DAGOELEZIONI 3
BEPPE GRILLO DURANTE LO SPETTACOLO A MESTRE
Beppe Grillo, da buon genovese, punta alle palanche. I suoi spettacoli non sono più affollati come in passato. E non perché la gente abbia smesso di essere incazzata; ma soltanto perché sta comprendendo la graduale (e definitiva) democristianizzazione dei Cinque Stelle. Di Maio e Casaleggio vogliono portare il Movimento dentro le istituzioni: al punto che per “Giggino” sarebbe già apparecchiata da Mattarella la poltrona di presidente della Camera.
grillo no tav
Così, Beppe avrebbe maturato l’intenzione di creare un altro Movimento: più incazzato dei pentastellati di oggi, pronto ad un’opposizione al sistema “dura e pura”. E con Alessandro Di Battista quale leader (da qui, la mancata candidatura). Lo schema sarebbe pronto per le prossime elezioni; quelle anticipate che, secondo alcuni schemi mentali, dovrebbero addirittura arrivare entro il 2018.
grillo di battista
Insomma, la “newco” di Grillo dovrebbe risvegliare l’ala movimentista e protestataria, abbandonata per quella istituzionale e paludata di Di Maio e Casaleggio. Ed allora: via l’euro, via l’Europa, Forza Putin, abbasso la Nato e No-Tav. E tutta la ferraglia propagandistica del populismo europeo.
DAVIDE CASALEGGIO ABBRACCIA LUIGI DI MAIO
L’idea, però, si scontra con un fenomeno assai prosaico: la difficoltà di elezioni ravvicinate dopo il 4 marzo. Difficilmente i “new entry” a Cinque Stelle, in gran parte novelli) vorranno tornare a casa, dopo aver conquistato uno scranno in Parlamento (e 15 mila euro netti al mese, garantiti per 5 anni).
Così, dall’entourage post grillino filtrano spifferi non banali. Come quello che ricorda agli interlocutori che i programmi di Lega e M5S coincidono al 60%. Un modo elegante (si fa per dire) che se Beppe si vuol fare un nuovo movimento, Di Maio & Co. rispolvera il latino “hic manebimus optime”…