Aldo Grasso per il “Corriere della Sera”
ALDO GRASSO
Da giorni, sto rimuginando su una frase che il nuovo dg della Rai, Giampaolo Rossi, ha detto in un’intervista alla nostra Antonella Baccaro.
Si riferiva alla nuova Rai3: «Come ogni rete, racconterà l’Italia com’è realmente, non come qualcuno la vorrebbe». Forzando un po’ il senso delle parole e semplificando, il significato potrebbe essere questo: prima Rai3 era una rete di sinistra e dava della realtà un’interpretazione ideologica, ora non sarà più così.
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GIAMPAOLO ROSSI
Questo vale anche per persone come Buttafuoco o Mascheroni, tanto per citare giornalisti che mi piacerebbe vedere in video. Non così potrei dire di altri che pure sono stai confermati, su Rai3.«L’Italia com’è realmente»: in Rai finora l’unico esempio di questo desiderio è l’intervista al Premio Strega che Geppi Cucciari ha fatto al ministro della Cultura, sperando non venga osteggiata per il suo ardire.
Però, a dire il «vero», c’è anche una questione di generi: nella Rai delle origini il racconto dell’Italia, non solo com’era ma anche come avrebbe dovuto essere, era affidata, a bravi inchiestisti come Mario Soldati, Ugo Zatterin, Giovanni Salvi, Virgilio Sabel, Ugo Gregoretti; purtroppo oggi l’inchiesta non gode di grande stima, da quando punta più alla gogna che alla «verità».
aldo grasso
Qual è allora il genere che meglio «racconta l’Italia com’è realmente?». Ho qualche difficoltà a rispondere, perciò pongo la domanda in altro modo: noi italiani assomigliamo di più a quei personaggi che appaiono nelle trasmissioni più congegnate o in quelle più trash? Sarà dunque, gentile Giampaolo Rossi, una Rai3 dedita al trash?
aldo grasso GIAMPAOLO ROSSI A CARTOONS ON THE BAY - FESTIVAL DELL ANIMAZIONE DI PESCARA