• Dagospia

    GUTGELD PLANA SU CONSIP – IL DUCETTO NON MOLLA LA PRESA SULLA CENTRALE ACQUISTI E PUNTA A COMMISSARIARLA CON UN SUO FIDATO SCUDIERO – PER PARADOSSO, L’UOMO DELLA SPENDING REVIEW E’ QUELLO CHE HA PIU’ LODATO IL LAVORO DI MARRONI ED ORA SI ACCONCIA A PRENDERNE IL POSTO


     
    Guarda la fotogallery

     

    Francesco Bonazzi per La Verità

     

    Yoram Gutgeld Yoram Gutgeld

    Su Consip «niente prove». Nel dubbio, però, avanti con la pulizia etnica di chi potrebbe parlare, o ha già parlato, mettendo in imbarazzo Matteo Renzi e il suo fido scudiero, Luca Lotti. Ieri l' ex premier ha chiesto polemicamente: «Verrà il giorno in cui qualcuno dovrà portare delle prove, no?».

     

    Ma intanto il Pd procede a tappe forzate alla cacciata del testimone scomodo, Luigi Marroni, dai vertici della Consip, nel tentativo di blindare la società pubblica al centro dello scandalo magari con la nomina di un nuovo emissario del Giglio magico come Yoram Gutgeld. E mentre il Csm si prepara a «processare» chi ha osato aprire l' inchiesta arrivata a Palazzo Chigi, ovvero il pm napoletano John Henry Woodcock, la Procura di Roma deve ascoltare Filippo Vannoni, il testimone che a Napoli, sulla fuga di notizie, chiamò in causa direttamente Lotti e Matteo Renzi.

     

    luigi marroni luigi marroni

    Dopo il voto del Senato in cui la maggioranza, con il soccorso di Forza Italia, ha dribblato il caso Consip, Renzi è tornato a indossare i panni della vittima. Suo padre Tiziano è indagato per concorso in traffico di influenze, mentre per fuga di notizie sono indagati il comandante generale dei carabinieri, Tullio Del Sette, il generale Emanuele Saltalamacchia e Luca Lotti, oltre al presidente dimissionario di Consip, Luigi Ferrara.

     

    Nella sua enews di ieri, Renzi figlio sposta ancora una volta l' attenzione sulle false trascrizioni delle intercettazioni che sarebbero state perpetrate a suo danno dai carabinieri del Noe, in quello che sembra un goffo remake dei depistaggi che andarono in scena su Telekom Serbia. «Si continuano a fare gli show in Parlamento e sui giornali su una presunta fuga di notizie», sostiene l' ex premier, «ma non vi fa accapponare la pelle l' ipotesi che siano state fabbricate false prove contro le istituzioni?»

    filippo vannoni e matteo renzi filippo vannoni e matteo renzi

     

    Il problema è che Marroni, che di mestiere non fa il capitano del Noe, ma è l' ad della Consip, ha messo a verbale di «aver appreso in quattro diverse occasioni, da Filippo Vannoni, dal generale Saltalamacchia, da Luigi Ferrara e da Luca Lotti, di essere intercettato». Ferrara ha ritrattato, invece Marroni non ha fatto marcia indietro neppure a piazzale Clodio e per questo motivo, come ha candidamente ammesse il deputato del Pd, Emanuele Fiano, verrà cacciato («Giusto mandarlo via perché non ha fiducia nel governo»). Al suo posto scalda i motori l' ex capo di McKinsey Italia, Yoram Gutgeld, deputato Pd di stretta osservanza renziana e attuale commissario alla celebre spending review.

    RENZI DEL SETTE eceb71372 RENZI DEL SETTE eceb71372

     

    Uno scherzo del destino ha voluto che lo stesso Gutgeld, mentre infuria la battaglia del governo per silurare i vertici Consip, con il ministro Pier Carlo Padoan che vi si presta beatamente, presentasse il rapporto 2017 sui tagli di spesa realizzati: «30 miliardi nell' ultimo triennio». Un «trionfo» che per larga parte è stato reso possibile dall' attività della stessa Consip.

     

    LUCA LOTTI E TIZIANO RENZI LUCA LOTTI E TIZIANO RENZI

    Il fatto è che con Marroni, i renziani non sanno più che pesci prendere. Lui da solo non se ne va e ha anche fatto trapelare sul Corriere della Sera che sta pensando di scrivere un libro. Marroni o non Marroni, per Renzi resta al momento ingestibile anche un altro esponente del Giglio magico come Filippo Vannoni, presidente di Publiacqua Firenze, ex consigliere economico di Palazzo Chigi, nonché selezionatore di Marroni in Consip.

     

    Nei prossimi giorni verrà interrogato a Roma e dovrà decidere se ripetere quanto disse ai pm di Napoli, ovvero di aver avvertito Marroni dell' indagine per averlo saputo da Lotti e da Renzi stesso, che gli aveva rivolto un generico «stai attento». Tra tutti, non sono stati molto attenti.

    Guarda la fotogallery


    ultimi Dagoreport