1 - «TOGLI "SEPOLTURA NON DEGNA"» COSÌ L'OMS HA COPERTO SPERANZA
Brunella Bololli per “Libero Quotidiano"
ranieri guerra 2
«Corpi accatastati» non si può scrivere. «Senza una degna sepoltura» neppure. Cos'è tutto questo sensazionalismo? All'Oms non piace e poco importa se sono morte migliaia di persone e tutti hanno visto in televisione le scene delle bare portate via dall'Esercito. La frase sul «sistema vicino al collasso in Italia» non si deve mettere. Via. Togliere tutto.
E guai a elogiare il governatore del Veneto, a dire che Luca Zaia ha gestito bene la pandemia: per l'Oms è una pubblicità inutile a un cattivone leghista. L'inchiesta di Bergamo sulla mancata zona rossa in Lombardia si arricchisce di particolari che non giovano certo all'immagine del governo italiano, gestione giallorossa.
Stiamo parlando dello scambio di mail tra Cristiana Salvi, responsabile della comunicazione dell'Oms Europa, e Ranieri Guerra, allora direttore vicario dell'organizzazione, ora indagato perché accusato di avere reso falsa testimonianza ai pm.
ranieri guerra
L'inchiesta è cruciale non soltanto per accertare le responsabilità di chi doveva agire a tutela della salute dei cittadini e non l'ha fatto - ci sono decine di famiglie delle vittime che chiedono giustizia - ma anche per capire il destino del ministro della Salute Roberto Speranza, finora sentito cinque volte dai magistrati come persona informata sui fatti. Speranza era al corrente del mancato piano pandemico?
Perché sono state depennate intere righe dal rapporto redatto dal ricercatore di Venezia Francesco Zambon (che ora si è dimesso e ha pure fatto causa all'Oms)? Quelle frasi potevano nuocere all'immagine di un esecutivo già traballante? O forse il contrario: mostravano l'efficienza veneta e per questo andavano tolte?
MANCATO AGGIORNAMENTO
roberto speranza
La procura di Bergamo potrebbe a breve indagare altri soggetti di questa vicenda che ha al centro funzionari pubblici incaricati di occuparsi di prevenzione, totalmente assente, a quanto risulta, visto che il piano pandemico non era aggiornato dal 2006 per stessa ammissione degli scienziati del Cts.
In pratica il nostro Paese non era pronto ad affrontare un'epidemia né a curare i cittadini, ma nessuno a Roma ha voluto ammetterlo dove erano impegnati, più che altro, a edulcorare i documenti e ad evitare che deflagrasse una «bomba mediatica».
OMS ORGANIZZAZIONE MONDIALE SANITa
Solo la voglia di verità delle famiglie delle vittime di Covid, coordinate dall'avvocato Consuelo Locati, ha fatto emergere «ulteriori prove documentali che chi doveva fare non ha fatto e quindi ha grosse responsabilità istituzionali per violazione di legge, oltre che eventuali responsabilità penali, alle quali penserà la procura», fa sapere Locati. La risposta dell'Italia alla pandemia è stata «improvvisata, caotica e creativa».
«È chiaro», aggiunge, «che emerge una responsabilità omissiva e di violazione di legge, addirittura a livello europeo e della normativa europea internazionale». Quindi, lo scambio di chat che suona come un tentativo di censura del testo di Zambon. «Credo che prima di far uscire un documento così articolato sull'esperienza in Italia», dice Salvi a Guerra, «non possiamo non condividerlo col ministero: non si tratta di una panoramica sul rapporto Oms ma sull'operato dell'esecutivo. Potremo sollevare il disappunto del governo».
CODOGNO 2
«Francesco», scrive la donna all'allora funzionario che ha poi denunciato le pressioni del suo superiore per addolcire il dossier, «il rapporto è dettagliato e ricco. Io penso che abbia un notevole potenziale ma conoscendo il campo di azione vedo questo rapporto come una vera e propria bomba mediatica. Ranieri e io abbiamo cercato di arginare le critiche che questo rapporto denuda completamente. Il mio suggerimento è di rivedere il tono e mitigare le parti più problematiche».
