Paolo Berizzi per “la Repubblica”
BEPPE GRILLO
Muto su Moscopoli e Salvini. Non sul governo. «Governo? Che cos'è? Una parola che non significa più niente. Governiamo noi? Non si governa più ormai. Si cerca di fare qualcosa, e appena ci provi capisci che c' è qualcosa di strano....». La Lega. «Il 35% degli italiani non sa leggere: è quasi la stessa percentuale della Lega!». Sul M5S: «Eravamo un acquario: io, Casaleggio, Di Battista. Poi l' acquario è bollito e oggi siamo una zuppa di pesce».
matteo salvini in spiaggia
Dal palco di Pontenure, in mezzo alla spianata d' erba di villa Raggio, residenza con teatro fatta costruire nell' 800 da una famiglia della borghesia ligure, Beppe Grillo spezza l' estate sfiorando appena l' attualità politica. Al centro del palco c' è il letto, unico allestimento dello spettacolo che il fondatore Cinque Stelle sta portando in giro per l' Italia da quest' inverno.
Solito contenitore-bollitore dove il comico squaderna gli spunti "intorno a lui", e dove si interroga sulle ovvietà del quotidiano applicando il vetriolo. Sullo sfondo dei testi e delle improvvisazioni c' è il "vuoto", lo chiama così. Quel vuoto che secondo Grillo domina il dibattito pubblico e politico, e la vita culturale.
«Non so più cosa inventarmi... Al Tg1 ho detto che sono stato aggredito da un gatto. Ormai anziché buste coi proiettili ai politici devi mandare una busta con dentro un libro". Il riferimento, non proprio velatissimo, sembra al presunto (e smentito) progetto di attentato al vicepremier Salvini. Arriva il racconto delle notti bianche. «Non dormo più da anni, non so più cosa fare. In casa mi trattano peggio di una m... Io tento di leggere qualcosa ma poi non c' è nessuno che ha voglia di parlare con me».
LO SPETTACOLO DI BEPPE GRILLO
Ancora a proposito di libri. L'omaggio a Camilleri non è elegantissimo. «Alzi la mano chi davvero ha mai letto un suo libro. Io mai. Non ci si capisce un cazzo, tutto in dialetto...». Prendere o lasciare: il Beppe pentastellato è così, perchè secondo lui «il comico non deve avere rispetto di nessuno».
Ormai rientrato in modo quasi permanente nelle vesti dell' artista, Grillo arriva a villa Raggio con largo anticipo: la ri-lettura dei giornali, le agenzie dell' ultim' ora. Inizia lo spettacolo dopo avere raggiunto il palco facendosi portare in auto lungo appena 100 metri di parco (deserto). Vede la platea, non fa salti di gioia: «Trenta anni fa qui era pieno, stasera o hanno spostato gli alberi o qualcuno è stato a casa. È cambiato tutto», non sembra una battuta. In effetti i posti non sono esauriti.
matteo salvini in spiaggia
Attrezzato con bombolette di Autan per fronteggiare le zanzare, c' è un pubblico "misto": ma a prevalenza impolitico. Pochi sorridono quando Grillo snocciola uno dei suoi cavalli di battaglia (politica): l' attacco alla stampa. «I giornalisti sono criminali, sono loro i responsabili dell' appiattimento culturale», va giù morbido, come da abitudine.
Il padre nobile del secondo partito di governo recita il ruolo dell' anziano in cerca di appigli. «Ho 71 anni dopo domani, guadagno pochissimo. Ho sei figli e hanno tutti il reddito di cittadinanza». Un po' di vera autoironia, finalmente.
MATTEO SALVINI E L ENDORSEMENT ALLA SPIAGGIA FASCISTA