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    GUERRE STELLATE – IL DIVORZIO DEL M5S DA ROUSSEAU SEMBRA SEMPRE PIU’ VICINO – CONTE AL LAVORO PER SBROGLIARE IL NODO CON L’ASSOCIAZIONE GUIDATA DA DAVIDE CASALEGGIO. BALLA (ANCHE) UN ARRETRATO DI 450MILA EURO – POLEMICHE ANCHE SUL NUOVO SISTEMA DI RENDICONTAZIONE INTERNA. I PARLAMENTARI: “CHE GARANZIE CI DÀ CONTE?” INTANTO ANCHE LA RAGGI INCALZA L’EX PREMIER E ATTACCA LA GIUNTA REGIONALE DI CENTROSINISTRA (DOVE DA POCHI GIORNI È ENTRATA LA GRANDE NEMICA ROBERTA LOMBARDI)


     
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    Emanuele Buzzi per il "Corriere della Sera"

     

    beppe grillo davide casaleggio giuseppe conte 3 beppe grillo davide casaleggio giuseppe conte 3

    «Dovete dargli tempo, Conte sbroglierà tutto». Nel Movimento tiene banco la «rifondazione» del partito, ma nelle ultime ore crescono ansie e polemiche. L' ex premier sta lavorando «senza sosta» al nuovo progetto, ma è costretto ad affrontare alcuni fardelli. Il primo è la struttura del M5S che sarà. Tra lunedì e martedì Conte ha incontrato Vito Crimi, che guida anche in questa fase il Movimento.

     

    Al vertice hanno preso parte anche gli avvocati vicini ai 5 Stelle. Il tavolo - secondo quanto trapela dalle indiscrezioni - sarebbe servito per mettere a fuoco alcuni nodi della nuova struttura pentastellata, in primis il rapporto con l' Associazione Rousseau.

    BEPPE GRILLO DAVIDE CASALEGGIO BEPPE GRILLO DAVIDE CASALEGGIO

     

    Il divorzio dalla piattaforma di Davide Casaleggio sembra più vicino o meglio - come dicono alcuni - «più vicino ai desideri dei parlamentari».

     

    L' ex premier con Crimi sta lavorando a una soluzione. Il punto certo è che si dovrà passare su Rousseau per iniziare il nuovo corso e che Beppe Grillo - sebbene sempre furioso con Casaleggio - continua a sostenere con i pentastellati che «il debito verrà saldato».

     

    grillo conte casaleggio grillo conte casaleggio

    Ma a proposito di soldi, si prospettano anche qui nuove insidie per l' ex premier. Ormai è prossimo a essere varato il nuovo sistema di rendicontazione interna. Ogni parlamentare dovrà restituire 3.000 euro ogni mese, la quota comprende 1.000 euro per il finanziamento del Movimento (e da qui verrebbero prelevati i fondi necessari per chiudere un accordo per quella che sarà la piattaforma di riferimento) e 2.000 euro di taglio agli stipendi, per finanziare i progetti 5 Stelle legati alle «restituzioni». La cifra, a due anni dalla fine della legislatura e con buona parte della truppa quasi certa di non essere presente nel prossimo Parlamento, viene giudicata da diversi esponenti «eccessiva».

    GRILLO DI MAIO CASALEGGIO GRILLO DI MAIO CASALEGGIO

     

    Già adesso quasi due parlamentari su tre non sono in regola con le rendicontazioni (e chi adotta il metodo varato nel 2018 è obbligato a un esborso minimo di 2.300 euro più le eccedenze relative agli «eventi»). Difficile ipotizzare cosa succederà con il nuovo corso, ma c' è chi mette le mani avanti: «Che garanzie ci dà Conte?». Problemi non da poco per un partito che non ha alle spalle capitali ingenti raccolti negli anni. Al momento, però, non c' è ancora una data per l' avvio del nuovo sistema, ma c' è chi giura che sia «imminente».

     

    conte di maio grillo casaleggio conte di maio grillo casaleggio

     

    Gli equilibri interni rischiano di essere minati presto da nuove tensioni. Ieri Virginia Raggi ha attaccato la giunta regionale di centrosinistra (dove da pochi giorni sono entrate anche le M5S Roberta Lombardi e Valentina Corrado) sulla questione discariche dopo gli arresti domiciliari di alcuni dirigenti. «A breve si vota. Chi si candida a Roma abbia il coraggio di disconoscere l' operato di Zingaretti», ha detto la sindaca. A lei si è unito Alessandro Di Battista.

     

    DAVIDE CASALEGGIO ALESSANDRO DI BATTISTA DAVIDE CASALEGGIO ALESSANDRO DI BATTISTA

    Raggi - che è molto amata dalla base M5S - ha provato a mettere alle strette i vertici del Movimento, a partire da Conte (che il 12 marzo ha twittato per incoraggiare l' ingresso dei 5 Stelle in Regione).

    Proprio il silenzio dell' ex premier sia sulla possibile candidatura dell' ex ministro Gualtieri per il Campidoglio sia per il caso discariche - spiegano in ambienti vicini alla sindaca - avrebbe provocato «fastidio» a Raggi. Frizioni - che dicono nel Movimento - sarebbe meglio non alimentare in un periodo così incerto e complesso. «Conte e Raggi sono due cardini che devono trovare un equilibrio nel nuovo disegno», dice un pentastellato.

    raggi conte raggi conte LUIGI DI MAIO VITO CRIMI LUIGI DI MAIO VITO CRIMI conte zingaretti conte zingaretti raggi lombardi raggi lombardi

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