• Dagospia

    VERSIONE DI GRECO - MESSO SOTTO INDAGINE DALLA PROCURA DI BRESCIA PER OMISSIONE D'ATTI D'UFFICIO, IL PROCURATORE CAPO DI MILANO, FRANCESCO GRECO, RINTUZZA LE ACCUSE: “DA STORARI NON HO MAI RICEVUTO MANIFESTAZIONE DI DISSENSO NÉ IN MODO INFORMALE NÉ FORMALE” - DAVANTI ALL’ACCUSA DI AVER RITARDATO LE INDAGINI SULLA LOGGIA UNGHERIA, GRECO HA SOSTENUTO CHE L’ATTIVITA’ INVESTIGATIVA E’ PROSEGUITA FINO A FEBBRAIO 2020 PER POI FERMARSI A CAUSA DELLA PANDEMIA...


     
    Guarda la fotogallery

    francesco greco francesco greco

    Luigi Ferrarella per il “Corriere della Sera”

     

    Quello che in calendario sarebbe dovuto essere il «venerdì nero» di Paolo Storari, cioè del pm di cui ieri il Consiglio superiore della magistratura doveva decidere o meno il trasferimento disciplinare d'urgenza da Milano e la revoca delle funzioni di pm chiesti dal procuratore generale di Cassazione Giovanni Salvi per aver «gettato discredito» nella primavera 2020 sul suo capo Francesco Greco, diventa invece il «venerdì nero» del procuratore della Repubblica di Milano ed ex pm di Mani pulite.

     

    PAOLO STORARI PAOLO STORARI

    Messo sotto indagine dalla Procura di Brescia per omissione d'atti d'ufficio sulla scorta di quanto Storari ha riferito a Brescia nel difendersi dall'accusa di aver violato il segreto d'ufficio nell'aprile 2020 quando, per sbloccare l'impasse, ritenne di consegnare all'allora consigliere Csm Piercamillo Davigo i verbali segretati dell'ex avvocato esterno Eni Piero Amara sull'associazione segreta «Ungheria»: ipotesi di omissione per avere, da dicembre 2019 appunto, lasciato galleggiare 4 mesi le controverse dichiarazioni di Amara senza iscrivere le notizie di reato contenutevi.

    laura pedio laura pedio

     

    Ciò avvenne solo il 12 maggio 2020, cioè solo dopo che il pg Salvi, che come il vicepresidente Csm David Ermini e altri consiglieri Csm era stato informalmente allertato da Davigo, telefonò a Greco. Il procuratore, difeso dal professor Francesco Mucciarelli e dall'avvocato Francesco Arata, è stato già interrogato dal suo collega bresciano Francesco Prete. «Da Storari non ho mai ricevuto manifestazione di dissenso né in modo informale né formale», dice Greco, rimarcando che anzi Storari in una mail scriveva «con Laura (Pedio, procuratore aggiunto, ndr ) mi trovo bene a lavorare».

     

    Mentre ora Storari attesta che nessuna indagine fu fatta per mesi, Greco (come Pedio) sostiene che «il 16 gennaio 2020 venne genericamente illustrato ai colleghi di Perugia il contenuto delle dichiarazioni di Amara per le possibili connessioni con l'indagine su Palamara dove pure era indagato Amara», e «le attività investigative proseguirono per tutto febbraio». Poi «dall'8 marzo gli uffici giudiziari vennero sostanzialmente chiusi a causa del Covid e il lavoro subì inevitabili rallentamenti».

    francesco greco francesco greco

     

    Sino allora, «mentre alcuni dei file audio» evocati da Amara e dal suo socio Calafiore «vennero consegnati e se ne dispose la trascrizione, non venne mai consegnata la lista degli associati a "Ungheria", fondamentale per cominciare le indagini su solide fondamenta di riscontri documentali».

     

    Tuttavia Pedio scriveva a Storari il 17 aprile 2020 una mail da cui si ricaverebbe che in realtà a quella data le indagini non fossero ancora state avviate, e non lo fossero state per privilegiare le inchieste Eni nelle quali Amara era molto valorizzato: «Dovremmo parlarne con Francesco (Greco, ndr ). Ha perplessità sull'opportunità di cominciare un'indagine sulla quale ci sono dubbi di competenza. Qualche perplessità ce l'ho pure io, anche perché dobbiamo definire il procedimento Eni con priorità assoluta. Temo che l'avvio dell'altra indagine ci possa impegnare eccessivamente e portare a un risultato dubbio».

     

    PAOLO STORARI PAOLO STORARI

    Nelle ore in cui ieri emergeva la notizia di Greco indagato, a Roma Storari rendeva dichiarazioni spontanee al Csm (udienza a porte chiuse) sulla richiesta di suo trasferimento disciplinare, illustrata dal pg Marco Dall'Olio e poi aggiornata a martedì per l'arringa di Paolo Della Sala.

     

    La difesa ha rimarcato che intende affrontare il merito e perciò rinuncia a ripararsi dietro qualsiasi eccezione procedurale sia su un difetto di notifica, sia su un'incongruenza nel terzo illecito disciplinare contestato a Storari dal pg di Cassazione sulla base delle relazioni di Greco e Pedio: non essersi astenuto nell'ottobre 2020 dall'indagare sulla fuga di notizie dei verbali anonimi di Amara portati ai pm il 30 ottobre 2020 da un giornalista del Fatto , simili a quelli che Storari tacque ai colleghi di aver dato mesi prima a Davigo; e d'aver così anzi ostacolato e ritardato 4 mesi (sino a una perizia l'8 marzo 2021) quest' indagine per accesso abusivo a sistema informatico. Indagine che in realtà, come fascicolo autonomo per accesso abusivo, fu iscritta da Greco e Pedio solo a aprile 2021 (quando Storari non c'era più), e che dunque formalmente non esisteva a ottobre 2020.

    LAURA PEDIO LAURA PEDIO

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport