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    ''STRISCIA'' L'EVASIONE - GREGGIO PATTEGGIA PER EVASIONE FISCALE E CONVERTE 6 MESI DI PENA IN 45MILA EURO DI MULTA. ANTONIO RICCI SCHERZA: ''PECCATO, SPERAVO LO ARRESTASSERO, COSÌ RINNOVAVO 'STRISCIA' UNA VOLTA PER TUTTE''. MA SIAMO SICURI CHE SIA UNO SCHERZO?


     
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    1. RICCI SCHERZA SU GREGGIO: SPERAVO L' ARRESTASSERO, COSÌ AVREI POTUTO RINNOVARE STRISCIA LA NOTIZIA

    Claudio Plazzotta per "Italia Oggi"

     

    EZIO GREGGIO HUNZIKER CON IL CANE A STRISCIA jpeg EZIO GREGGIO HUNZIKER CON IL CANE A STRISCIA jpeg

    Antonio Ricci, creatore di Striscia la notizia, commenta così con ItaliaOggi la notizia relativa alle vicende giudiziarie in cui è stato coinvolto Ezio Greggio, storico conduttore del tg satirico di Canale 5: «Come ho già detto in passato, speravo lo arrestassero, così avrei potuto rinnovare Striscia una volta per tutte. E invece, anche questa volta, mi è andata male».

    Ezio Greggio e Michelle Hunziker tra le Veline Irene Cioni la bionda e Ludovica Frasca la moraVDC Ezio Greggio e Michelle Hunziker tra le Veline Irene Cioni la bionda e Ludovica Frasca la moraVDC

     

    Ovviamente Ricci, pubblicamente, ci scherza sopra. Anche se chi lo conosce bene sa che l' intera storia non è proprio piaciuta al guru televisivo di Mediaset. E potrebbero esserci conseguenze. Con Ricci, infatti, meglio stare molto attenti, come insegna la querelle che vede coinvolti gli ex inviati Fabio e Mingo.

     

    Greggio, alla fine, ha patteggiato sei mesi di reclusione, convertiti in 45 mila euro di pena pecuniaria, ponendo fine alla vicenda giudiziaria che dal 2013 lo aveva visto accusato di reati fiscali (residenza a Montecarlo, compensi versati a una società irlandese) davanti al tribunale di Monza. Il gup Pierangela Renda, lo scorso mercoledì, ha pronunciato la sentenza accogliendo la richiesta di pena concordata con la procura dopo che il conduttore televisivo aveva firmato una transazione da 20 milioni di euro con il fisco italiano, che sta pagando in tranche.

     

     

    2. EVASIONE FISCALE PER EZIO GREGGIO: 6 MESI DI PENA CONVERTITI IN 45MILA EURO DI MULTA

    Ezio Greggio Ezio Greggio

    Adriano Palazzolo per www.ilgiornale.it

     

    Sei mesi di reclusione convertiti in 45mila euro di multa e la "non menzione penale". È questa la pena per Ezio Greggio a seguito del patteggiamento per reati fiscali chiesto dallo storico conduttore di Striscia la notizia.

     

    A dare l'ok è stato oggi il tribunale di Monza, dove Greggio era a processo per le tasse evase sugli oltre 23 milioni di euro incassati da Mediaset dal 2009 al 2013.

     

    Gli inquirenti contestavano al conduttore la cessione dei suoi diritti di immagine a una società con base irlandese e lo spostamento della residenza dichiarata a Monaco, nonostante lo showman vivesse praticamente in Italia.

    antonio ricci antonio ricci

     

    A questo va aggiunto anche l’acquisto di un elicottero da 3,5 milioni di euro, nascosto al fisco attraverso diversi escamotage in modo da non versare l’Iva.

     

    Dalla difesa di Greggio fanno sapere che "è stata messa la parola fine ad un contenzioso già chiuso con il fisco italiano oltre un anno fa. Il patteggiamento - chiarisce ancora la difesa - non è il riconoscimento di alcuna colpa, fatto confermato da sentenze di Corte di Cassazione e vari Tar, che a più riprese hanno negato al patteggiamento valenza di sentenza di condanna, a maggior ragione nel suo caso che si è chiuso senza menzione penale, ma è solo una scelta di strategia processuale voluta dall’avvocato

    Bongiorno al solo fine di evitare le lungaggini di un processo che avrebbe condotto, senza ombra di dubbio, alla quarta decisione favorevole".

     

    antoNIO RICCI antoNIO RICCI

    Tre sentenze, infatti, aggiunge la difesa, "sia in sede civile che penale hanno già confermato in questi anni che Greggio è regolarmente residente a Monte Carlo dal 1993, ove tra l’altro è stato eletto presidente del Comites (Comitato degli italiani all’Estero), organismo ufficiale riconosciuto dal Presidente della Repubblica e dal ministero degli Esteri italiani, nonché dal governo di Monaco".

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