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    NAZARENO, ABBIAMO UN PROBLEMA – LA VITTORIA A VICENZA DEL LETTIANO POSSAMAI, CHE NON HA VOLUTO SCHLEIN DURANTE LA CAMPAGNA ELETTORALE, RIAPRE LA GUERRA CIVILE NEI DEM – COME DAGO-DIXIT E’ UNA SCONFITTA PER BOCCIA E FRANCESCHINI CHE HANNO ISSATO LA SVALVOLATA ELLY ALLA SEGRETERIA ILLUSI DI POTERLA COMANDARE A LORO PIACIMENTO. E ADESSO SI RITROVANO I RIFORMISTI DEL PD (POSSAMAI E’ SCHIERATO CON BONACCINI) SUL PIEDE DI GUERRA – COSA INSEGNA IL CASO VENETO CON LE VITTORIE DI TOMMASI A VERONA E POSSAMAI A VICENZA: NIENTE SUPERCAZZOLE ARCOBALENO, CONTANO LE COSE CONCRETE…


     
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    Estratto dell'articolo di Federica Olivio per www.huffingtonpost.it

     

    giacomo possamai giacomo possamai

    Cravatta e sneakers. Tessera del Pd in tasca, mente da civico aperto più alla società civile che ai partiti. Sostenuto da un campo largo (senza M5s) a trazione civica, cucito su misura per la città, sulle sue peculiarità, sui suoi bisogni. Perché a Giacomo Possamai, neoeletto sindaco di Vicenza, di replicare schemi (e scontri) nazionali o forgiati lontano dal suo territorio interessa ben poco.

     

    Trentatrè anni, in politica sin da giovanissimo - a 17 anni era segretario provinciale dei giovani democratici -  fino a oggi capogruppo è stato dem in consiglio regionale. Da oggi, invece, guiderà il capoluogo di provincia di una regione non certo storicamente di sinistra. Ha vinto con il 50,5% delle preferenze.

     

    La lunga militanza tra le file dei dem - "è storicamente un lettiano", ci spiega chi lo conosce bene, alle elezioni in Veneto nel 2020 Possamai è stato il nome d'opposizione più votato. Un fatto di cui vantarsi, nella regione in cui anche qualcuno che si professa di sinistra vota per il leghista Luca Zaia. Quella di Possamai è stata un'ascesa per tappe, che a tratti ricorda - anche se le storie personali sono molto diverse - quella di Damiano Tommasi, che è riuscito a sottrarre la nera Verona a Federico Sboarina e a Flavio Tosi.

     

    In comune Tommasi e Possamai hanno l'attenzione al civismo, l'esser riusciti a sottrarre agli avversari politici una città che ha praticamente sempre oscillato tra il centro e la destra, l'essere andati in giro per le piazze, quartiere per quartiere, casa per casa, con i propri sostenitori al seguito, a parlare con la gente senza simboli di partito. 

    DARIO FRANCESCHINI ELLY SCHLEIN GATTOPARDO MEME BY SARX88 DARIO FRANCESCHINI ELLY SCHLEIN GATTOPARDO MEME BY SARX88

     

     

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    Possamai lo ha mandato a dire più volte alla segretaria dem Elly Schlein: la campagna elettorale la faccio da me. "È questione di trasparenza: i cittadini scelgono tra me o Rucco. Il confronto ha dimensione locale. Quindi meglio accogliere le testimonianze degli amministratori", ha detto al Foglio qualche giorno fa.

     

    Non che abbia fatto tutto da solo, Possamai, perché attorno a sé ha costruito una rete ampia e variegata: è stato sostenuto da numerose liste civiche, ha accanto a sé vari giovani e il Terzo Polo, ha ottenuto per il ballottaggio il sostegno dei 5 stelle, che al primo turno correvano da soli. A sostenerlo anche l'ex vicesindaco di Rucco, Matteo Tosetto, con un passato (recente) in Forza Italia. Sceso in campo con una lista a sostegno di Possamai, ha totalizzato una manciata di voti in più degli azzurri.

    possamai possamai

     

     

    Il neosindaco aveva ambito a un fronte ampio, dunque, a patto che fosse locale. A patto di non portare sul palco di Vicenza - come ha fatto, invece, il suo avversario, che ha accettato la passerella dei leader del centrodestra - le dinamiche nazionali. Spostando il fuoco da Vicenza alle diatribe maggioranza-opposizione - o, peggio, a quelle interne al Pd - avrebbe rischiato di perdere voti.

     

    Prospettiva, questa, che il neo sindaco voleva scongiurare a tutti i costi, anche perché per questa corsa a primo cittadino ha detto no a un posto sicuro, per cui tanti altri avrebbero sgomitato. Enrico Letta, infatti, gli aveva offerto un seggio blindatissimo da deputato alle politiche del 2022: seggio rifiutato, con Vicenza in testa.

     

    FRANCESCO BOCCIA ELLY SCHLEIN - MEME BY DE MARCO FRANCESCO BOCCIA ELLY SCHLEIN - MEME BY DE MARCO

    Cambiata la segreteria, i progetti dell'allora consigliere regionale non sono cambiati. Moderato, in grado di parlare a una platea molto ampia, e con le idee molto chiare, alle primarie ha votato per Stefano Bonaccini. Il suo profilo, così aperto al dialogo, anche a chi lo conosce meno sembra piuttosto distante dal radicalismo ostentato da Schlein. A chi glielo chiede, però, assicura che non è per questo motivo che non ha voluto la segretaria sul palco: "Lo avrei fatto anche con Bonaccini", garantisce.

     

    Tre i colori della sua campagna elettorale di Possamai, il blu, il bianco, il rosso. Questi ultimi due, le tinte del Vicenza calcio, colorano la sciarpa della giovane disegnata sui manifesti elettorali. Al di sopra del disegno, la scritta: "Ora il futuro". I vicentini hanno deciso di dargli fiducia. E di affidare a questo giovane che ha dimostrato di saper essere anello di congiunzione tra più mondi l'avvenire della città. Almeno per i prossimi cinque anni.

     

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