Giuseppe Pullara per il Corriere della Sera
BOUVETTE SENATO
È una gran bella vista quella che si gode dalla terrazza della Biblioteca del Senato in piazza della Minerva. La «cupola delle cupole» a pochi metri, il Pantheon osservato da sopra invece che da sotto. «È la prima volta che ci vengo» ammette Pietro Grasso, presidente di Palazzo Madama che poi, ieri nel pomeriggio, ha presenziato alla presentazione di un francobollo dedicato al Senato. Sale la scalinata esterna in ferro che conduce dal quinto piano al superattico e si trova sul grande terrazzo dove una dozzina d' anni fa era stata installata una elegante «buvette» per i senatori.
aula senato
A seguito di una campagna di stampa condotta dal Corriere , la struttura arciabusiva fu smantellata. Ora Grasso, venuto a sapere di un sospetto che era nato sulla natura di certi ingombri, è salito - cocciuto paladino della legalità - a controllare di persona. In realtà, dalla strada si nota la permanenza sul livello più alto della biblioteca dedicata a Giovanni Spadolini una costruzione circolare stile liberty con una massiccia scalinata, il tutto colorato di un sofisticato azzurrino.
tetti roma
Il presidente Grasso non trascura, nella sua ispezione, di godersi la vista della supercupola ricoperta da lastroni di piombo chiodati. Nota la sequenza di gradini scolpiti nel cemento antico e comincia a formulare un' idea: «Dev' essere interessante, per uno studente di architettura, guardare com' è fatta all' esterno questa struttura». Il cronista lo invita a osservare attentamente il panorama dei tetti del centro storico, una veduta magnifica ma puntellata da parabole e antenne tv. E soprattutto da interventi abusivi di ogni specie, dai più piccoli a quelli più importanti. Grasso è preso dal gioco e li cerca, li trova, li indica con la mano.
ascensore vittoriano
Ecco, sulla linea dell' Altare della Patria, la torre metallica dell' ascensore del Vittoriano. E poi quel terrazzo, e quella mansarda, e laggiù quel gazebo. «Quella è la mensa della Camera, non è una nostra iniziativa» dice individuando una superfetazione metallica, un verandone sul terrazzo di palazzo San Macuto. Sottolinea che è lì da molto, dai primi anni '90, qualche volta ci ha mangiato anche lui.
«Che debbo dire? Nulla, sono senza parole. Anzi, non voglio dire niente». Grasso è consapevole che la carica che ricopre e il momento politico un po' speciale gli impediscono di lasciarsi andare in commenti. Le conseguenze, forse soprattutto per chi dovrebbe aver vigilato negli anni sull' abusivismo al centro storico, potrebbero essere detonanti. Ma in qualche modo il presidente qualcosa dice, se sceglie di portare la conversazione ai tempi di Palermo, quando era procuratore e si impegnava «a combattere l' illegalità dal basso, anche negli episodi minori, per risalire alla vera e propria guerra alla mafia». Illegalità zero, insomma. Ciò che non è accaduto nella Capitale.
pietro grasso e moglie
La visita della terrazza di palazzo della Minerva conferma che non c' è alcuna utilizzazione attiva dello spazio, anche se una parte resta occupata da voluminose ferramenta. In Grasso l' intuizione di prima va maturando e si sviluppa in un proposito: «Questo terrazzo è magnifico, ha una vista unica sul Pantheon. Sarà aperto alle visite degli studenti e di quanti sono interessati all' architettura antica. E questo vano ascensore, ora nascosto dalla ferraglia, potrà essere utile per fare arrivare fino quassù i disabili. Il Senato deve essere aperto a tutti».
I resti della ex buvette dei senatori restano lì, dopo tanti anni. Ma almeno serviranno a qualcosa. L' abusivismo socialmente utile.