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Lorenzo Nicolao per Corriere.it
Il calcio torna a mescolarsi con l’estremismo e la politica. Ancora una volta i protagonisti sono sempre gli stessi. Alle 1700 di giovedì, una trentina di tifosi laziali per le strade di Glasgow che li avrebbero portati allo stadio del Celticper la partita di Europa League, hanno inneggiato Benito Mussolini facendo saluti romani, soprattutto nella centrale Buchanan Street, sotto gli occhi increduli dei negozianti scozzesi. Le immagini e i video sono stati registrati dallo Scottish Sun e mostrano inequivocabilmente il gesto del braccio teso.
Squalifica
A pochi giorni dall’ennesima squalifica della Curva Nord dell’Olimpico dopo i gesti fascisti dei tifosi laziali contro il Rennes, i sostenitori biancocelesti hanno voluto provocare i colleghi del Celtic, tradizionalmente di sinistra. La guerra ideologica fra tifoserie non si è limitata al prepartita, ma è continuata sugli spalti nel corso dei novanta minuti della partita che ha visto gli scozzesi rimontare la Lazio nella ripresa, dopo aver subito il gol di Lazzari al 40’ del primo tempo. Da anni gli ultras biancocelesti sono noti per le loro simpatie verso il fascismo, mai nascoste e spesso ostentate, tanto da costare loro diverse multe e sanzioni, anche da parte della Uefa, ormai sensibile soprattutto sul tema del razzismo.
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Gli striscioni del Celtic
I sostenitori biancoverdi avevano però preparato per l’occasione diversi striscioni per sbeffeggiare i tifosi avversari. Se da una parte il video che immortalava i laziali fare il saluto romano è diventato virale sui social network, dall’altra la “Green Brigade”, dichiaratamente di estrema sinistra, ha evocato i fatti di Piazzale Loreto a Milano con un manifesto che ritraeva il Duce appeso a testa in giù, con la scritta “Follow your leader”, ovvero “Seguite il vostro capo”. Le tensioni sono proseguite anche a fine partita, con un continuo scambio di cori politici da parte di entrambi gli schieramenti, nonostante a Glasgow ci sia ormai estrema attenzione al tema del razzismo e della propaganda politica all’interno degli stadi.
Nicolò d’Angelo, responsabile della sicurezza della Lazio, ha detto di essere stato fin troppo chiaro sul tema dell’estremismo, e di essersi raccomandato più volte con le frange più radicali del tifo biancoceleste. «A questo punto è possibile arrivino nuove sanzioni», ha detto, «Purtroppo c’è ancora una minoranza che è convinta sia normale fare il saluto romano e manifestare un pensiero marcatamente razzista. Tutto questo non possiamo considerarlo più tollerabile, per quanto la situazione sia stata sottovalutata e trascurata per anni». Insieme alla stessa Uefa, la società biancoceleste è decisa a combattere il fenomeno e ad allontanare le “mele marce” ma, come era già capitato in passato, era già stato deciso che la Curva Nord dello stadio Olimpico rimanesse chiusa il prossimo 7 novembre in occasione della partita di ritorno con il Celtic.
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Una ventina di tifosi laziali, colti in flagrante nel fare il saluto fascista, erano inoltre già stati identificati dalla Digos nel corso della partita contro il Rennes. Dopo i fatti di Glasgow, la squalifica rischia ora di essere estesa a tutto l’Olimpico, non solo alla curva, a danno della Lazio stessa e della maggioranza dei suoi tifosi, che nulla hanno a che fare con l’estremismo.