IL POST DEL MOVIMENTO 5 STELLE CONTRO IL 2XMILLE (NEL 2014)
Federico Capurso per "la Stampa"
Ogni granello di sabbia sulla strada di Giuseppe Conte sembra trasformarsi ormai in un macigno. Il leader del Movimento appare sempre più debole, fiaccato dai malumori dei gruppi e dal rapporto con Beppe Grillo, che ha lasciato filtrare in questi giorni tutta la sua irritazione per il voto sul 2x1000, perché - racconta chi lo ha sentito - «non è stato avvisato e anche la fretta con cui si è indetta la votazione non gli è piaciuta».
giuseppe conte beppe grillo luigi di maio 1
Prova a tendergli una mano Luigi Di Maio: «Non sono tra i nostalgici dei tempi andati», dice il ministro degli Esteri intervenendo agli stati generali del trasporto e della logistica. «È chiaro che in questo momento storico il Movimento, come tutte le altre forze politiche, stia affrontando questa nuova fase. La pandemia ha cambiato tanto, anche l'offerta politica».
GIUSEPPE CONTE E BEPPE GRILLO A MARINA DI BIBBONA
La fretta a cui avrebbe fatto riferimento Grillo, però, rischia di spianare la strada a dei ricorsi in tribunale. Non per il refuso apparso nel quesito del voto online, dove è stato dato un riferimento legislativo sbagliato, ma per «il mancato rispetto del termine di preavviso per l'indizione dell'assemblea», sostiene Lorenzo Borrè, avvocato storico dei dissidenti M5S.
VITO CRIMI GIUSEPPE CONTE
Prima di indire il voto, infatti, sono state date solo 24 ore di tempo e «la riduzione del preavviso ad un giorno è prevista solo in caso d'urgenza», fa notare Borrè. Il refuso, invece, è uno di quei granelli di sabbia capaci di dare la stura a ulteriori malesseri. Nel quesito posto agli iscritti, infatti, si faceva riferimento al «d.l. 143/2013» che però nulla ha a che fare con il 2xmille.
LORENZO BORRE'
Si riferisce, semmai, a un regolamento sui corrispettivi di architetti e ingegneri nelle procedure di affidamento di contratti pubblici. «Non ha nessuna incidenza sul quesito e sul voto - assicura l'ex reggente Vito Crimi -, ma come al solito si trascende su qualcosa di irrilevante».
A far «trascendere» i colleghi di Crimi c'è però anche il "no grazie" arrivato da Medici senza frontiere, che ha rifiutato la donazione da circa 2 milioni di euro proveniente dalle restituzioni dei parlamentari M5S. «Non possiamo ricevere fondi da movimenti politici, a garanzia della nostra indipendenza, imparzialità e neutralità», hanno fatto sapere dall'organizzazione.
medici senza frontiere mediterraneo
E tra i deputati è sceso lo sconforto: «Non si poteva fare una semplice indagine conoscitiva prima di scegliere gli enti a cui destinare quei soldi?». Chiede «meno approssimazione» anche il senatore M5S Primo Di Nicola, di fronte all'incidente del refuso e al rifiuto arrivato da Msf.
«Questi inciampi provocano imbarazzo - dice Di Nicola - e sono cattivi segnali di un modo di organizzarsi che non è adeguato». Sul 2xmille, aggiunge, «non ci sono contrarietà preconcette e capisco la necessità di trovare una fonte di finanziamento, ma in una forza politica matura si sarebbe discusso più a fondo. Poi, il voto a maggioranza si rispetta e ora si volta pagina».
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PRIMO DI NICOLA due per mille ai partiti BEPPE GRILLO IN COLLEGAMENTO CON CONTE. lorenzo borre 2 due per mille archeo beppe grillo due per mille beppe grillo giuseppe conte luigi di maio beppe grillo al mare in sardegna 5