1 – FONTI LEGA: SU GREGORETTI INTERLOCUZIONI VIMINALE-CHIGI-FARNESINA-UE
Il cadavere di una donna sulla nave Gregoretti
(LaPresse) - Fonti Lega riferiscono che "Per risolvere la vicenda Gregoretti ci furono numerose interlocuzioni tra Viminale, presidenza del Consiglio, ministero degli Affari Esteri e organismi comunitari. Il via libera allo sbarco fu annunciato dal ministro dell’Interno, appena conclusi gli accordi per la redistribuzione degli immigrati in una struttura dei vescovi italiani e in cinque paesi europei. Accordi raggiunti grazie a una intensa attività diplomatica".
SALVINI MIGRANTI
2 – DI MAIO: CASO GREGORETTI FU PROPAGANDA DI SALVINI, ORA LO VEDO IMPAURITO
Migranti scendono dalla nave Gregoretti
(LaPresse) - "Mi pare che Salvini abbia sempre detto: mi voglio far processare, non ho niente da temere. Ha sempre detto voglio andare a giudizio, anche per il caso Diciotti. Adesso fa la vittima al contrario....penso che la questione Gregoretti non è la questione Diciotti. La questione Diciotti fu una decisione del Governo, la questione Gregoretti fu propaganda di Salvini, che a un certo punto ha iniziato ad annunciare il blocco delle navi delle nostre forze di sicurezza. Adesso lo vedo impaurito, ma è evidente che ognuno deve prendersi le proprie responsabilità". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, a margine della cerimonia per il 25mo anniversario del 'Un Global Service Centre' di Brindisi, con il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres.
MEME SU LUIGI DI MAIO E IL DITO MEDIO A MATTEO SALVINI
3 – «SULLA GREGORETTI DECISE DA SOLO» COSÌ PALAZZO CHIGI SCARICA SALVINI
la pacchia e' finita la scultura di salvatore scuotto con salvini che spara ai migranti zombie 6
Fiorenza Sarzanini per il “Corriere della Sera”
Appena un mese dopo la caduta del governo gialloverde, Palazzo Chigi ha preso le distanze dall' ex ministro dell' Interno Matteo Salvini. In una nota trasmessa ai giudici di Catania l' 11 ottobre scorso il segretario generale ha evidenziato che «nella riunione del Consiglio dei ministri del 31 luglio scorso» la questione relativa alla vicenda della nave della guardia costiera italiana Gregoretti «non figura all' ordine del giorno e non è stata oggetto di trattazione nell' ambito delle questioni "varie ed eventuali" né in altri successivi». Precisazione tecnica per sottolineare come la scelta di lasciare in mare l' imbarcazione con 131 migranti a bordo sia stata presa soltanto dall' allora titolare del Viminale.
salvini conte
La strada è segnata, come aveva anticipato due giorni fa Luigi Di Maio annunciando che «i 5 Stelle voteranno l' autorizzazione a procedere». E per questo la Lega si affretta a ricordare le «numerose interlocuzioni tra Viminale, presidenza del Consiglio, ministero degli Affari Esteri e organismi comunitari per ottenere la redistribuzione degli immigrati in una struttura dei vescovi italiani e in cinque Paesi europei». E così appaiono lontani i tempi del caso Diciotti , quando lo stesso Di Maio e il premier Giuseppe Conte decisero di autodenunciarsi proprio per dimostrare di aver condiviso con Salvini le scelte in materia di politica migratoria.
NAVE GREGORETTI
Nei documenti trasmessi al Senato per chiedere il via libera alla richiesta di rinvio a giudizio per Salvini, il tribunale dei ministri spiega che «a differenza di quanto accaduto per la nave Diciotti , allorquando si innescò una controversia con Malta in ordine allo Stato obbligato a rilasciare il Pos (porto sicuro, ndr ), nel caso Gregoretti è assolutamente pacifico che il coordinamento e la responsabilità primaria dell' intera operazione, seppure avviata in acque Sar maltesi, siano stati assunti dallo Stato italiano su esplicita richiesta di quello maltese».
MATTEO SALVINI LUIGI DI MAIO BY LUGHINO
Ma siccome in questo caso gli altri ministri si sono chiamati fuori, la procedura riguarda soltanto il titolare del Viminale. E questo nonostante il capo di gabinetto Matteo Piantedosi, che negli altri casi aveva sempre rivendicato il potere decisionale, in questo caso - interrogato il 24 ottobre scorso - ha affermato: «Non credo che l' unica autorità competente ad autorizzare lo sbarco sia il ministero dell' Interno». Un cambio di versione che i giudici evidenziano quando sottolineano come abbia «contraddetto quanto dichiarato precedentemente e cercato vanamente di sminuire il ruolo del ministro».
salvini diciotti 5
Salvini non potrà - questo dicono i giudici - invocare il decreto Sicurezza bis, perché «il divieto non può valere per i navigli militari». E proprio questo fa dire a Pietro Grasso, Leu, che il caso è peggiore della Diciotti . Di Maio invece ironizza: «Mi pare che Salvini abbia sempre detto "mi voglio far processare, non ho niente da temere". Adesso fa la vittima. Ora lo vedo un po' impaurito ma è evidente che ognuno si deve prendere le sue responsabilità». Le ostilità sono aperte.
