Monica Guerzoni per il “Corriere della Sera”
VIGNETTA KRANCIC - ROBERTO FICO - ROCCO CASALINO - GIUSEPPE CONTE - BEPPE GRILLO
«Si apre il negoziato», si lascia andare a un sospiro di sollievo un big, dopo giorni di tensione altissima. Arriva così a tarda sera la notizia di una possibile mediazione tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo. Il post del garante è quel passo che i parlamentari chiedevano e che anche l' ex premier sembrava attendere.
Grillo prova - nominando i sette saggi - a sparigliare le carte. Cede il cerino, lascia che la ricerca di una sintesi sia nelle mani del comitato da lui proposto. Saranno i sette - tra cui figurano contiani di ferro come Vito Crimi, Ettore Licheri e Stefano Patuanelli - a trovare un punto di caduta tra le posizioni del fondatore e dell' ex premier.
grillo conte
Grillo ascolta le richieste del gruppo, che invoca unità, poi fa la mossa che tanti aspettavano. Si mette al lato della scena e sceglie «gli arbitri» del braccio di ferro.
I sette ora hanno tre giorni per aprire uno spiraglio. Tre giorni per dettare una linea comune. Ma gli umori nel Movimento cambiano. Il gruppo ha capovolto la situazione. I parlamentari Cinque Stelle, da marginali che erano, quasi spettatori dei disegni politici che si dipanano sulle loro teste e sul loro futuro, diventano centrali.
Sono loro che si prendono carico dei duellanti. E sia per Conte sia per Grillo sarà difficile bocciare una sintesi che permette loro di riprendere un progetto senza perdere politicamente la faccia. Il guizzo di Grillo arriva dopo interminabili ore di trattativa, gestita soprattutto da Luigi Di Maio e Roberto Fico.
grillo conte
I due «big» non si arrendono, continuano a mediare e cercare una conciliazione che scongiuri il big bang. Nel pomeriggio c'è già chi parla di convincere Grillo ad annullare la votazione del Comitato direttivo e accettare un compromesso onorevole. "Utopia? Forse - sospira un deputato contiano - ma se i parlamentari troveranno la forza, il miracolo può diventare realtà».
Si cerca di prendere tempo. Giuseppe Conte è partito con la compagna per due giorni di riposo, una scelta che fa capire plasticamente quale sia la linea dell'ex presidente del Consiglio. «A questo punto io cosa dovrei fare? È Grillo che deve compiere il prossimo passo, non io - si era sfogato con i suoi l'avvocato, prima del post serale del garante -. Se lui non arretra e presenta i suoi cinque candidati per il Comitato direttivo, anche io sarò costretto ad andare avanti».
conte grillo
Non è una scelta che Conte prenderebbe a cuor leggero, quella di dare vita a un nuovo partito. Sa bene quale sarebbe il prezzo da pagare. L'ex premier è partito «molto dispiaciuto, amareggiato, ferito» per aver letto sul Corriere che l'ex ministro Vincenzo Spadafora, schierato con il fondatore del M5S, gli rimprovera di aver diviso il Movimento e i parlamentari.
«Ho lavorato quattro mesi con l'obiettivo opposto, tenere tutti uniti - è il senso dei ragionamenti di Conte -. Se ci sarà la scissione, non sarò certo io il responsabile».
Quando arriva la notizia del post di Grillo l' ex premier è combattuto tra diffidenza e soddisfazione: "Il garante è stato corretto, ha scelto persone equilibrate..". Le prospettive si ribaltano.
il ministro stefano patuanelli foto di bacco (1)
Una soluzione sembra più vicina. I parlamentari festeggiano il post di Grillo come una mezza conquista. «Ora le speranze che parta la rifondazione contiana sono di nuovo alte», dice un parlamentare della prima ora. «Unire, non dividere: non abbiamo bisogno di partiti o di scissioni, ma di spirito di comunità», twitta Francesco Berti. C'è chi è preoccupato per i «tempi brevissimi» imposti da Grillo, ma la partita deve essere chiusa per forza di cose al più presto.
LUIGI DI MAIO VITO CRIMI
E non per i rischi di scissione interna. Ma per altri potenziali danni. Per poter presentare alle Amministrative un numero di liste degno della prima forza politica in Parlamento, il Movimento ha bisogno di risolvere le sue contraddizioni entro il 15 luglio. «Non possiamo permetterci in questa fase di essere spazzati via dal panorama politico senza neppure prendere parte in molti territori alle Comunali - chiosa un parlamentare angosciato -. Anche per rispetto nei confronti degli attivisti». Ora i sette «saggi» hanno il compito di trovare quel punto di caduta che permetta a Grillo di avere le garanzie sul suo ruolo futuro e che dia a Conte la sicurezza per poter far partire il nuovo corso senza riserve.