Matteo Pucciarelli per “la Repubblica” - Estratti
STEFANO BONACCINI
Stefano Bonaccini ci preme a dirlo, in chiusura di mattinata: sfide interne al partito da qui alle Europee non ce ne sono e l’importante è il risultato del Pd nel suo complesso. «Non si fa una partita per noi o per qualcuno, la si fa per una grande comunità, che è quella del Pd», e la sala applaude con una certa convinzione.
Dopodiché l’evento milanese di Energia popolare, la minoranza riformista del Pd, rappresenta un po’ l’avvio della campagna elettorale per i candidati d’area al Parlamento europeo in un territorio che conta molto sul piano economico, e dove i dem e il centrosinistra in generale fanno più fatica.
giorgia meloni stefano bonaccini
La corsa alle preferenze servirà ai singoli, ovviamente; ma anche a misurare il peso della corrente. Ci sono gli uscenti Brando Benifei, Patrizia Toia, Irene Tinagli; scaldano i motori Giorgio Gori, Pierfrancesco Maran, Emanuele Fiano. Senza dimenticare Bonaccini stesso, che potrebbe correre anche lui nel nord-est, ma a quel punto finirebbe anzitempo la sua esperienza alla guida della regione Emilia-Romagna, a meno che il Pd assai riluttante in Parlamento non si schieri per il terzo mandato.
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schlein gentiloni
Quanto a Gentiloni, spiega come occorra «un risultato importante dei socialisti che ne confermi il ruolo cruciale negli equilibri parlamentari e politici europei e che dia un segnale molto chiaro ai conservatori Ppe, cioè che bisogna collaborare in nome di un comune disegno europeo, ma non si possono aprire e nemmeno dischiudere le porte alle forze nazionaliste, sovraniste antieuropee». Ad applaudire ci sono anche esponenti della sinistra pd molto vicini a Elly Schlein, come il segretario milanese Alessandro Capelli e Pierfrancesco Majorino, anche per dare l’idea che non ci siano due partiti dentro uno.
PAOLO GENTILONI - GIANCARLO GIORGETTI
Su questo Bonaccini offre grandi garanzie. Cita più volte la segretaria, ricorda che è stato in Abruzzo a dare una mano «e quanto piace alla nostra gente quando ci vedono uniti», non disconosce lo schema di alleanza con il M5S ma ragiona solo che al nord non può bastare, sulla politica estera anche ha una posizione in linea con Schlein su Israele e Palestina: cessate il fuoco, due popoli e due stati, ed è uno dei passaggi più apprezzati dalla platea.
elly schlein paolo gentiloni paolo gentiloni 5
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