Federico Berni e Marco Gasperetti per il "Corriere della Sera"
il palazzo della tragedia
Il gioco alcolico era divertente. E sembrava pure innocente a quei sette ragazzi che partecipavano alla festicciola in via della Porta Rossa 6, centro storico di Firenze. Tutti studenti di Polimoda, prestigioso istituto internazionale frequentato da allievi di tutto il mondo e presieduto da Ferruccio Ferragamo. Funzionava così il gioco: un'app scaricata da Internet faceva le domande, chi indovinava proseguiva senza problemi, ma per chi sbagliava c' era la penitenza. Quale? Un bicchiere di Gin tonic. Il problema è che la serata era stata lunga e gli errori tanti. Così alcuni ragazzi erano stati sopraffatti dall'alcol. E tra questi Federico Schiraldi, 21 anni, figlio unico di una famiglia brianzola, di Vedano al Lambro, in provincia di Monza.
Federico Schiraldi
Federico è morto precipitando dal quarto piano di un'abitazione nel centro storico di Firenze a due passi da via de Tornabuoni, la strada del lusso e della moda. Secondo i carabinieri della Compagnia di Firenze (maggiore Antonino Piccione), il ragazzo potrebbe aver scambiato la finestra della camera con la porta del bagno. Era ubriaco e gli amici lo avevano accompagnato nella camera degli ospiti assieme ad un altro ragazzo, anche lui stordito dall'alcol.
È accaduto nella notte tra domenica e lunedì. Nessuno ha visto Federico precipitare.
Quando è arrivato il momento per gli ospiti di tornare a casa, gli amici lo hanno cercato.
Sparito. «Pensavamo a uno scherzo, gli gridavamo "dai Fede, esci fuori"», hanno raccontato. Poi, verso le 3, lo hanno visto. Il corpo del giovane era rannicchiato in un angolo della corte interna del palazzo. Quasi certamente è morto sul colpo.
i rilievi dopo la morte di federico
Il pm, Giuseppe Ledda, ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio, ma è solo un atto dovuto per poter effettuare l'autopsia che sarà eseguita oggi. Gli amici brianzoli lo avevano visto per l'ultima volta a settembre: «Era contento, a Firenze stava bene, aveva trovato un ambiente internazionale, stava realizzando il suo sogno».
carabinieri sul luogo della tragedia
Introverso e riservato, Federico sapeva però regalare sorrisi e amicizia vera. I suoi amici di sempre erano a Monza, la città del diploma al liceo linguistico e delle mattinate trascorse alla «piadineria» davanti a scuola, il liceo Mosè Bianchi, dove i professori lo ricordano come un ragazzo «molto capace».
«A Fede piaceva divertirsi, certo, ma non era il tipo che esagerava con l'alcol», raccontano gli amici. Il suo sogno era uno solo: studiare in quell'istituto d'eccellenza della moda a Firenze. Che ieri, assieme al presidente Ferruccio Ferragamo, lo ha ricordato con affetto e cordoglio: «Era uno studente brillante e determinato, apprezzato dai docenti e da tutti i suoi compagni».