, gli ayatollah d’Iran potrebbero trovarsi a scegliere la prossima guida spirituale.
Ebrahim Raisi
Secondo gli analisti, la «gara» sarebbe stata molto probabilmente tra il presidente Raisi e Khamenei jr., non amato da una frangia dei pasdaran, gli uomini dell’élite iraniana. Secondo le tesi del complotto, per eliminare il rivale del figlio, l’ayatollah avrebbe organizzato «l’incidente perfetto».
«Partendo dal presupposto che non abbiamo abbastanza prove per trarre alcuna conclusione, ammetto che se qualcuno volesse assassinare un politico di alto livello, l’impianto di questo incidente è impeccabile: le condizioni meteo e il fatto che non sia rimasto quasi nulla dell’elicottero cancellano quasi tutte le evidenze», commenta Farzin Nadimi esperto di Difesa iraniana del Washington Institute.
LA RICOSTRUZIONE DELL INCIDENTE ALL ELICOTTERO DI EBRAHIM RAISI
Secondo Nadimi, le poche prove raccolte finora fanno pensare di più a un errore umano, quello del pilota che ha deciso di decollare nonostante le pessime condizioni meteo, molto probabilmente sottoposto alle pressanti richieste dei politici. Ma anche Nadimi non se la sente di escludere totalmente la possibilità che dietro allo schianto ci possa essere altro: «Non ci sono prove, ma la Repubblica islamica ci ha abituati a colpi del genere.
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2. IL REBUS KHAMENEI, GUIDA SUPREMA PER CASO CHE HA SPALANCATO LE PORTE AL POTERE DEI PASDARAN
Viviana Mazza per il “Corriere della Sera” - Estratti
mojtaba khamenei 4
«Fu una sorpresa» quando Ali Khamenei diventò Guida suprema dell’Iran il 6 agosto 1989, dopo la morte del fondatore della Repubblica islamica Ruhollah Khomeini, racconta al Corriere Gary Sick, che fu il principale negoziatore della Casa Bianca durante la crisi degli ostaggi del 1979 .
«Era un alto funzionario nel Consiglio di Comando della Rivoluzione, il governo rivoluzionario iraniano, e aveva occupato una serie di ruoli chiave, incluso quello di viceministro della Difesa, ma non era mai stato considerato uno di quelli che davvero avevano fatto la rivoluzione o uno dei leader. Era un religioso, ma molti clerici di alto rango non lo ritenevano qualificato per la presidenza né per sostituire Khomeini», spiega Sick, che oggi ha 89 anni, quattro in più dell’attuale leader iraniano, il cui arto destro è parzialmente paralizzato dopo un attentato del 1981 ed è sopravvissuto ad un cancro nel 2014.
Ali Khamenei
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Per la sua ascesa fu fondamentale l’appoggio di Hashemi Rafsanjani, che nel 1989 era capo del Parlamento: esibì una lettera dichiarando che esprimeva la volontà del defunto Khomeini che Khamenei fosse il suo successore.
Rafsanjani pensava di servirsi di Khamenei per detenere il vero potere (e fu presidente fino al 1997) ma i rapporti si deteriorarono (Khamenei e i suoi alleati lo ridimensionarono pian piano, etichettandolo come «capitalista» e «sostenitore dell’Islam americano»). Khamenei è stato in grado di mantenere il potere (e la «fiamma» della rivoluzione islamica), pur non avendo il carisma di Khomeini, grazie all’alleanza con i conservatori e i pasdaran (i Guardiani della Rivoluzione).
ebrahim raisi
«Quando prese il potere nel 1989, aprì la porta ai pasdaran in campo economico e in politica, soprattutto per contrastare il movimento riformista», ci spiega Mohsen Sazegara che all’età di 24 anni tornò a Teheran dall’esilio con l’ayatollah Khomeini e fondò per lui questa milizia che risponde direttamente alla Guida suprema. Sazegara, che risiede in America dal 2003, diventato riformista si scontrò con Khamenei e finì in carcere. Da allora la Guida e i pasdaran si sono appoggiati l’un l’altro. «E su questa strada Khamenei ha trasformato l’Iran nel tipo di dittatura che solo lo Scià avrebbe potuto sognare», afferma Sick.
mojtaba khamenei
L’attuale Guida suprema è una figura complessa, secondo Mehdi Khalaji, teologo che ha studiato a Qom, poi trasferitosi in America. «Da giovane indossava abiti casual, parlava del suo amore per la letteratura, componeva poesie. E da leader ha mostrato quella che ha definito “flessibilità eroica”, per esempio accettando l’accordo sul nucleare con l’Occidente nel 2015, in un momento in cui vedeva un rischio di coesione sociale. Ha permesso l’ascesa di leader relativamente moderati come Khatami o Rouhani, quando pensava che potessero rafforzare la stabilità nazionale».
La rivoluzione islamica era condotta prima di tutto all’interno dell’Islam, assorbendo i valori della contestazione giovanile degli Anni ‘60 e ‘70, attaccando il clero tradizionalista sciita timoroso di ogni coinvolgimento nelle lotte politiche e invitando gli iraniani a ribellarsi, anche se poi li portava a sottomettersi all’autorità delle «fonti di emulazione» sciite — come nota Alberto Zanconato nella sua biografia di Khomeini — e rivendicava che alla guida della società dovesse esserci un giurisperito islamico, secondo la dottrina del «velayat-e-faqih».
incidente elicottero di ebrahim raisi
Deciso a difendere la sopravvivenza della Repubblica islamica, Khamenei si è scontrato negli anni con altre figure che — all’interno dello stesso regime — ritenevano necessarie delle riforme per quella stessa sopravvivenza. E il rispettato ayatollah Hossein Ali Montazeri, dagli arresti domiciliari, avrebbe accusato la Guida suprema di commettere «gravi peccati, usando la forza contro gli innocenti» e rinnegando l’imparzialità e giustizia necessaria a chi governa in quanto interprete della volontà divina.
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ebrahim raisi con un ritratto di khamenei nel 2022
Cosa succederà quando Khamenei passerà la torcia a un successore? Se sarà Mojtaba, il favorito tra i suoi sei figli (accusati peraltro dai critici di detenere ricchezze all’estero) potrebbe essere l’inizio di una monarchia ereditaria.
Mojtaba, stretto consigliere del padre, non fa discorsi, non ha un ruolo pubblico, non è mai stato eletto. Ha qualifiche religiose ma non è un ayatollah. Il religioso e candidato alla presidenza Mehdi Karroubi nel 2005 fu il primo ad accusarlo per i brogli che portarono alla vittoria Mahmoud Ahmadinejad. E già nelle proteste del 2009 uno degli slogan lo prendeva di mira: «Mojtaba, speriamo che tu muoia e non diventi Guida suprema».
ebrahim raisi ebrahim raisi
ALI KHAMENEI hassan rouhani Ali Khamenei Ismail Haniyeh e due leader di hamas netanyahu e il gabinetto di guerra israeliano ALI KHAMENEI IN PREGHIERA PER LA FINE DEL RAMADAN