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    HAI FATTO CENTO, FAI CENTEMERO - BANKITALIA INDAGA ANCHE SUL TESORIERE DELLA LEGA, A PROCESSO A MILANO PER UN FINANZIAMENTO ILLECITO DA 40 MILA EURO. CON LUI STEFANO BORGHESI, ALTRO COMMERCIALISTA BERGAMASCO, NON INDAGATO. ENTRAMBI SOCI, CON MANZONI E DI RUBBA, DELLO STUDIO "MANZONI & DI RUBBA STP", TERMINALE DI 500MILA EURO ARRIVATI SOLO NELL'ULTIMO ANNO DA LEGA NORD, LEGA PER SALVINI PREMIER E RADIO PADANIA


     
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    Sandro De Riccardis per “la Repubblica

     

    centemero centemero

    Un centinaio di nuove operazioni sospette che partono dal 2010 e arrivano al 2020. Dieci anni di movimentazioni finanziarie anomale, acquisizioni e vendite considerate prive di reale giustificazione economica, denaro che esce dalle casse della Lega e poi torna al partito. Oltre alle numerose "Segnalazioni di operazioni sospette" (Sos) dell'Antiriciclaggio di Banca d'Italia già agli atti dell'indagine sulla compravendita dell'immobile di Cormano, la Guardia di Finanza di Milano ha iniziato a lavorare su nuovi documenti. Un centinaio di nuove Sos tutte relative a soggetti già emersi nell'inchiesta sulla Lombardia Film Commission (Lfc), ma che - è il sospetto dei pm - potrebbero avere avuto già da anni un ruolo nella movimentazione dei fondi leghisti.

     

    Non solo i commercialisti Andrea Manzoni e Michele Scillieri e il revisore contabile della Lega al Senato Alberto Di Rubba, architetti della compravendita da 800 mila euro a Cormano. Le nuove Sos studiate dalla Gdf riguardano anche imprenditori legati al partito come Francesco Barachetti, l'ex idraulico diventato in pochi anni un colosso dell'impiantistica elettrica, o come Marzio Carrara, il "re delle stampe" di Bergamo, non indagato, che ha incassato centinaia di migliaia di euro dal Carroccio e che con Di Rubba ha portato a termine affari milionari.

     

    alberto di rubba alberto di rubba

    Nelle nuove segnalazioni, anche il ruolo dei parlamentari Giulio Centemero, tesoriere della Lega a processo a Milano per un finanziamento illecito da 40 mila euro, e Stefano Borghesi, altro commercialista bergamasco, non indagato. Entrambi soci, con Manzoni e Di Rubba, dello studio "Manzoni & Di Rubba Stp", terminale di 500mila euro arrivati solo nell'ultimo anno da Lega Nord, Lega per Salvini premier e Radio Padania . E ancora. Sotto il faro della Gdf altre due figure che sono il trait d'union tra l'inchiesta milanese del procuratore aggiunto Eugenio Fusco e del pm Stefano Civardi con quella genovese dei magistrati Francesco Pinto e Paola Calleri.

     

    Il primo nome è quello di Angelo Lazzari, negli atti della Lfc per il suo ruolo di socio di Di Rubba in Taaac, perquisito nell'inchiesta sui 49 milioni nell'indagine di Genova, dov' è segnalato come legale rappresentante della lussemburghese Iris Fund Sicav-Fis. L'altro nome è quello di Fabio Massimo Boniardi, deputato salviniano che con le sue società ha incassato dall'associazione "Maroni presidente" 450 mila euro per la stampa di volantini mai realizzati.

     

    salvini centemero salvini centemero

    Ora però con le nuove cento Sos l'inchiesta milanese allarga il suo raggio d'azione, cercando di ricostruire i rapporti col Carroccio di protagonisti e comparse dell'operazione Lfc fin dagli anni in cui il partito era guidato prima da Bossi e poi da Maroni. Nuovi atti che potrebbero trasformare l'indagine di Milano nel grimaldello che rompe il muro di mistero sulle strutture finanziarie utilizzate dalla Lega per mettere i propri fondi al riparo dalle pretese risarcitorie dei magistrati.

     

    andrea manzoni alberto di rubba michele scillieri commercialisti della lega andrea manzoni alberto di rubba michele scillieri commercialisti della lega

    Nello scambio di informazioni tra procure, Milano intende valorizzare anche il materiale sequestrato nel 2018 da Genova a Manzoni, Di Rubba e Lazzari. I pm milanesi lavorano anche su una pen drive sequestrata a Scillieri durante l'arresto. Il commercialista, nel cui studio è stata creata la lista "Per Salvini premier", aveva trasferito sulla chiavetta la memoria del suo pc. Materiale con cui la procura spera di dare ulteriore slancio all'indagine.

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