Monica Colombo per il "Corriere della sera"
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A una settimana dallo spareggio con la Macedonia, Gabriele Gravina bacchetta i club di A ma, evitando di andare allo scontro con la Lega, effettua concessioni. Il clima nello sport è rovente: l'Italia si gioca il biglietto per il Mondiale in Qatar a partire dalla sfida con la Macedonia del 24 marzo, il sottosegretario allo Sport Valentina Vezzali tergiversa sulla piena capienza a Palermo per la partita decisiva, i club di A si lamentano per la mancata assegnazione della poltrona da vicepresidente federale e soprattutto, già senza ristori, l'introduzione dell'indice di liquidità necessario per l'iscrizione al prossimo campionato.
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E per finire Gravina rimprovera alla Lega di non aver rinviato l'imminente turno di A per consegnare a Mancini giocatori riposati, «anche perché i soggetti che parlano di possibile disastro sono gli stessi che non ci mettono nelle condizioni ideali».
In un clima elettrico, nel consiglio federale di ieri, la Lega ha perso la poltrona di rappresentanza che aveva con Paolo Dal Pino: la carica di vicepresidente è stata assegnata con 17 preferenze a Francesco Ghirelli, presidente della Lega Pro.
Non è stata rinviata la votazione nonostante la richiesta della Lega serie A, impossibilitata a candidare Lorenzo Casini, che solo oggi formalmente si insedierà (ieri ha presenziato come invitato). Marotta e Lotito hanno provato a evidenziare «una lesione del principio di rappresentatività e democraticità».
LORENZO CASINI
Gravina ha annunciato che Casini entrerà nel comitato di presidenza. Il tema più scottante era legato all'introduzione, a stagione in corso, dell'indice di liquidità come condizione per potersi iscrivere al campionato.
Ricordando che la fotografia dei conti attuali restituisce un'immagine del calcio «in regime pre-fallimentare», Gravina ha sottolineato che l'indice «è un punto di riferimento per stabilire chi, nel breve termine, è nelle condizioni di garantire la continuità aziendale per poter affrontare il torneo».
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Andando incontro però alle richieste della Lega, con i bilanci devastati dalla pandemia, ha dato tempo fino al 20 aprile, data del prossimo consiglio federale, per definire di concerto i criteri del nuovo parametro e i correttivi da apportare.
Del resto, se fosse stata confermata l'intenzione di introdurre l'indice di liquidità allo 0,7, una decina di società avrebbe rischiato la mancata ammissione al campionato. Ecco perché Lorenzo Casini è soddisfatto. «Un ottimo risultato».
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I club hanno ottenuto di poter lavorare ancora sull'adeguamento dello statuto ai principi informatori per un altro mese, affiancati dal commissario Terracciano. Il Sottosegretario Vezzali ha dichiarato: «Il 31 marzo finirà lo stato di emergenza e si riapriranno gli stadi al 100%. Per la gara con la Macedonia del 24 dovrò fare una deroga, di mia competenza». Precisazione del ministro Speranza: «Nulla osta sul piano sanitario, sull'importanza o meno dell'evento decide il Sottosegretario che firma il decreto».