Laura Anello per “la Stampa”
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Che cosa hanno in comune Robin Hood e Zeus? Il vendicatore che ruba ai ricchi per dare ai poveri contro sceriffi disonesti nella lontana Nottingham, e l'onnipotente padre degli Dei greci? Sono entrambi due cani e due cani davvero speciali della Scuola italiana cani salvataggio, che conta sedici centri in tutta Italia. Sono stati loro a gettarsi in acqua e a salvare dall'annegamento due ragazzi a Giardini Naxos, la località di mare ai piedi di Taormina. Mentre i loro «colleghi» Mira e Pedro hanno tirato fuori dai guai, al sicuro fino in spiaggia, due sorelle e una signora che erano in balia delle correnti a Montalto di Castro, nell'alto Lazio.
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Già, in questa estate pazza, di caldo afoso e di alluvioni, di siccità e di vento distruttivo, di guerra e di elezioni, c'è la bella storia di quattro quadrupedi che hanno salvato cinque bipedi. Storia a lieto fine, di cui tanto abbiamo bisogno, e che darà fiato alle trombe degli animalisti che in queste settimane hanno lanciato una campagna che gira su Facebook contro le discriminazioni degli animali in spiaggia. «Se ti salvano in mare va bene, se conducono un cieco pure, ma se devono stare al mare con il loro padrone per diletto no», questo il succo.
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Fatto sta che questa volta i cani-bagnino sono stati davvero provvidenziali. A Giardini Naxos hanno salvato due ragazzi di dodici e di diciannove anni che stavano rincorrendo il pallone che era volato al largo a causa del vento. Qualche minuto e si sono trovati in balia della corrente che impediva loro di tornare indietro.
A dare l'allarme alle unità cinofile è stata la mamma del dodicenne, allarmata da quanto stava accadendo a circa cento metri dalla riva: così lontano la corrente aveva portato i due ragazzi. In loro soccorso sono partiti quindi Robin Hood, un Golden Retriever di quattro anni e Zeus, un Terranova di sei anni. Quando hanno raggiunto i ragazzi, il più piccolo era aggrappato alle caviglie del più grande che per questo non riusciva a nuotare. Dopo avergli lanciato il «baywatch» - il salvagente rigido che usano i bagnini - è iniziata l'operazione di recupero. I due giovani si sono aggrappati al salvagente e i due cani li hanno riportati a riva, accolti da acclamazioni e da applausi.
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In tutt' altro mare, a Montalto di Castro, in provincia di Viterbo, sono state tre donne a trovarsi in difficoltà: di mattina è toccato a una signora di 52 anni, Alina Maria, che è finita in una «buca» - così si chiama in gergo il vortice creato dalla corrente - e si è messa a urlare per chiedere aiuto. In suo soccorso si sono lanciati in acqua Pedro, Golden Retriever di 7 anni e Mira, Labrador miele di 6 anni assieme ai loro conduttori.
Nel pomeriggio, nello stesso tratto di mare tra Lazio e Maremma, se la sono vista brutta due sorelle di Arezzo, Fany e Gabriella. L'una di venti, l'altra di venticinque anni, in ottima salute e buone nuotatrici, cosa che la dice lunga su quanto il mare possa essere pericoloso. Bracciata dopo bracciata si sono trovate nella «buca» che si era formata a causa della corrente. Pochi minuti e si sono accorte di non riuscire a riavvicinarsi a riva. Fortunatamente sono state avvistate dalle Unità cinofile che erano in servizio a circa cento metri dalla riva.
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E anche questa volta Pedro e Mira hanno fatto il loro dovere, accolti sulla spiaggia da applausi e da grida di sollievo. In Sicilia c'è chi ha detto grazie a San Vito, protettore dei cani e venerato in diversi comuni.Ci si rivolge a San Vito se si ha paura di un cane, con una preghiera dedicata, ma lo si ringrazia anche, come in questo caso, quando i suoi protetti ben addestrati dimostrano di essere davvero i migliori amici dell'uomo. Uomo che qualche volta questa amicizia non la merita fino in fondo, in questa estate che ha visto anche un'impennata di abbandoni di quattrozampe, ma questa è un'altra storia.
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