1. IL CANTO DEL GRILLO
GRILLO FANTASMA A TEATRO
Massimo Gramellini per “la Stampa”
Il passo indietro, di lato o semplicemente il contrappasso di Beppe Grillo, che scende dal palcoscenico della politica per tornare a calcare quelli dei teatri, si presta a una doppia lettura. Qualcuno ha creduto di scorgervi la malizia strumentale di un comico in declino che utilizza la visibilità del ruolo di leader (ormai ex) per riproporsi al pubblico in una tournée da tutto esaurito. Ma questa dietrologia, per certi versi molto grillina, non mi trova d' accordo. In Grillo preferisco vedere l' uomo di spettacolo che prevale su quello di potere. Due anni fa aveva un bel pezzo d' Italia ai suoi piedi.
IL RITORNO DI GRILLO A TEATRO
Avrebbe potuto trasferirsi a Roma ed ergersi ad anti Renzi: non solo a chiacchiere sul suo blog, ma nei comportamenti politici. Non lo ha fatto perché non ne è stato capace e forse anche perché non ne ha avuto voglia. Il potere è un coacervo di relazioni, interessi, compromessi, ricatti, mediazioni, favori e transazioni non necessariamente sporche, ma sempre un po' opache e comunque noiose, specie per un guitto di talento che dà il meglio di sé nella denuncia sbeffeggiante.
IL RITORNO DI GRILLO A TEATRO
D' Azeglio, scrittore e pittore, si lasciò sfilare di buon grado la poltrona di primo ministro da Cavour, riconoscendo in quel professionista della politica un piacere morboso per i meccanismi del potere che a lui invece annoiavano mortalmente.
Quando Freccero propone Grillo in prima serata sulla Rai come Fiorello non sta lanciando una provocazione. Sta chiudendo un cerchio. Alla fine del viaggio l' eroe torna sempre nel luogo da cui era partito. «Te la do io la politica».
A farla ci pensi pure Casaleggio con tutti i suoi associati.
2. PICCHIACI ANCORA
Filippo Facci per “Libero Quotidiano”
carlo freccero
Carissimo Carlo Freccero, tu sei una sagoma, sei forte, ce fai ammazza' dalle risate: ma ogni tanto riposati. La spumeggiante cazzata che hai detto ieri («vorrei Grillo in Rai») l' avevi già detta nell' agosto scorso e noi avevamo fatto spallucce, perché lo sappiamo, tu sei così, il tuo parolame ininterrotto esiste soltanto nel transitorio e non ne resta niente: come la televisione di cui sei l' incarnazione. Già allora, dunque, facemmo i pesci in barile, anche se invocare Grillo in Rai - lo diciamo per te, che sei un puro - denotava uno scarso tempismo e poteva sembrare il pagamento di una cambiale: sei stato nominato in Rai coi voti dei 5 Stelle di Beppe Grillo, magari qualcuno se lo ricorda.
carlo freccero
Questo signor Grillo, vedi, può rilasciare tutte le interviste che vuole, può programmare tutte le tournèe che desidera: ma resta un capo partito, e nell' immaginario lo resterebbe a lungo anche se si dedicasse alla pesca dei totani. Ergo, caro Freccero, non difettare ancora di tempismo: sei tornato a invocare Grillo in Rai («È tempo che torni in prima serata») e l' hai fatto proprio nel giorno in cui Grillo diceva che "la Rai è una tv fascista".
Ha pure lanciato lo slogan "io spengo la Rai", e parlava dell' azienda di cui sei consigliere d' amministrazione: formalmente è come se avesse detto che sei fascista tu. E tu, subito: "Prima serata". Ma forse l' hai detto perché in tv c' era "50 sfumature di grigio". Già. Che sagoma, Freccero. Sei forte, Freccero.
3. LA CENSURA DI REGIME DELLA RAI FASCISTA #IOSPENGOLARAI
DI BATTISTA A BALLARO
I telegiornali della RAI ieri non hanno dedicato neanche un secondo alle vicende emiliane con protagonisti la 'ndrangheta e il Pd. Due notizie rilevanti a livello nazionale, riportate infatti con un servizio dedicato dal TG de La7, sono state completamente censurate dal servizio pubblico pagato con i soldi di tutti i contribuenti che, volenti o nolenti, si troveranno il canone in bolletta.
DI BATTISTA A BALLARO
Prima notizia censurata: il sindaco di Brescello sostenuto dal Pd ed elogiatore di boss della 'ndrangheta, Marcello Coffrini, si è dimesso dopo le pressoni partite da questo Blog nelle ultime settimane, e poco prima che la Commissione Prefettizia decida se sciogliere il comune per mafia, l'ennesimo a guida piddina
DI MAIO A BALLARO
Seconda notizia censurata: Si scopre che il sindaco piddino di Reggio Emilia, fedelissimo del ministro Delrio, Luca Vecchi, vive in una casa comprata dal crotonese Francesco Macrì, arrestato e rinviato a giudizio nell'operazione contro la 'ndrangheta "Aemilia". La casa è intestata alla moglie del sindaco, Maria Sergio che la comprò al grezzo nel 2012. All'epoca Maria Sergio era dirigente all'urbanistica, quando il sindaco era Graziano Delrio, attuale ministro dei trasporti del governo Renzi. Il M5S ha chiesto che Delrio riferisca alle Camere al più presto.
ORFINI DI MAIO A BALLARO
La RAI è diventata una televisione fascista che censura su tutti i tg le notizie scomode per il governo che ne ha nominato i vertici come in Polonia, se la paghi il Pd con i suoi rimborsi elettorali. Possono costringerci a pagarla infilandola in bolletta, ma non possono costringerci a guardarla. #IoSpengoLaRai. E tu? Manda un messaggio o una foto su Twitter con #IoSpengoLaRai per dire basta alla censura di regime della nuova tv fascista!