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    ALTRA BATOSTA GIUDIZIARIA PER I NO GREEN PASS - ARRIVA UNA SCONFITTA IN TRIBUNALE: GIUDICATO INAMMISSIBILE IL RICORSO CONTRO LA CERTIFICAZIONE VERDE OBBLIGATORIA - SECONDO IL GIUDICE DELLA SECONDA SEZIONE CIVILE DEL TRIBUNALE DI ROMA, LA VALUTAZIONE DI LEGITTIMITÀ SUL DECRETO DI FINE LUGLIO SPETTA ALLA CORTE COSTITUZIONALE...


     
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    Da www.open.online.it

     

    no green pass no green pass

    Il decreto che il governo Draghi ha emanato alla fine di luglio – quello sulla proroga dello stato di emergenza e sull’obbligatorietà del certificato verde – ha innescato non poche polemiche.

     

    Si sono riuniti sui social gruppi di No Green pass, spostatosi poi nelle piazze di diverse città per protestare contro il passaporto vaccinale. Anche un’associazione di consumatori, Diritto e mercato, ha scelto di manifestare il proprio dissenso nei confronti del decreto, impugnandolo in sede giudiziaria.

     

    green pass 9 green pass 9

    Ma il magistrato della seconda sezione civile del Tribunale di Roma oggi, 31 agosto, ha dichiarato inammissibile il ricorso contro la presidenza del Consiglio e l’esecutivo, chiarendo che la valutazione sul provvedimento e su un’eventuale lesione dei diritti non è di competenza di un giudice civile.

     

    no green pass roma 6 no green pass roma 6

    La valutazione di legittimità costituzionale del decreto spetterebbe, appunto, alla Corte costituzionale, qualora un giudice decidesse di rivolgersi alla Consulta nel corso di un giudizio pendente.

     

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    La decisione del magistrato civile, di fatto, serra le porte della giustizia civile a chi volesse ricorrere contro il Green pass in termini generici. Per farlo, infatti, c’è bisogno che il certificato – che dal primo settembre sarà esteso anche al mondo scolastico e ai trasporti – leda uno specifico interesse di un singolo.

     

    manifestazioni contro green pass manifestazioni contro green pass

    Secondo il giudice, l’associazione ricorrente «sembra confondere un’astratta res controversa, che si sostanzia nell’asserita violazione dei diritti costituzionalmente protetti, con un giudizio autonomo e distinto, condizione normativa imprescindibile per adire la Corte costituzionale».

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