1 - M5S, CONTE IN SINAGOGA. MA L’ALA PRO PALESTINA PRESSA
Emanuele Buzzi per il “Corriere della Sera” - Estratti
alessandro di battista david parenzo
Tirare il leader per la giacca, far sentire una presa di posizione forte e concreta per quello che sta succedendo a Gaza: il fronte più ortodosso del Movimento prova ad alzare la posta. Martedì c’è stata la mozione in Parlamento con l’asticella fissata su alcuni distinguo a rimarcare «la preoccupazione per le vittime civili palestinesi e la necessità che Israele eserciti il suo legittimo diritto di difesa nel rispetto del diritto internazionale».
Ieri è stata la volta della visita di Giuseppe Conte alla sinagoga di Roma, che ha spiazzato una parte della base e dei parlamentari.
elena basile
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Tra note e posizioni ufficiali, però, un certo malessere serpeggia. I Cinque Stelle da anni sono molto attenti e attivi sul fronte della causa palestinese e proprio per questo motivo c’è chi chiede «più coraggio» e chi si sfoga: «Non possiamo morire cerchiobottisti». L’attenzione, più che altro, è su quanto sta accadendo a Gaza. Il Movimento si è mosso subito chiedendo corridoi umanitari e i contiani sottolineano la strenua difesa da parte del presidente M5S della «questione palestinese».
Eppure c’è una pattuglia in percentuale abbastanza rilevante che vorrebbe un passo in più, che guarda come modello all’ambasciatrice Elena Basile o all’altro ex storico, Alessandro Di Battista, protagonista a DiMartedì su La7 di uno scontro molto forte con David Parenzo.
alessandro di battista david parenzo
L’ex deputato, che rimane molto seguito dalla base sbotta: «Quali sono i diritti dei palestinesi? Hanno diritto a un Paese loro e a una moneta loro? Non ce l’hanno. Hanno diritto a uscire da Gaza e a non vedere occupati i loro territori in Cisgiordania, dove l’aggressore lì è l’esercito israeliano che non dovrebbe stare lì? Non ce l’hanno. E il diritto a veder rispettate decine di risoluzioni Onu? Non ce l’hanno». E poi attacca: «Per me Netanyahu è un criminale».
2 - QUELLI CHE GIUSTIFICANO GLI ORRORI DI KFAR AZA SE L’IDEOLOGIA ACCECA UN PEZZO DI SINISTRA
Stefano Cappellini per “la Repubblica” - Estratti
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ELENA BASILE
Come già sull’Ucraina, è anche in un pezzo di sinistra che idiozia, marciume e falsità si diffondono protette dalla sicumera ideologica.
C’è lo studente antagonista della Sapienza che spiega tronfio a favore di telecamera di voler impedire che l’università adotti una mozione di solidarietà a Israele. C’è il militante di Potere al popolo che spiega trafelato di essere stato «represso» dalla polizia, denunciando violenze brutali, su Hamas nulla, è la celere italiana che commette atrocità.
C’è il diciottenne italiano di origine egiziana che manifesta a Milano e alle tv che lo intervistano dice: «Perché l’Ucraina ha diritto di difendersi e i palestinesi no?». Per lui reagire all’invasione di un esercito straniero e sgozzare i civili sono azioni assimilabili. Incoerenti sono gli altri, incoerente è l’Occidente.
alessandro di battista david parenzo
La famigerata ex ambasciatrice Elena Basile ha scritto ieri sul Fatto quotidiano: «La sproporzione di armi tra Israele e Hamas è evidente. Eppure il Quintetto si riunisce per testimoniare solidarietà a Israele». Due giorni fa, ospite a Otto e mezzo , Basile ha detto testualmente: «Dobbiamo salvare questa gioventù ebraica sterminata da una strategia di Israele basata sulla forza».
Quando le è stato fatto notare da un altro ospite che la mattanza di Hamas era «indifendibile», Basile non ha fatto una piega: «Indifendibile è l’Occidente». Naturalmente la premessa è la solita: «Nessuno difende Hamas...». Che poi non è vero: c’è chi lo difende eccome, e non è un fenomeno solo italiano.
MANIFESTAZIONE PRO PALESTINA
Le ragioni storiche dei palestinesi, il loro diritto a una terra è appaltato senza dubbi all’unica forza rimasta in campo: i mozzateste di Hamas.
Partendo ovviamente dalla negazione che lo siano (ma in qualche caso, nemmeno).
MANIFESTAZIONE PRO PALESTINA
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