BIDEN SANDERS
Giuseppe Sarcina per il “Corriere della Sera”
Joe Biden lavora alla lista dei ministri, con una promessa: «Formerò una squadra che riflette le diversità degli americani». In concreto un mix attento al dosaggio dei generi e delle minoranze. Ma il vero problema è politico. Domenica scorsa, con un'intervista alla Cnn , Bernie Sanders si è di fatto candidato al ministero del Lavoro. E non è un mistero che Elizabeth Warren stia ancora spingendo per ottenere il Tesoro e quindi la guida della politica economica, con tutto ciò che ne consegue. Vale a dire: aumento delle imposte sui redditi più alti per coprire investimenti e spesa pubblica corrente.
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Eppure Sanders e Warren non compaiono negli elenchi fatti filtrare dal «transition team» di Biden, insediato a Wilmington, in Delaware. Il nuovo leader, per ora, si è limitato ad annunciare la nomina di tre consiglieri alla Casa Bianca. Sono i fedelissimi che hanno condotto la campagna elettorale: Steve Ricchetti, 63 anni, che assume il ruolo che fu di Steve Bannon all'inizio dell'epoca Trump; Jen O' Malley Dillon, 44 anni, designata come vice del capo dello staff Ron Klain, 59 anni; Cedric Richmond, 47 anni, deputato e presidente del Congressional Black Caucus, sarà il direttore dell'Ufficio di collegamento con Capitol Hill.
bernie sanders, joe biden e pete buttigieg
Ma per il resto Biden prende tempo. Secondo le indiscrezioni raccolte a Washington il leader e la sua vice Kamala Harris starebbero esaminando diverse strategie. L'incognita chiave è la composizione del Senato che emergerà dai due ballottaggi in programma in Georgia il prossimo 5 gennaio. Per conquistare la maggioranza nell'Aula i democratici hanno bisogno di due vittorie. Possibile, ma al momento poco probabile. La Camera Alta, cui spetta la ratifica delle nomine ministeriali, rimarrebbe dunque ai repubblicani. L'ipotesi più quotata è che Biden e Harris presentino una lista senza né Sanders né Warren. Ma i due stanno esaminando anche la possibilità di inserirli: se il Senato in mano ai conservatori li promuove, bene.
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Se, come è più plausibile, li boccia, il nuovo presidente si smarcherebbe dalla sinistra radical, proponendo le figure di alto livello già individuate. Al Tesoro sarebbe comunque la prima volta per una donna. Sono in lizza: Lael Brainard, 58 anni, già sottosegretaria al Tesoro con Obama e infine alla Federal Reserve, dove fa parte del Board dei governatori; l'ex presidente della stessa Fed, Janet Yellen, 74 anni; Sarah Bloom Raskin, 59 anni, profilo simile a quello di Brainard, già sottosegretaria al Tesoro e poi nel board dei governatori Fed. Al Dipartimento di Stato continuano a salire le quotazioni di Chris Coons, 57 anni, senatore del Delaware, grande esperto di Medio Oriente e, soprattutto, amico personale di Biden.
È in corsa anche Susan Rice, 55 anni, che però potrebbe diventare Consigliera per la Sicurezza Nazionale, posizione già ricoperta con Obama. Per la Difesa, sembra unanime il consenso su Michele Flournoy, 59 anni, lunga esperienza al Pentagono. Come Attorney General, a capo del Dipartimento della Giustizia, dovrebbe arrivare Sally Yates, 60 anni, che guidò il dicastero nel mese di gennaio 2017, prima di essere licenziata da Donald Trump.
barack obama susan rice
Per l'Energia, casella chiave visti i piani per sviluppare le rinnovabili, si parla, tra gli altri, di Elizabeth Sherwood-Randall, 61 anni, sottosegretaria nello stesso dicastero con Obama. Per il ministero della Salute c'è Vivek Murthy, 43 anni, che è già co-presidente della nuova task force anti-Covid. Biden, però, dovrà anche saldare i debiti politici contratti nel corso delle primarie con Pete Buttigieg, 38 anni, e Amy Klobuchar, 60 anni, ex rivali dell'area moderata. Non ci sono molte caselle disponibili. Forse Buttigieg potrebbe andare all'Onu, come ambasciatore Usa.