Valerio Piccioni per gazzetta.it
lotito gravina
Quella lettera è una "lacerazione nel nostro sistema". Gabriele Gravina scrive a Luigi De Siervo e per conoscenza a Paolo Dal Pino, ad e presidente della Lega di Serie A, per denunciare i danni di un’iniziativa che rischia di danneggiare il calcio, questo dice il presidente federale, proprio nel momento in cui può nascere un nuovo dialogo con il governo Draghi e il ministro dell’economia Daniele Franco ha accettato di sedersi al tavolo per ascoltare le richieste in tema di ristori.
Ma l’invio della lettera, ispirata presumibilmente da Claudio Lotito, comincia a perdere per strada diverse adesioni (alimentando il giallo delle firme mancanti, alla fine del testo c’è solo l’elenco delle 20 società). Torino e Bologna hanno chiesto spiegazioni alla Lega, che ha inviato materialmente la mail dalla sua segreteria. Anche il Milan e la Roma sposerebbero una linea del genere. Il Venezia lo farà probabilmente nelle prossime ore. Pure la Salernitana potrebbe uscire allo scoperto.
LEGA NEUTRALE
lotito gravina
Fatto sta che la Lega ieri sera si è mossa per difendere la sua "neutralità": in risposta alla richiesta di chiarimenti, è stato precisato che tutta la vicenda si è svolta a livello di club. In pratica, non è stata aggiunta né tolta una virgola. Si afferma però (e questo è il punto che farà più discutere) che nel passaggio dalla lettura nella riunione informale al testo inviato alla Vezzali e a Malagò sia cambiato poco (due passaggi di maggiore prudenza) su cui comunque non c’è stato nessun intervento della Lega.
MAGGIORANZE— Insomma, la controversia sui "principi informatori" che i club non ritengono obbligatorio inserire nello statuto della Lega in quanto membri di un’«associazione privata», continua. Gravina ha usato parole piuttosto dure senza però chiudere la porta al dialogo. Certo c’è "sconcerto" e "imbarazzo". Ma anche l’adesione alla richiesta della Lega che chiedeva altro tempo, 15 giorni, per poter affrontare finalmente il tema delle nuove maggioranze. Che i famosi principi informatori prevedono semplice (con l’eccezione di alcune materie più delicate) e che invece le attuali regole vogliono qualificata, cioè di due terzi, con il rischio dell’immobilismo.
gabriele gravina foto di bacco
15 GIORNI— Gravina chiarisce che la Lega avrebbe potuto impugnare i principi approvati dal Consiglio federale, ma non l’ha fatto nei tempi previsti. In ogni caso, con un ulteriore rinvio oltre il 15 febbraio, la Federazione interverrebbe. Come? Con un commissario ad acta incaricato di far sintonizzare lo statuto sui nuovi principi. D'altronde ci sono corsie differenti: da una parte il percorso federale, dall’altra l’intervento del Collegio di garanzia a cui Malagò ha girato i quesiti contenuti nella lettera. Collegio di garanzia che però si trova nel bel mezzo di un cambio della guardia al vertice con l’avvocato generale dello stato Gabriella Palmeri Sandulli subentrata da pochissimo a Franco Frattini, nominato presidente del Consiglio di Stato. Ad occuparsi del fascicolo sarà la sezione consultiva presieduta da Virginia Zambrano.
gravina
AUTOGOL— Gravina, però, sottolinea un’altra storia. Meglio, il rischio di un autogol. Evidenziato, è sempre il ragionamento di Gravina, dal bypassare la Federcalcio inviando la lettera solo alla Vezzali e a Malagò. Qualcosa che si può interpretare come "un’evidente lacerazione che di certo non giova alle iniziative che questa Federazione ha intrapreso nell’interesse del sistema calcio in generale e della Lega di Serie A". Ma sì, proprio lui, quel tavolo tecnico che ha già l’adesione della Vezzali e dello stesso ministro Franco. Tavolo che peraltro subirà di suo un rinvio con l’allargamento a tutto il mondo dello sport: bisognerà naturalmente aspettare il ritorno di Malagò dall’Olimpiade di Pechino.
gabriele gravina e paolo dal pino mattarella gravina