CLIP DELLO SPETTACOLO DI FRANCESCA REGGIANI - GATTAMORTA
CLIP DELLO SPETTACOLO DI FRANCESCA REGGIANI - GATTAMORTA
CLIP DELLO SPETTACOLO DI FRANCESCA REGGIANI - GATTAMORTA
Fulvio Abbate per Dagospia
francesca reggiani imita giorgia meloni e concita de gregorio13
Come ti racconto, come ti annuncio, lo show di Francesca Reggiani, attrice, performer, creatura che si nutre di una verve che risponde un talento da figlia unica, irresistibilmente comica, di se stessa?
Esattamente Francesca, ragazza, romana, un lungo avvenire davanti a sè. Grazie al suo sguardo, al suo sarcasmo, al suo osservare quasi da entomologo le piccine cose dell’ormai trascurabile politica. E ancora irresistibile, su ogni altra possibile circoscrizione condominiale.
Francesca che domani sera, su Raitre, occuperà il palinsesto con le sequenze del suo spettacolo, “Gattamorta”, così in attesa, si spera, di una striscia tutta propria che oscuri, ce lo auguriamo, perfino ogni memoria di Bruno Vespa, dello stesso Biagi.
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Dunque, ora e sempre Francesca Reggiani che, non molte settimane fa, ancor prima del trionfo della destra-destra al governo e del tonfo quasi abissale del Pd di Enrico Letta, ci ha fatto d’improvviso dono di una straordinaria, inarrivabile doppia intervista Giorgia Meloni-Concita De Gregorio (a chi l’avesse persa se ne consiglia caldamente l’immediata visione) che surclassava qualsiasi possibile editoriale d’autore su carta stampata, senza mai precipitare nella subcultura dei meme che a loro volta sembrano avere cancellato ogni possibile elzeviro.
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La prosopopea, il birignao amichettistico di Concita De Gregorio, sovrapposti, comparati, collazionati al registro pop rionale della non ancora presidente del Consiglio, Giorgia. “Me volevo fa’ chiamà Giorgio, me sembrava però troppo…”. Gli sguardi della Meloni sulla De Gregorio meglio d’ogni trattato di antropologia comparativa.
La domanda capitale, facendo caso a Francesca Reggiani in scena, l’interrogativo assoluto muove, appunto, sul funzionamento della dinamo, meglio, l’autoclave primaria e segreta della comicità, già cosa determina il riso?
Dice il filosofo Bergson, nel proprio saggio dedicato esattamente al significato del comico, dice che una faccia triste non fa ridere, due facce tristi, l’una accanto all’altra, scatenano invece ilarità, determinano il miracolo della risata.
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Bene, cosa scatena la nostra incontenibile ilarità osservando in scena Francesca Reggiani pronta a trasfigurarsi in uno nessuno centomila nella galleria del gattamortismo? Ecco, sì, l’attesa, la certezza che, d’improvviso, la fiocina della sua intelligenza comica, il dono del bradisismo gestuale e mimico, si manifestino.
Uno scrittore può scrivere un modesto romanzo, un comico ha invece l’obbligo della perfezione, d’essere sferico nel consegnare il proprio obiettivo, bersaglio, la propria trousse, il proprio beauty-case occupato dal sarcasmo, dalla resa a ogni disincanto che impone nient’altro che la risata seppellitrice, liberatoria.
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Da Oscar alla carriera, la riflessione sulle smagliature che portano afflizione al decoro e soprattutto all’autostima femminile: “Non sono smagliature, è un codice a barre”.
Anche in questo caso Francesca Reggiani abbatte ogni possibile retorica attraverso la trasfigurazione d’ogni inestetismo in una riflessione istantanea sul tramonto dell’Occidente capitolino dei punti neri.
Si sappia che assai presto l’intervista doppia De Gregorio-Meloni, si arricchirà di un nuovo “Ahò”, magari questa volta in forma istituzionale. Gli occhi, le smorfie di “Giorgia” a compulsare ancora il birignao da zuppa di farro capalbiese dell’altra, la radical-chic. Le ciocie da mercatino rionale Vs. le Jimmy Choo.
geppi cucciari foto di bacco (1)
Quando poi sempre lei, Francesca, scoprirà che il nuovo paniere degli italiani, accanto ai deambulatori prevede un bonus per i massaggi (in attesa del voucher ulteriore per l’“happy end”) la sua stand-up comedy sarà più significativa perfino d’ogni possibile saggio filosofico sulla fine del pensiero debole stesso, che già era a un passo dall’abisso della Tangenziale. Applausi. Bis.
Ps: Grazie Francesca, per avere fatto giustizia con il tuo talento di tutte le Geppi Cucciari del mondo con la loro comicità da cucirino.
fulvio abbate foto di bacco (2)
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