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    “ADESSO LA SCIENZA INGLOBA TRAGEDIA E TELENOVELA, PROPONENDO UNO SCENARIO DISTOPICO” – GRAMELLINI E IL DISTURBANTE CASO DI ANA OBREGÓN, ATTRICE SPAGNOLA 68ENNE, DIVENTATA MADRE DI UNA BIMBA CONCEPITA, CON MATERNITÀ SURROGATA NEGLI USA, GRAZIE AL SEME DEL FIGLIO MORTO: “A GUARDARLA IN CONTROLUCE PUÒ PERSINO SEMBRARE UNA STORIA D’AMORE. E ALLORA PERCHÉ LASCIA DENTRO UN RETROGUSTO INDEFINIBILE? DAVVERO TUTTI I DESIDERI SONO DIRITTI?


     
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    1. IL SEME DEL FIGLIO

    Massimo Gramellini per il “Corriere della Sera”

     

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    Ci sono notizie da cui puoi difenderti solo con la nostalgia. Nella tragedia greca un figlio sposava la madre e ci faceva quattro figli per la gioia degli psicanalisti. Nelle telenovelas il figlio morente affidava le proprie creature a sua madre […] Altri tempi. Adesso la scienza ingloba tragedia e telenovela, proponendo uno scenario distopico: l’attrice spagnola Ana Obregón promette al figlio morente Aless di eternarlo in un erede e […] munita del seme congelato di lui vola in Florida per procedere a tutte quelle costosissime e da noi vietatissime pratiche di maternità surrogata che oggi, a 68 anni, le consentono di stringere fra le braccia una figlia che in realtà è sua nipote.

     

    […] lui voleva un figlio anche da morto, e lei una figlia che assomigliasse al figlio morto. A guardarla in controluce può persino sembrare una storia d’amore. E allora perché lascia dentro un retrogusto indefinibile? Ammetto di non riuscire a dare un nome al mio disagio. Posso solo condividerlo con chi legge. Non trovando risposte, mi concedo il lusso di una domanda: davvero tutti i desideri sono diritti?

     

    2. MAMMA A 68 ANNI CON LA SURROGATA «IL SEME USATO È DI MIO FIGLIO»

    Estratto dell’articolo di Virginia Nesi per il “Corriere della Sera”

     

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    C’è un prima e un dopo nel caso della seconda maternità dell’attrice, presentatrice e produttrice spagnola Ana Obregón. Prima, il 30 marzo, la Spagna e il mondo intero vedono nella foto di copertina della celebre rivista di gossip Hola , l’artista 68enne cullare una neonata fuori da una clinica statunitense. Il titolo dell’esclusiva: «Ana Obregón, madre di una bambina per maternità surrogata a Miami».

     

    Dopo (solo sette giorni), il 5 aprile , Obregón ricompare sulla copertina della stessa rivista per raccontare un’altra verità: «Quella bambina non è mia figlia, ma mia nipote biologica». Perché Ana Sandra Lequio Obregón è nata dal seme congelato del figlio dell’attrice, Aless Lequio, morto nel 2020, a 27 anni, a causa del sarcoma di Ewing.

     

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    […] Così spiega: «Quando gli hanno diagnosticato il cancro, i medici avevano raccomandato ad Aless di conservare campioni di sperma per assicurarsi di poter avere figli. Questi campioni sono stati conservati negli Stati Uniti. Un giorno in cui Aless stava già molto male, ci ha detto che se gli fosse successo qualcosa voleva che sapessimo questo: che lui voleva lasciare degli eredi in questa vita, anche se lui non ci sarebbe più stato».

     

    Il 20 aprile Ana Sandra Lequio Obregón compirà un mese, ma la sua nascita ha già suscitato aspre polemiche. In Spagna la maternità surrogata, a pagamento o altruistica, è illegale dal 2006. La ministra dell’Uguaglianza spagnola Irene Montero (Podemos) ha ricordato: «Non dimentichiamoci delle donne che ci sono dietro questi casi, vittime di una chiara discriminazione per povertà».

     

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    […] Negli Stati Uniti Obregón è la madre legale della bambina. Prima di lasciare il Paese, l’attrice dovrà registrare Ana Sandra. Se ne prenderà cura lei, anche se in Spagna la legislazione non consente di adottare bambini appena nati a chi ha più di 45 anni: la differenza tra adottante e adottato deve essere almeno di 16 anni e non può superare i 45. Il caso lascia aperti degli interrogativi giuridici, sociali ed etici.

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