Ad esempio guai a dire che al paziente uno di Codogno non è stato fatto il tampone, o che i medici di base rischiano la vita. E poi, ecco l'affondo contro i "nemici", «il collasso fu nel nord del Paese e non direi che ha provocato il panico». La mail risale all'11 maggio 2020, due giorni prima della repentina pubblicazione del report, poi sparito, sul sito dell'Oms.
francesco zambon
In precedenza, si erano scambiati valutazioni Zambon e Guerra. Quest'ultimo fa presente al ricercatore che «siamo in una fase estremamente delicata, dobbiamo pesare le parole in maniera molto cauta, soprattutto se rimangono scritte e se lo sono su un documento ufficiale dell'Oms. In più come sai», aggiunge, «sto per iniziare col ministro il percorso di riconferma parlamentare (e finanziaria) del centro di Venezia e non vorrei dover subire ritardi o contrattacchi da parte di chi non ci vuole bene. Vedrai inseriti commenti in giallo nelle varie pagine».
Insomma, meglio non disturbare troppo il ministro. E la frase sui «corpi accatastati senza degna sepoltura» è stata cambiata in «senza un vero funerale».
2 - PIANO PANDEMICO E SANITÀ LOMBARDA, AVANZA L'INCHIESTA DI BERGAMO
Paolo Berizzi per “la Repubblica”
Ai piani alti della procura di Bergamo c'è un ragionamento che in queste ore viene ripetuto come un mantra: «Tra i mille dubbi che, ragionevolmente e utilmente, ci si dà quando si indaga su vicende così complesse, di una cosa sola si è certi: si va dritti fino in fondo, indagando a 360°». A prescindere - è la sottolineatura - dall'«evoluzione della situazione sanitaria in corso».
ranieri guerra
Un monito che suona più o meno così: se c'è qualcuno che - sperando magari nel salvacondotto mediatico derivato dalla situazione emergenziale in cui ancora si trova l'Italia, alle prese coi contagi e i ritardi della campagna vaccinale - per questo motivo ritiene o si ritiene al "riparo" dalle pinze con cui gli inquirenti da mesi stanno acquisendo le pezze mancanti di una brutta storia da ricostruire ex post, ecco, non dorma sonni troppo tranquilli.
Ogni riferimento a fatti e persone è da decifrare. Ma conviene chiarire un punto. Riguarda le voci, circolate nelle ultime ore, su un possibile coinvolgimento nell'inchiesta - non più soltanto come persona informata dei fatti, ma come indagato - del ministro della Salute, Roberto Speranza, o degli uomini a lui più vicini.
francesco zambon
I rumors, alimentati ad arte dal centrodestra che ha scatenato un attacco ad alzo zero contro il ministro, risulterebbero, allo stato, totalmente infondati. È ciò che trapela da fonti inquirenti. Dopodiché questo non può escludere, ovviamente, l'ipotesi di eventuali futuri sviluppi. Tanti ce ne sono stati da marzo ad oggi nell'inchiesta della procura di Bergamo: anche clamorose. Molto è stato scritto, altro attende la classica chiusura del cerchio. Per dire. La "penna rossa" e le dimenticanze di Ranieri Guerra.
non e' l'arena le chat tra ranieri guerra e brusaferro.
Le "imperfezioni da correggere" di Francesco Zambon ovvero uno dei "somarelli di Venezia" (per dirla con il direttore vicario dell'Oms, Guerra appunto, indagato per falsa testimonianza). Le "bombe mediatiche" da sminare. I non detti e i detti per metà. Sia dei big - i vertici della sanità italiana convocati a Bergamo o sentiti a Roma - sia dei dirigenti della Lombardia.
