Estratto dell’articolo di Antonio Fraschilla per www.repubblica.it
concessioni balneari
Le spiagge libere sono poche e le concessioni rinnovate fino al 2024 sono illegittime nonostante la norma voluta dalla maggioranza in Parlamento nella scorsa finanziaria. Il Consiglio di Stato smentisce il piano del governo Meloni, che aveva inviato a Bruxelles un dossier sostenendo che le spiagge in Italia sono tante e la “risorsa non è scarsa”: piano che nelle intenzioni di Palazzo Chigi avrebbe dovuto convincere i commissari di Bruxelles a non aprire la procedura di infrazione contro lo Stato italiano che non mette a bando le concessioni delle spiagge del Belpaese.
GIORGIA MELONI ALL HOTEL VILLA DELLE PALME A SANTA MARINELLA
Ieri è stata depositata la sentenza che rigetta il ricorso del titolare di uno stabilimento balneare a Rimini per una intricata vicenda locale. Ma prendendo spunto da questa diatriba riminese i magistrati del Consiglio di Stato, nelle motivazioni, scrivono che il sostenere non vi sia scarsità di risorsa e che la concessione piccola non incide molto, è scorretto: “Si tratta di meri assunti, sforniti di prova, in quanto la risorsa è sicuramente scarsa, come questo Consiglio di Stato ha già chiarito nell’adunanza plenaria, e la presenza o l’assenza dell’interesse transfrontaliero non dipende certo dalla mera – peraltro solo affermata – limitata rilevanza della concessione economica”.
Lo stesso Consiglio di stato nella sentenza ribadisce quando già affermato da altre pronunce: e cioè che la legge del 2023 che proroga le concessioni balneari automaticamente fino al 31 dicembre 2024 “dovrebbe e deve essere essa stessa disapplicata”.
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Il deputato di Alleanza verdi e sinistra, Angelo Bonelli, chiederà ai ministri competenti di riferire in aula: “La sentenza del Consiglio di Stato smentisce il lavoro di mappatura delle spiagge del governo Meloni che aveva allungato le spiagge italiane di 3 mila km portandole da 8.000 a 11.000, considerando pure aree commerciali e portuali, per non dire di scogliere vere e proprie e inaccessibili, solo per dimostrare che le spiagge italiane sono un bene disponibile.
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La sentenza – aggiunge Bonelli – stabilisce non solo che è illegittimo prorogare le concessioni demaniali marittime ma ribadisce che le spiagge sono una risorsa scarsa contrariamente a quanto definito dalla mappatura del governo. Il gioco truffaldino è stato svelato anche da un tribunale. Il governo in virtù di questa impostazione avrebbe voluto perfino mandare in gara le ultime spiagge libere privatizzando le e cementificandole”.
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