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    UN SORSO DI VELENO - GRAZIE ALLA PETIZIONE DI UNA 17ENNE, PEPSI E COCA-COLA COSTRETTE A RIMUOVERE UN INGREDIENTE NOCIVO DALLE LORO BIBITE (FANTA, GATORADE E POWERADE)


     
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    Federica Seneghini per www.corriere.it

    Sarah KavanaghSarah Kavanagh

    Alla fine i consumatori hanno vinto. Dopo la Pepsi, anche la Coca-Cola ha annunciato che entro la fine dell'anno modificherà la composizione di alcune delle sue bibite - tra cui Fanta e Powerade - rimuovendo da tutte le ricette uno degli ingredienti più controversi: gli oli vegetali bromurati, i cosiddetti Bvo.

    Sostanze considerate da tempo nocive per la salute, vietate in Giappone e in Europa, ma utilizzate, negli Stati Uniti, per esaltare aromi e sapori di alcune bevande aromatizzate. L'azienda ha capitolato dopo il successo di una campagna su Change.org organizzata da una studentessa americana. Ma rassicura: «I nostri drink sono sempre stati sicuri».

    oli vegetali brominati nelle bibiteoli vegetali brominati nelle bibite

    UNA BATTAGLIA A COLPI DI CLIC
    Già l'anno scorso, la rivale Pepsi aveva cedute alle richieste delle associazioni di rimuovere i Bvo dal Gatorade, uno dei suoi prodotti più noti. Una decisione seguita a una durissima battaglia online tra consumatori e colosso dei drink, combattuta a colpi di clic sulla piattaforma Change.org.

    Dove, la combattiva Sarah Kavanagh, studentessa diciassettenne del Missisippi, aveva lanciatouna petizione per chiedere la rimozione di questo ingrediente. L'accusa: i Bvo sono ritardanti di fiamma, vietati da anni nell'Unione Europea e in Giappone. Il risultato: migliaia di firme raccolte e l'annuncio di Pepsi: via i Bvo dal Gatorade. Poi, una nuova campagna. Questa volta contro Coca-Cola. Un altro trionfo. E anche il colosso di Atlanta è stato costretto a capitolare.

    Sarah Kavanagh e la petizione contro la coca colaSarah Kavanagh e la petizione contro la coca cola

    Continuando però a difendere la bontà dei suoi ingredienti: «Tutte le nostre bibite sono sicure, lo sono sempre state, e sono in regola con tutte le normative in vigore nei paesi dove sono vendute», ha detto uno dei portavoce dell'azienda. «Sicurezza e qualità dei nostri prodotti sono la nostra priorità». Parole rassicuranti.

    Cui però è seguita la decisione di dire stop all'ingrediente incriminato. I sostituti dei Bvo sono già stati individuati: saccarosio acetato isobutirrico, utilizzato in alcune bibite da più di 14 anni, e estere di glicerolo delle resina, usato di solito i chewing gum e bevande.

     

     

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