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    CALCIO E PUGNI - IL PORTIERE DEL SEREGNO, ERMANNO FUMAGALLI, RACCONTA IL CLIMA DI TERRORE VISSUTO NELLA SQUADRA BRIANZOLA, SU CUI STA INDAGANDO LA PROCURA DI MONZA: "ERA UNA CASERMA. SEDUTE ALL'ALBA QUANDO PERDEVAMO. CI SI ALLENAVA GIOCANDO A UNA SPECIE DI CALCIO FIORENTINO DOVE VALEVA TUTTO PER VINCERE. DELLE PERSONE MI DISSERO 'TI VENIAMO A PRENDERE A CASA, SALUTA TUO FIGLIO'. DUE MIEI COMPAGNI SONO STATI PICCHIATI. NON ERA CALCIO, ERA GOMORRA'"


     
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    PIÙ CALCI, MENO CALCIO: FAR WEST SEREGNO TRA RISSE E INTIMIDAZIONI. “IN CAMPO DOBBIAMO UCCIDERLI ALTRIMENTI MI INCAZZO COME UNA IENA"

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    Roberto Pelucchi per "La Gazzetta dello Sport"

     

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    Ermanno Fumagalli ha 39 anni, è bergamasco di Treviglio e fa il portiere. In oltre vent’anni di carriera ha girato l’Italia, partendo dal Nord (Fiorenzuola e Lodi) e stabilendosi per qualche anno in piazze molto calde del Sud, da Messina ad Avellino, da Caserta a Foggia, dove il calcio incendia gli animi.

     

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    Ma è dovuto arrivare a Seregno, nel cuore della Brianza, perché davanti ai suoi occhi si spalancasse un mondo. Un brutto mondo fatto di violenze, intimidazioni, minacce. “Era Gomorra”, dice.

     

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    Quello che Fumagalli, assieme ad altri compagni, ha avuto il coraggio di raccontare al presidente Davide Erba qualche settimana fa ha portato all’allontanamento del dg Ninni Corda e di due suoi fedelissimi, il difensore Christian Anelli e il centrocampista Federico Gentile, tutti e tre arrivati la scorsa estate dopo la promozione del Seregno in C.

     

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    E ha fatto scattare l’inchiesta della Procura di Monza. Fumagalli ha accettato di raccontare alla Gazzetta i suoi mesi di angoscia dentro uno spogliatoio sotto scacco. Lo fa omettendo tutti quei particolari che potrebbero essere utili alle indagini e che sono coperti da segreto.

     

    seregno 19 seregno 19

    Ermanno, che clima c’era al Seregno fino a un mese fa?

    "Troppo pesante. Non era calcio. A partire dagli allenamenti".

     

    il seregno calcio 4 il seregno calcio 4

    Come erano?

    "Ci si allenava giocando a pallamano, una specie di calcio fiorentino dove valeva tutto, per vincere. E quando dico tutto, dico: tutto".

     

    il seregno calcio 5 il seregno calcio 5

    E quando perdevate che cosa succedeva?

    "Una volta siamo stati convocati alle 6 del mattino e abbiamo corso per un’ora. Dopo la sconfitta contro la Juventus Under 23 siamo arrivati alle 7 e abbiamo dovuto rivedere la gara del giorno prima. Non era una squadra, era una caserma. Sempre in trincea".

     

    il seregno calcio 3 il seregno calcio 3

    Fino al punto di non ritorno.

    "Esatto, quando mi hanno minacciato ho capito che non potevo più accettare tutto questo".

     

    il seregno calcio 2 il seregno calcio 2

    Che cosa è successo, racconti.

    "Stava per incominciare l’allenamento e mi si sono avvicinate alcune persone che conoscevo perché bazzicavano attorno alla squadra. ‘Ti veniamo a prendere a casa, forse non hai capito’. ‘Non rivedrai più la tua famiglia, stasera saluta Jacopo’. Quando hanno fatto il nome di mio figlio, non ho più capito niente".

     

    Ha avuto paura?

    "Non soltanto io. Mia moglie, con due figli in casa, non era più serena. Non era calcio, era Gomorra. È stato devastante".

     

    il seregno calcio 1 il seregno calcio 1

    Aveva mai vissuto prima cose simili?

    "Mai, in vent’anni che faccio questo lavoro. Anzi, questo sport, perché il calcio per me non è mai stato un lavoro. Ho giocato in piazze caldissime, ma mai e poi mai ho visto queste cose".

     

    Ma perché hanno minacciato proprio lei?

    "Forse perché mi comporto da professionista. Nessuno ha mai potuto parlare male di me, come persona. Il fattore umano, per me, è fondamentale".

     

    ninni corda ex dg del seregno ninni corda ex dg del seregno

    Il suo presidente ha accusato Corda, ma anche due suoi compagni. Che rapporto avevate con loro?

    "Di sopportazione. Ognuno di noi pensava: speriamo di vincere domenica, sennò… Ma il pensiero di un calciatore deve essere: dai che domenica ci divertiamo e facciamo una gran partita".

     

    Invece, cosa succedeva?

    "C’era una tensione continua".

     

    il tecnico del seregno mariani il tecnico del seregno mariani

    Qualche suo compagno è stato picchiato?

    "Sì, tra il primo e il secondo tempo di una partita una persona, di cui non faccio il nome, ha messo le mani addosso a due ragazzi. Non so perché l’ha fatto".

     

    Se certi metodi erano una esclusiva di Corda, che ruolo aveva l’allenatore Mariani?

    "Non riusciva a esprimersi per il forte condizionamento di quella persona, non era libero come adesso. E ora parlano i fatti".

     

    il presidente del seregno davide erba il presidente del seregno davide erba

    Cosa intende dire?

    "Che con un clima sereno arrivano anche i risultati. Prima, anche a livello di testa, non c’eravamo. E se non ci sei fai entratacce, rispondi male all’arbitro, che poi ti punisce... Non potevamo neppure salutare gli avversari prima delle partite. Se lo facevi eri visto male, non eri considerato pronto alla guerra. La guerra: ma che roba è? Una cosa è la cattiveria agonistica, un’altra la violenza".

     

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    L’audio del presidente Erba prima della partita contro il Padova ha lasciato perplessi.

    "Si sta travisando un messaggio privato, usato per interessi personali. Era goliardico, motivazionale. Il presidente è l’opposto di quello che appare in quell’audio, una persona dal cuore devastante. Non merita certi attacchi".

     

    seregno seregno

    Ha mai pensato di lasciare il Seregno?

    "Sì, ma per fortuna il presidente ci ha liberato da questo incubo. La sera tornavo a casa e stavo male. Per me il calcio è passione, divertimento, amore. La fiammella si stava spegnendo, adesso è stata riaccesa. Ci sono più serenità, più armonia, più compattezza. Se vogliamo possiamo anche fare la battuta, nello spogliatoio, si può ridere. Ho riconquistato il mio calcio. Prima c’era Gomorra".

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