LO SCIAMANO ARRESTATO
"Volevo solo riportare Dio in Senato". Così si è giustificato Jake Angeli, lo "sciamano di QAnon", nella sua prima intervista dopo l'assalto al Congresso del 6 gennaio, di cui è stato uno dei protagonisti.
"Volevo portare lì la divinità, riportare Dio in Senato. Ho cantato una canzone. Ciò è parte dello sciamanesimo, si tratta di creare buone vibrazioni in un luogo sacro", ha detto alla Cbs il 33enne, il cui vero nome è Jacob Chansley.
Lo sciamano, che è stato arrestato e rischia una condanna, si è mostrato pentito. "Chiedo alla gente di essere paziente con le persone pacifiche che, come me, hanno difficoltà a riunire i pezzi di quello che ci è accaduto, è accaduto attorno a noi e a causa nostra". Le nostre azioni "non erano un attacco al Paese", ha proseguito, dicendo di rimpiangere di aver ritenuto "accettabile" un'irruzione nel Campidoglio.
jake lo sciamano
Immortalato mentre si sedeva sullo scranno del vice presidente Mike Pence al Senato, con il volto dipinto e un copricapo di pelliccia e corna di bisonte, il pittoresco sciamano è diventato uno dei simboli dell'attacco al Congresso. Chansley si diceva seguace della teoria complottista QAnon.
Fra i primi ad essere arrestato, ha prima chiesto la grazia a Donald Trump, poi ha dichiarato, tramite i suoi legali, che era convinto di "rispondere legalmente" alla chiamata dell'ex presidente, che aveva usato i social per indirizzare l'opinione pubblica.
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