Crisi, sconcerto cinquestelle su proposta Salvini
MATTEO SALVINI BEATO TRA LE DONNE
(LaPresse) - Sconcerto e sorpresa tra i senatori del Movimento 5Stelle in Senato. Alla domanda, "ora cosa fate?" alcuni senatori hanno risposto: "Non lo so".
Salvini: Taglio parlamentari in vigore con nuova legislatura
(LaPresse) -"La settimana prossima votiamo subito il taglio. L'articolo 4 della legge costituzionale per il taglio dei parlamentari dice che entra in vigore dopo 5 mesi: se nel frattempo vengono sciolte le Camere quella legge entra in vigore nella legislatura successiva". Cosi Matteo Salvini, parlando con i cronisti in Senato
Salvini: Centinaia di messaggi incoraggiamento su linea decisa oggi
matteo salvini e la madonna 2
Roma, 13 ago. (LaPresse) - "“Sto ricevendo centinaia di messaggi di incoraggiamento sulla linea decisa oggi, sul taglio dei parlamentari ed elezioni il prima possibile per il bene del paese e ne sono felice.
Nel pieno rispetto delle prerogative del Quirinale conto che gli italiani possano eleggere il nuovo parlamento che dia vita a un governo in grado di far ripartire il Paese”. Così Matteo Salvini.
Crisi, Salvini: Subito taglio parlamentari e per dignità poi voto
DI MAIO SALVINI CONTE
Roma, 13 ago. (LaPresse) - "Rilancio: votiamo per anticipare il taglio dei parlamentari, si chiude in bellezza e poi per dignità per onestà e coerenza si va subito al voto. Facciamolo la settimana prossima". Così Matteo Salvini, leader della Lega, parlando ai cronisti in Senato.
Perché il taglio del numero dei parlamentari fa slittare le elezioni
LUIGI DI MAIO E MATTEO SALVINI
Il Movimento 5 Stelle continua a sostenere che l’ex alleato di governo è «troppo attaccato alla poltrona» per avere il coraggio di approvare il taglio del numero dei parlamentari. E, pur di arenare la legge, avrebbe boicottato l’esecutivo prima del voto definitivo, che era previsto per il 9 settembre.
In realtà lo scorso luglio è lo stesso Salvini a postare su Twitter un selfie vittorioso: «Taglio di #345parlamentari, fatto», scriveva il ministro dell’Interno.
renzi di maio
Dunque poltrone o no, sembrerebbe esserci un’altra ragione per cui la Lega vuole evitare a tutti i costi che venga approvata la legge. E ha a che fare con i tempi della crisi, diventati ormai il principale tema di scontro tra gli ex alleati.
Salvini, infatti, vuole andare al voto il prima possibile per «capitalizzare il consenso della Lega», per dirla con le parole di Giuseppe Conte. Se passasse la riforma, il voto slitterebbe di diversi mesi. Forse è proprio quello che sperano di ottenere i grillini per cercare di recuperare lo svantaggio con il Carroccio.
LUIGI DI MAIO MATTEO RENZI
La riforma
Si tratta di una riforma costituzionale che andrebbe a tagliare il numero dei deputati da 630 a 400 e il numero dei senatori dai 315 ai 200. È stata già approvata in prima lettura, e al Senato anche in seconda lettura, manca l’approvazione in seconda lettura alla Camera e poi la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale affinché diventi legge.
LA NOTTE DI SAN LORENZO VISTA DALLA LEGA
Perché fa slittare i tempi del voto
Trattandosi di una riforma costituzionale entro tre mesi è possibile che si chieda un referendum confermativo. Il referendum lo possono chiedere un quinto dei membri di una camera, oppure 500 mila elettori, oppure cinque consigli regionali.
Qualora venisse chiesto il referendum, la Corte di Cassazione dovrebbe esaminare la domanda e dichiarare ammissibile la consultazione: passerebbe un altro mese. Poi bisogna indire il referendum in una data che va dai 50 ai 70 giorni successivi: ancora due mesi.
LUIGI DI MAIO E MATTEO SALVINI INVECCHIATI CON FACEAPP
Non è tutto, anche se il referendum confermasse la legge, devono passare altri 60 giorni prima delle eventuali elezioni. Infatti la norma prevede «che si applichi a decorrere dalla data del primo scioglimento o della prima cessazione delle Camere successiva alla data di entrata in vigore e comunque non prima che siano decorsi sessanta giorni dalla predetta data di entrata in vigore».
MATTEO SALVINI ME NE FREGO
Qualora nei tre mesi dall’approvazione nessuno chiedesse il referendum, ci vorrebbero comunque ulteriori mesi per ridisegnare i collegi. Fatto sta che approvare la legge sul taglio dei parlamentari significa far slittare le elezioni di almeno sei mesi così da votare nella primavera 2020, contando su una rinascita del Movimento 5 Stelle. Inaccettabile per la Lega.