NICOLA ZINGARETTI DIMISSIONARIO IN VERSIONE DAFT PUNK
Estratto dell’articolo di Marina de Ghantuz Cubbe per “la Repubblica - Edizione Roma”
Un caffè in mattinata al bar Sant' Eustachio, un colloquio durato un' ora e mezza e infine il conto: Roberto Gualtieri va verso la candidatura a sindaco del Pd. L' ufficialità è però rimandata a metà di marzo dopo che il partito avrà affrontato un' altra questione: ieri pomeriggio Nicola Zingaretti ha annunciato le sue dimissioni da segretario nazionale.
[…] Gualtieri sta riflettendo seriamente sulla sua candidatura e al momento la risposta più probabile è che sì, correrà come sindaco di Roma.
gualtieri
Starebbe studiando da tempo i bilanci di Roma Capitale […] La risposta dell' ex ministro arriverà dopo l' Assemblea nazionale del Pd del 13 e 14 marzo con all' ordine del giorno proprio le dimissioni di Zingaretti e in questi giorni le loro strade potrebbero incrociarsi: tra i dem si rincorrono le voci di chi pensa che se l' ex ministro non si candiderà potrebbe essere proprio Zingaretti a correre per il Campidoglio. […] E il Pd di Roma si è mosso insieme al Pd Lazio incontrando Gualtieri.
NICOLA ZINGARETTI
Se e quando l'ex ministro ufficializzerà la sua disponibilità, la direzione romana si riunirà per approvare la candidatura […] A quel punto si parlerà anche delle primarie su cui Gualtieri non avrebbe posto veti. Con lo spostamento delle amministrative tra il 15 settembre e il 15 ottobre, i dem contano di poter allestire i gazebo tra fine giugno e inizio luglio. Significa iniziare la campagna elettorale per le primarie a maggio. […]
2 - IL LEADER E LA MOSSA DEL CAVALLO
Sergio Rizzo per “la Repubblica - Edizione Roma”
A guardare ciò che sta accadendo dentro il Partito Democratico è davvero difficile dare torto a Nicola Zingaretti. Anche se forse il gesto delle dimissioni sarebbe stato più comprensibile come conseguenza delle ripetute sconfitte della linea del segretario nella partita del governo. La prima quando ha dovuto malvolentieri piegarsi a fare un esecutivo insieme al Movimento 5 stelle, per giunta con Giuseppe Conte dopo aver invocato almeno una radicale discontinuità.
E la seconda con il fragoroso fallimento del suo piano di far nascere il governo Conte ter.
LE DIMISSIONI DI NICOLA ZINGARETTI BY OSHO
Per prevedere che cosa potrà accadere adesso si dovrebbe entrare nel campo della chiaroveggenza. È anche possibile che le dimissioni si trasformino nella mossa del cavallo, con una riconferma che paradossalmente rafforzerebbe Zingaretti.
Ma certo in un momento come questo, con una sfida enorme da giocare a Roma, dove si deve votare per il rinnovo del sindaco dopo l' avvilente esperienza degli ultimi anni, un segretario dimissionario non è il miglior viatico per una rimonta già problematica in partenza.
Vero è che la decisione di rinviare le elezioni di qualche mese forse dà un po' di respiro ulteriore a chi pensa di farcela a dispetto di sondaggi ingenerosi. Ma il fatto è che pur con un segretario nella pienezza delle sue funzioni, di fronte a una scommessa di tale portata, il Pd è apparso in piena paralisi. Incapace di esprimere una linea precisa sulla scelta dell' eventuale candidato, e ancor meno capace di individuare un profilo di candidatura credibile.
NICOLA ZINGARETTI
Non parliamo dei nomi che sono circolati, dalla parlamentare Monica Cirinnà madrina della legge sulle unioni civili, fino all' ex ministro dell' Economia Roberto Gualtieri rimasto senza ministero ( peraltro nessuno con i crismi di una possibile reale investitura). Bensì di una strategia. Del tutto inesistente a meno di tre mesi dalla naturale scadenza elettorale.
gualtieri pagina facebook
Non bastasse il disorientamento interno, ad aggravarlo è subentrata proprio la mossa politica del segretario, che spinge il Pd verso un' intesa di ferro con il M5s: per cinque anni, dettaglio niente affatto trascurabile, il nemico giurato del Pd romano. Un Movimento, per giunta, che si presenta all' alleato in totale disarmo. Quindi con la prospettiva di non rappresentare di sicuro un punto di forza in una eventuale coalizione.
ZINGARETTI BARBARA D URSO
Semmai, un problema in più. Soprattutto a Roma, dove al mal di pancia del Pd locale si somma quello di molti suoi elettori, i quali hanno vissuto come un incubo la gestione grillina della città. Tutto vorrebbero vedere, ma non Virginia Raggi ancora sindaca di Roma. Fosse pure nella veste di alleata. In questo scenario chi si appiglia al potere taumaturgico delle primarie rischia di prendere una bella cantonata.
CECILIA D'ELIA NICOLA ZINGARETTI ANDREA ORLANDO BARBARA DURSO E NICOLA ZINGARETTI
ZINGARETTI