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    "DRAGHI HA PRESIEDUTO CON AUTORITÀ UN GOVERNO DI UNITÀ NAZIONALE MA LA DEMOCRAZIA DOVRA' ESSERE PRESTO O TARDI RIPRISTINATA" - CI VOLEVA IL "GUARDIAN" A RICORDARE CHE "DOPO LA TRANSIZIONE AFFIDATA A UN PRIMO MINISTRO TECNOCRATE, NON VOTATO IN UNA ELEZIONE", BISOGNERA' TORNARE ALLE NORMALI PROCEDURE DEMOCRATICHE, CON LA CENTRALITA' DELLA POLITICA, "MALGRADO LA CONSAPEVOLEZZA DEL "PERIODO D'INSTABILITÀ CHE POTREBBE SEGUIRNE" - IL QUOTIDIANO BRITANNICO FA ANCHE IL SUO ENDORSEMENT: AUSPICA IL SUCCESSO DEL CENTROSINISTRA E GIUDICA PERICOLOSO L'AVVENTO DEI "NAZIONALISTI" SALVINI E MELONI


     
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    Da www.ansa.it

     

    ARTICOLO DEL GUARDIAN SU MARIO DRAGHI ARTICOLO DEL GUARDIAN SU MARIO DRAGHI

    Mario Draghi "ha presieduto con autorità" un governo "di unità" nazionale e sotto la sua guida, "Il recovery plan dal Covid di Roma è stato entusiasticamente finanziato dalla Commissione Europea". Lo sottolinea in un editoriale dedicato alla Penisola il Guardian, unendosi agli elogi recenti riservati da altre testate liberal britanniche al presidente del Consiglio, non senza sostenere tuttavia come "la democrazia debba essere presto o tardi ripristinata" dopo la transizione affidata a "un primo ministro tecnocrate", "non votato in una elezione", malgrado la consapevolezza del "periodo d'instabilità potrebbe seguirne".

     

    "Il signor Draghi merita molto credito per la pausa di successo" che l'Italia si è assicurata in questi mesi, "ma la politica tradizionale è destinata a fare il suo ritorno" nel Paese, scrive il giornale d'Oltremanica nell'editoriale odierno intitolato "Il punto di vista del Guardian sull'Italia: la Draghi-dipendenza, comprensibile ma non sana".

     

    MARIO DRAGHI MARIO DRAGHI

    Nel commento si evoca il dibattito in corso fra chi ritiene che Draghi debba restare ancora per una fase a Palazzo Chigi alla testa del governo e chi lo preferirebbe in veste di garante al Quirinale come presidente della Repubblica per 7 anni. Il giornale in ogni modo auspica il consolidamento di una candidatura del centro-sinistra per la guida del Paese nel prossimo futuro, dopo i risultati dell'alleanza fra Pd e "gli anti establishment" del Movimento 5 Stelle: candidatura che a suo giudizio andrebbe fondata anche su quanto "costruito" nell'ambito del sostegno al governo Draghi. Mentre giudica pericoloso per la Penisola un potenziale avvento al governo di una coalizione di centro destra "nazionalista" animata da "Matteo Salvini e Giorgia Meloni".

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