Massimo Gramellini per il "Corriere della Sera"
laura granato 17
Ci faccia capire, senatrice Laura Granato eclissatasi dai Cinquestelle: davvero Lei ha preteso di entrare in Senato senza green pass per andare a votare contro il decreto-legge che impone il green pass? Ci vada, e si batta fino all'ultimo fiato per le sue idee, ci mancherebbe, ma dopo avere esibito il green pass all'ingresso, come fanno milioni di comuni mortali in ogni altro luogo di lavoro. Auto-attribuendosi la patente di martire, Lei ha definito «dittatura conclamata» e «distorsione del regolamento» la volontà di applicare anche a una senatrice le regole che valgono per tutti. Conosciamo la sua replica: «Mi si chiede un attestato di obbedienza a un provvedimento che vado a contestare».
laura granato 17
Ma si rende conto del processo mentale, quello sì distorto, che sta dietro un ragionamento simile? Faccia uno sforzo di fantasia e immagini una democrazia dove l'opposizione si rifiuta di seguire le leggi decise dalla maggioranza (o dal governo che ha la fiducia della maggioranza), dove ognuno se ne infischia degli obblighi che non gli piacciono e dove chi vuole guidare senza patente lo fa, o se è contrario a una tassa non la paga In effetti non serve un grande sforzo di fantasia perché in Italia molti ragionano come lei. Chiamano dittatura il rispetto delle regole che non condividono. E si sentono autorizzati a compiere soprusi in nome dell'unica libertà che riconoscono: quella di fare come gli pare.
laura granato 17
GRANATO
(askanews) - La senatrice di L'Alternativa c'è Bianca Laura Granato è stata sospesa per dieci giorni dopo la sua decisione di entrare a palazzo Madama senza il Green Pass. Ne ha dato notizia, in apertura della seduta dell'assemblea, la presidente del Senato Elisabetta Casellati. Secondo quanto ha spiegato Casellati, il Consiglio di Presidenza ha deliberato il divieto di accesso senza certificato verde in tutte le sedi di palazzo Madama e la sanzione della sospensione per dieci giorni al parlamentare che si renda responsabile di "un accesso non consentito".
massimo gramellini