NAVE GREGORETTI
4 – "ABUSO PER FINI POLITICI" PERCHÉ L'EX MINISTRO RISCHIA IL PROCESSO
Alessandra Ziniti per “la Repubblica”
«La linea politica di Matteo Salvini non era incompatibile con il rispetto delle Convenzioni internazionali. Le persone soccorse potevano essere tempestivamente sbarcate e avviate all' hotspot di prima accoglienza salvo poi essere smistate secondo gli accordi eventualmente raggiunti a livello europeo». E invece, «senza cause di giustificazione» e per «finalità politiche», a luglio scorso, l' allora ministro dell' Interno privò della libertà 131 migranti soccorsi dalla nave Gregoretti della Guardia costiera italiana.
MATTEO SALVINI SI EMOZIONA DOPO IL VOTO CHE LO SALVA SUL CASO DICIOTTI
Il tribunale dei ministri di Catania ha svolto le sue indagini per tre mesi e, alla fine, ha concluso che «è ipotizzabile che il senatore Matteo Salvini, nella sua veste di ministro e pubblico ufficiale, abbia abusato delle funzioni amministrative attribuitegli nell' ambito dell' iter procedurale per la determinazione del place of safety, ponendo arbitrariamente il proprio veto, determinando la forzosa permanenza dei migranti a bordo della Gregoretti con conseguente illegittima privazione della loro libertà personale per un arco temporale giuridicamente apprezzabile».
NAVE GREGORETTI GUARDIA COSTIERA
In altre parole, il 27 luglio scorso, quando il comandante Carmine Berlano chiese l' assegnazione di un porto dove far scendere i 131 migranti soccorsi in zona Sar maltese, su richiesta de La Valletta accolta dal centro di ricerca e soccorso di Roma, il Viminale avrebbe dovuto indicare subito la destinazione.
L' atto di accusa
diciotti migranti
È contenuto in 57 pagine ( più allegati) inviate martedì a Palazzo Madama l' atto d' accusa firmato dal presidente Nicola La Mantia con il quale il tribunale dei ministri di Catania chiede l' autorizzazione a processare Matteo Salvini per sequestro di persona aggravato perché commesso da un pubblico ufficiale, con abuso di potere, e in danno di minori.
gabrielli salvini piantedosi MATTEO PIANTEDOSI
Sua esclusiva responsabilità visto che, rispondendo alla richiesta dei giudici, Palazzo Chigi ha escluso che la questione fosse mai stata trattata in Consiglio dei ministri. Il decreto sicurezza violato Le norme entrate in vigore a giugno sul divieto di ingresso in acque italiane a navi con migranti a bordo - sottolinea il tribunale - «non possono essere applicate a naviglio militare italiano». Che, proprio in quanto tale, non può essere giudicato offensivo per la sicurezza nazionale. «Lo sbarco di 131 cittadini non poteva costituire un problema di ordine pubblico e nessuno ha riferito informazioni sulla possibile presenza di persone pericolose».
NAVE GREGORETTI GUARDIA COSTIERA
Le condizioni a bordo Per di più, quel soccorso era stato coordinato dall' Italia che aveva dunque l' obbligo di assegnare il porto e la Gregoretti - sottolinea il tribunale «non è attrezzata per eventi di questo tipo. Non è in grado di fornire un' adeguata sistemazione logistica ad un così elevato numero di persone ospitate sul ponte di coperta, esposte agli agenti atmosferici». E il Viminale era al corrente delle condizioni sanitarie a bordo.
bonafede salvini conte
L' obbligo di salvare vite Il tribunale è categorico: «L' obbligo di salvare vite in mare costituisce un preciso dovere degli Stati e prevale su tutte le norme e gli accordi bilaterali finalizzati al contrasto dell' immigrazione irregolare. Le Convenzioni internazionali non possono costituire oggetto di deroga da parte di valutazioni discrezionali dell' autorità politica».
nave diciotti
Lo scaricabarile di Piantedosi E non c' è alcun dubbio che lo stop alla Gregoretti fu dato da Salvini che aveva l' esclusiva competenza dell' autorizzazione allo sbarco, sottolineano i giudici. Che si definiscono «stupiti» dalle dichiarazioni del capo di gabinetto del Viminale Matteo Piantedosi che il 24 ottobre scorso prova a scaricare la responsabilità sul comando delle Capitanerie di porto. «Il ministero dell' Interno - dice - non ha nessuna funzione di autorizzare gli sbarchi. Le Capitanerie di porto sono l' autorità competente in questa complessa infrastruttura del meccanismo del dispositivo in mare». Parole che - scrivono i giudici -«sono smentite dalle norme, da altri funzionari e dagli eventi. Ogni ulteriore commento appare assolutamente superfluo».