Francesco Semprini per ''La Stampa''
JEFF BEZOS LARRY PAGE SHERYL SANDBERG MIKE PENCE DONALD TRUMP PETER THIEL
Dopo Wall Street è il Pentagono a segnare il venerdì nero di Amazon. Assieme all' utile in calo che ha penalizzato il titolo sul comparto azionario, il colosso di Jeff Bezos incassa un altro colpo duro assestato dall' amministrazione di Donald Trump. Il Pentagono ha infatti deciso di assegnare a Microsoft la commessa da 10 miliardi di dollari per l' impiego di tecnologia «cloud» volta all' immagazzinamento, elaborazione e trasmissione di dati. Una scelta che ha il sapore di una beffa per il fondatore del colosso del commercio elettronico, bersaglio di una campagna "contro" proprio da parte del presidente degli Stati Uniti.
In particolare perché Amazon, data a lungo per favorita, è proprietaria del Washington Post, tra i media più critici nei confronti del 45° inquilino della Casa Bianca.
L' antipatia del presidente verso Bezos e il quotidiano della capitale è divenuta col tempo virale, palese, a tratti sfacciata. Non a caso Trump ha ordinato alle agenzie federali di cancellare gli abbonamenti al Washington Post e al New York Times, i due nemici giurati della Casa Bianca (assieme alla Cnn).
Secondo un ex funzionario della Difesa, il presidente da tempo voleva farla pagare ad Amazon e assegnare il contratto Jedi (Joint Enterprise Defense Infrastructure) alla concorrenza. Un' accusa - contenuta in un libro in uscita la prossima settimana - che se si rivelasse vera creerebbe non pochi problemi al Pentagono e alla Casa Bianca, già accusata di usare i ministeri per portare avanti battaglie di principio di Trump contro i suoi presunti nemici.
BEZOS E TRUMP
Amazon da parte sua si dice «sorpresa» e, secondo indiscrezioni, sembra abbia già iniziato a valutare diverse opzioni per rispondere al fuoco di fila dell' ex tycoon. Fra queste una possibile azione giudiziaria sollevando eventuali interferenze di Trump. Secondo i suoi detrattori il presidente avrebbe esercitato pressioni sul Pentagono approfittando anche della presa di distanza dal contratto del segretario alla Difesa Mark Esper.
Bill Gates tenta il sorpasso Nei giorni scorsi infatti il ministro aveva annunciato che avrebbe fatto un passo indietro dal processo di assegnazione del contratto visto che suo figlio è dipendente di una delle società che avevano presentato un' offerta.
In attesa di conoscere gli sviluppi, specie sul lato Amazon, la decisione del Pentagono segna in ogni caso il venerdì nero di Bezos fra la trimestrale deludente e il calo dei titolo a Wall Street che lo ha impoverito e gli ha fatto perdere, sia pure solo per un momento, lo scettro di Paperone del mondo. Amazon ha infatti chiuso in calo dell' 1,1% a 1.761,33 dollari per azione dopo la pubblicazione della trimestrale. La flessione nel finale ha ridotto la ricchezza di Bezos a 109,9 miliardi di dollari, ovvero 2,3 miliardi in più di Bill Gates, ma nel corso della seduta Bezos era arrivato a valere 300 milioni in meno di Gates.
bill gates
Un duello quello tra i due Paperoni del Pianeta che assume contorni diversi se si parla delle realtà societarie da essi fondate. Microsoft è seconda nella classifica dei giganti Usa per capitalizzazione di mercato con 1.073 miliardi di dollari, preceduta solo da Apple con 1.104 miliardi. Amazon segue a distanza con oltre 870 miliardi tallonata dal Alphabet, società madre di Google.
Per il colosso di Bill Gates il 2019 è stato senza dubbio un anno da incorniciare con il titolo balzato del 39% dall' inizio di gennaio e con un rafforzamento della clientela proprio nelle attività «cloud».
Ma guai a pensare che Amazon stia attraversando una fase di difficoltà, tiene a precisare Jim Cramer, esperto di Cnbc. Anche perché il calo dell' utile è dovuto ai sostanziosi investimenti per ridurre i tempi delle consegne. A dimostrazione del buono stato di salute infatti c' è il balzo del 24% dei ricavi a 70 miliardi di dollari.
«È una società brillante - spiega Cramer - Vedrete che il titolo andrà di nuovo a ruba. Quando? Già questa settimana».