L'"eccellenza sanitaria" che come un gigante d'argilla si è sgretolata sotto il peso dei disastri e di un imbarazzo senza fine. Un flusso inquietante di mail, messaggini, verbali, documenti, chat più o meno istituzionali, alcune dai toni rilassati.
il servizio di report su ranieri guerra 6
Mentre le vite degli italiani continuavano a cadere come birilli sotto i colpi del Covid, sull'asse Roma-Ginevra-Copenaghen-Venezia si materializzavano le tante, troppe spigolature dello scandalo Oms-piano pandemico nazionale.
Vicenda che pare diventata la pietra angolare di un'inchiesta - la prima in Italia - aperta sì per epidemia colposa e falso, sì per far luce sulla mancata zona rossa nella bergamasca e sulla chiusura-riapertura lampo (era il 23 febbraio 2020) del pronto soccorso dell'ospedale di Alzano Lombardo nella valle Seriana martoriata dal virus.
Ma che, muovendo da quei tre filoni di indagine, col tempo ha centrato la sua lente sulla spinosa questione del piano pandemico mai aggiornato: come invece prevede la stessa Oms e come ha deciso il parlamento europeo a partire dall'ottobre 2013.
giuseppe conte roberto speranza
E dunque: l'Italia è stata messa in ginocchio dal virus perché non ha mai ammodernato il suo "scudo protettivo"? È la domanda, centrale, a cui sta cercando di dare una risposta il pool di magistrati coordinati dal procuratore aggiunto Maria Cristina Rota.
Secondo i pm, come è noto, Guerra sulla storia del piano ha raccontato bugie. Le più rumorose, stando alle accuse, oltre ai motivi del mancato aggiornamento, riguardano le circostanze che hanno portato al ritiro del rapporto steso dal veneziano Zambon (prima pubblicato e poi sparito dal sito dell' Oms). Con due inequivocabili linee rosse Guerra interviene nel pdf di testo cancellando i passaggi "scomodi". Il primo: "L'Italia non era totalmente impreparata".
GIUSEPPE CONTE ROBERTO SPERANZA
Il secondo: "Il piano, comunque, rimase più teorico che pratico con pochi investimenti o traduzione delle intenzioni in misure concrete". In sostanza: quel report metteva in luce le negligenze italiane, e Guerra, ex direttore della Prevenzione al ministero della Salute, ci teneva a smussare o addolcire certi passaggi. A Zambon, che lo ha poi denunciato per pressioni, Guerra scriveva "dobbiamo pesare le parole in maniera molto cauta".
Ecco: per il ricercatore veneziano quel bavaglio era rivelatore di un «accordo per insabbiare tutto e proteggere il governo italiano». È l'ipotesi dei magistrati. Guerra, dall'alto del suo incarico, avrebbe avuto tutto l'interesse a voler nascondere lo studio da cui trasparivano le lacune dell'Italia nella preparazione a un'eventuale pandemia. Che poi è arrivata, provocando, ad oggi, 116mila morti, di cui 32mila nella sola Lombardia.
Se per Zambon, poi dimessosi dall'Oms, c'erano «cose che non potevano essere taciute», un altro capitolo si aggiunge al giallo che ruota intorno al piano pandemico "fantasma". Altro scambio di mail.
terapie intensive
Cristina Salvi, relazioni esterne Oms, scrive ai due litiganti Guerra e Zambon. "Credo che prima di far uscire un rapporto così articolato sull'esperienza in Italia non possiamo non condividerlo col ministero (...) Si tratta di una panoramica sull'operato del governo (...) Potremmo sollevare il disappunto del governo, altrimenti». È la «bomba mediatica» che Oms vorrebbe evitare. Come? «Rivedendo i toni e mitigando le parti problematiche», suggerisce Salvi.
Chiudiamo col fronte indagini. Ieri zero interrogatori. La prossima settimana i pm incontreranno i consulenti per fare il punto. Decisiva sarà la perizia affidata ad Andrea Crisanti. Dovrebbe essere depositata entro fine maggio.