Massimo Gramellini per il Corriere della Sera- Estratti
luciano Spalletti
Non trovo sorprendente né scandaloso che alla festa dei Fratelli d’Italia partecipino il franchista Santiago Abascal e il genio distopico di Elon Musk (...) Non mi sarei scandalizzato neanche se ci fosse andata Elly Schlein: anzi, lo avrei trovato un gesto di notevole intelligenza politica. Ma Luciano Spalletti, no.
A una festa di parte, come giustamente Donzelli ha definito Atreju, sarebbe meglio sfilassero persone di parte, di qualunque parte. Non i pochissimi «super partes» che ci possiamo ancora permettere, uno dei quali è proprio il c.t. della Nazionale. Il famoso luogo comune sui sessanta milioni di commissari tecnici si può intendere anche al contrario, e cioè che l’unico realmente insignito del ruolo rappresenta l’intero popolo. Allegri e Inzaghi possono andare dove vogliono: sono allenatori di club, quindi di una fazione. Ma Spalletti ha perso quella libertà nel momento in cui ha accettato di sedersi sulla panchina di tutti.
massimo gramellini in altre parole
Ovviamente avrei scritto le stesse cose se avesse deciso di presentarsi a un convegno del Pd. E non ha alcuna rilevanza che professi idee di sinistra e in passato abbia dato del fannullone a Salvini (questo semmai lo avrà reso più simpatico alla Meloni). Resto dell’idea che adesso Spalletti sia come Fiorello: un patrimonio della Nazione da sottrarre anche solo al sospetto di strumentalizzazioni di parte.
SIMPATIE PCI E «DUELLI» CON SALVINI IL C.T. E LA POLITICA
Claudio Bozza per il "Corriere della Sera" - Estratti
GRAVINA SPALLETTI BUFFON
«Icché vota Spalletti? Ho tanti dubbi nella vita, ma su questo vo’ su i’ sicuro: ni’ cuore di “Lucio” c’è il glorioso Pci ». (...)
Ma il suo credo politico ha radici profonde nella sua Certaldo, terra del Boccaccio, dove è cresciuto con il padre operaio, la madre che lavorava in una ditta di confezioni e il fratello Marcello, scomparso qualche tempo fa. «Sto nella stessa parte del cuore», si fece sfuggire tempo fa, alle Iene .
GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI
Scorrendo vecchi articoli di giornale emerge, poi, l’incompatibilità con Matteo Salvini, che alla kermesse di FdI salirà sul palco il giorno dopo. Spalletti, in almeno due occasioni, è entrato in rotta di collisione con il leader della Lega. Nel maggio 2017, il rossonero Salvini sparò così: «L’allenatore è un piccolo uomo», riferendosi a Spalletti che non aveva fatto entrare Totti nel finale di Milan-Roma. La replica fu urticante: «Salvini contro? Meglio, mi toglie dall’imbarazzo: preferisco avere dalla mia parte chi lo definisce “fannullone”».
Ma l’attuale vicepremier rincarò al veleno: «Spalletti? È un “piddino” rancoroso». Il ramoscello d’ulivo è arrivato però quando «il piccolo uomo» è diventato ct della Nazionale: «Auguro a Spalletti buon lavoro». Difficile una riconciliazione proprio alla festa del partito di Giorgia Meloni.
MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI - MEME BY OSHO luciano spalletti 2