DMITRY CHIRAKADZE E ARTEM USS
(ANSA) - MILANO, 17 GIU - Ha scelto di non rispondere nell'interrogatorio di garanzia Dmitry Chirakadze, 54 anni, aristocratico russo, con legami con funzionari e oligarchi di Mosca, arrestato giovedì scorso con l'accusa di essere stato il "coordinatore" del piano che il 22 marzo dello scorso anno ha portato l'amico e socio d'affari Artem Uss, che era ai domiciliari a Basiglio (Milano) in attesa di estradizione negli Usa, fuori dall'Italia e con un volo fino in Russia, dove si troverebbe tuttora.
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Difeso dall'avvocato Tatiana Della Marra, il 54enne, detto "Dima" e che, tra l'altro, pare sia stato anche vicegovernatore di una regione russa e che ha rischiato in passato anche di essere ucciso, è rimasto in silenzio davanti al gip di Milano Sara Cipolla, che ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare in carcere (è detenuto ad Opera) nell'inchiesta dei carabinieri del Nucleo investigativo di Milano e del pm Giovanna Tarzia.
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Indagine che, dopo che sono stati arrestati nei mesi scorsi anche tre componenti del "commando" che seguiva le disposizioni del 54enne, va avanti per verificare se altri russi, anche probabilmente legati ai servizi segreti, siano coinvolti nell'operazione di "esfiltrazione" e se ci siano stati eventualmente anche "appoggi" in Italia. Si cerca, in sostanza, anche la "vera mente" del blitz.
Nel frattempo, la difesa di Chirakadze dovrebbe presentare ricorso al Riesame contro l'arresto e gli inquirenti tenteranno di interrogare il 54enne, che allo stato, però, pare aver scelto la linea del silenzio. Dagli atti delle indagini viene a galla un intreccio di interessi molto esteso tra "Dima", la famiglia Uss e il potere russo, anche in importanti aziende minerarie e legate ai ministeri.
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