T.M. per “Libero Quotidiano”
ERDOGAN GULEN
Recep Tayyip Erdogan alza il tiro su Fetullah Gulen, il predicatore in esilio accusato di essere la mente del tentato colpo di Stato in Turchia della scorsa settimana. Ieri la polizia turca ha ammanettato Halis Hanci, considerato il braccio destro del religioso. Arrestato a Erzurum, nell' est del Paese, anche Muhammet Sait Gulen, 28 anni, nipote dell' uomo più ricercato da Ankara, da tempo riparato in Pennsylvania, negli Stati Uniti.
È la prima volta che un congiunto di Gulen viene coinvolto nelle operazioni di polizia. Erzurum, vicina a Korucuk, luogo natale di Gulen, è considerata una delle roccaforti dei sostenitori del movimento Hizmet, fondato dal grande avversario di Erdogan. Secondo la magistratura turca, il nipote dell' imam potrebbe essere coinvolto in una presunta truffa legata a esami per accedere a incarichi pubblichi nel 2010.
ERDOGAN
Il sospetto di Ankara è che le reti legate a Gulen abbiano fornito ai loro associati o simpatizzanti le risposte ai test, in modo da farli accedere alla carriera di funzionari pubblici. Ieri Ankara ha anche fatto sapere che nella provincia di Erzincan, anch' essa considerata covo dei sostenitori di Gulen, è in corso un' indagine su 263 dipendenti pubblici.
Nel frattempo, 45 di loro sono stati già arrestati. E il premier turco Binali Yildirim ha annunciato che la Guardia presidenziale sarà abolita, dopo che alcuni membri sono stati ritenuti coinvolti nel fallito golpe.
GULEN
Per gli uomini del presidente Erdogan, Gulen non è solo «il capo dei terroristi», il regista del golpe, ma è addirittura «più pericoloso di Osama bin Laden».
Così si è espresso Omer Celik, ministro degli Affari europei di Ankara. Lo stesso capo dello Stato turco, in un' intervista alla tv France 24, ha rivelato alcuni particolari in relazione alla notte del 15 luglio.
«Uno dei traditori che ha preso in ostaggio il Capo di stato maggiore dell' esercito (Hulusi Akar, ndr), gli ha chiesto se prima di prendere una decisione volesse parlare al telefono con Gulen», ha confidato Erdogan. Mevlut Cavusoglu, ministro degli Esteri, ha annunciato che la Turchia si appresta a completare entro dieci giorni la preparazione del dossier con il quale Ankara chiederà formalmente agli Stati Uniti l' estradizione di Gulen.
Il pugno di ferro di Erdogan prosegue senza sosta.
ERDOGAN AI FUNERALI DI ALCUNE VITTIME
Nel decreto pubblicato ieri dalla Gazzetta ufficiale dello Stato, sono state chiuse 1.043 scuole private, 1.229 tra enti benefici e fondazioni, 35 istituzioni mediche, 19 sedi sindacali e 15 fondazioni universitarie. Nello stesso documento, il periodo massimo di detenzione senza che venga formulata un' accusa formale è stato esteso fino a 30 giorni.
ERDOGAN
Il presidente turco si è scagliato contro le reazioni dell' Unione europea: «Sono prevenuti, stanno agendo sulla base del pregiudizio».
Sono stati scarcerati, invece, 1.200 soldati semplici in azione la notte del fallito colpo di Stato. «Non erano al corrente di cosa stesse succedendo e non hanno nè sparato nè azionato i carri armati contro la folla», ha spiegato il procuratore capo di Ankara, Harun Kodalak.
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