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    “ACQUA E SCIACQUONE” CONTRO I BIVACCHI: LA SFIDA AI TURISTI CHE DIVIDE FIRENZE – I COMITATI INSORGONO CONTRO LA DECISIONE DI NARDELLA DI SPRUZZARE ACQUA SUI GRADINI E SUI SAGRATI DELLE CHIESE: "MEGLIO INNAFFIARE I GIARDINI" - IL SINDACO REPLICA: "UN MODO GENTILE PER FERMARE I VANDALI" - VIDEO


     
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    Ilaria Ciuti per la Repubblica

     

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    Guerra "acqua e sapone" contro i turisti, italiani e non.

    Di più: contro chiunque si fermi a mangiare un boccone sul sagrato delle chiese più belle della città, arrivando - magari - a lasciare lì gli avanzi. Il primo attacco di una guerra che già molti giudicano persa viene sferrato alle 13 in punto di ieri.

     

    Quando il sindaco Dario Nardella si presenta sul sagrato della basilica di Santa Croce insieme agli uomini di Alia, l' azienda della nettezza urbana. Questi ultimi armati di tubo per spruzzare sui gradini getti d' acqua saponata. I turisti fuggono esterrefatti: «Mai visto niente di simile - dice l' inglese Sarah - Chi sporca dev' essere punito, e le regole vanno rispettate. Ma a Firenze mancano luoghi dove sedersi che non siano al bar. E chi è stanco non sa dove andare».

     

    Il sindaco, però, non cede. Di fronte a un fenomeno relativamente nuovo come un turismo in continua crescita, argomenta, ci vogliono misure anch' esse nuove. Più sono originali e più colpiscono. È convinto che «se il fenomeno non viene governato, il rischio è che il problema diventi serio ». Il suo modello, rivendica, è «informare, prevenire e rendere consapevoli. E solo dopo, semmai, punire».

    Un modello d' azione che non si fermerà qui.

     

    FIRENZE SANTA CROCE INNAFFIATA FIRENZE SANTA CROCE INNAFFIATA

    Oltre ai getti d' acqua, Nardella ha in programma cordonature davanti alle chiese principali, come già fatto in Duomo, e scritte colorate in italiano e inglese, da farsi sulle strade più frequentate con vernici cancellabili dall' acqua piovana, per chiedere ai passanti di rispettare il luogo e non gettare rifiuti in terra. E il sindaco ha in mente anche una task force di volontari nei luoghi caldi del centro per spiegare ai turisti ignari quali siano le regole del gioco e dove si trovino le alternative ai bivacchi sui sagrati o sui monumenti. Intanto, si è già accordato con il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, per issare accanto ai musei i totem anti- bagarinaggio.

     

    ACQUA CONTRO I BIVACCHI FIRENZE ACQUA CONTRO I BIVACCHI FIRENZE

    Per ora, la prima mossa è l' innaffiatura due volte al giorno, intorno all' ora di pranzo, dei sagrati di Santa Croce e della basilica brunelleschiana di Santo Spirito in Oltrarno. Le due chiese in cui è soprattutto praticata l' abitudine a «bivacchi espressamente vietati anche dal piano Unesco per le città d' arte», spiega ancora Nardella. Che precisa: «Non sono ristoranti, sono chiese. E non sono solo luoghi di culto, ma di cultura e arte da difendere. Se l' esperimento funzionerà andrà avanti, e cominceremo a gettare acqua anche sui marciapiedi del centro in cui ci si siede a mangiare e sporcare. Se non funziona, penseremo ad altro. Ma starsene con le mani in mano in una città preziosa e fragile è colpevole».

     

    Le critiche, si direbbe, piovono. Insorgono i comitati, allarmati dallo spreco di acqua potabile, «Non sarebbe meglio annaffiare i giardini di periferia?») ma il sindaco ribatte che spreco non c' è, poiché comunque si deve pulire.

     

    Più d' uno, tuttavia, giudica la misura del tutto inutile, visto che - con il caldo di questi giorni - l' acqua evapora in pochi minuti, i gradini si asciugano e i turisti tornano. Contenti, per di più, di trovare sedili freschi e puliti. Come le due americane ventenni che ieri, subito dopo l' innaffiatura di Santa Croce, sedevano proprio lì a bere una Coca-Cola: «Ci piace stare qui al sole, gettiamo i resti nel cestino della spazzatura».

     

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    Per Nardella, l' acqua e sapone «è un intervento gentile, molto meglio di una multa, che non darebbe una bella immagine. Almeno spinge a riflettere sul luogo in cui ci si trova». E l' eco avuta dall' iniziativa sulla stampa estera è «segno che il problema dell' incontro- scontro tra la crescita esplosiva del turismo di massa e le città d' arte esiste».

     

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