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Mario Salvini per gazzetta.it
Lewis Hamilton completa il weekend perfetto. Nel suo 200° GP, dopo il record di pole di Michael Schumacher eguagliato, si prende la vittoria numero 58. D’autorità, facendo valere la pole, resistendo all’attacco potenzialmente decisivo di Sebastian Vettel all’uscita della Safety car che gli sarebbe potuta esser fatale. E poi coi successivi due giri magistrali, cruciali, con le gomme soft, buoni per allontanare il rivale Sebastian in pista che ha invece tentato un assalto con le ultrasoft.
E per avvicinarlo in classifica: il ferrarista è rimasto secondo per tutta la gara, e ora il suo vantaggio in graduatoria è di soli 7 punti: 220 per lui, 213 per Lewis. Per Hamilton è la quinta vittoria della stagione, la terza in carriera a Spa. Terzo Daniel Ricciardo, sesto podio dell’anno. Quarto Kimi Raikkonen, penalizzato per un mancato rispetto delle bandiere gialle, ma bravo nel finale a passare Valtteri Bottas, quinto. Ritirato per la sesta volta in stagione, l’attesissimo, il ragazzo di casa, Max Verstappen.
LO START — Pronti via e tutti i primi tengono la posizione della griglia. Quindi: Hamilton, Vettel, Bottas, Raikkonen, Verstappen, Ricciardo e avanti così. Il primo colpo di scena è all’8° giro, quando la Red Bull di Verstappen piano piano si va a spegnere, l’olandese la porta a parcheggiare lungo il Kemmel e per l’80% buono degli spettatori, tutti quelli in maglia arancio o blu del Team, il GP del Belgio è finito. Per via per parcheggio escono le bandiere gialle, Raikkonen non le rispetta e ne ricava una penalizzazione che sconterà al 17° giro, rientrando 7°.
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Nel mezzo (tra 12° e 14°) i pit stop, compreso il suo, con tutti e 4 i big che mettono le soft e il solo Daniel Ricciardo a scegliere le super soft. Hamilton nel tornare verso la vetta aveva passato Raikkonen, che ancora non aveva scontato la penalità. Quindi, a soste effettuate: Hamilton davanti, poi, Vettel secondo, sempre a un secondo-un secondo e mezzo di distacco, quindi Bottas e Ricciardo. Raikkonen si fa sotto superando prima Ocon, poi Hulkenberg.
ALONSO: IMBARAZZANTE — Davanti non succede nulla, quindi ci pensa Alonso a dar spettacolo, nell’unico modo in cui gli è possibile, cioè via radio. Mentre nei primi giri ad ogni tornata c’era uno che lo fumava (Hulkenberg, Ocon, Grosjean), lui diceva “È imbarazzante”. E poi “Niente più radio fino alla fine”. Eppure, ancora: “L’unico che posso sorpassare è Vandoorne…”. Una pena, chiusa col ritiro al 26°.
PAURA FORCE INDIA — Quattro giri dopo il duello in rosa tra i due Force India si fa drammatico. Ocon e Perez già si erano toccati in partenza. In quella tornata (30ma), alla Source, Perez è davanti al compagno, che prova a passare, ma lui lo chiude contro il muro. È lo stesso messicano ad avere la peggio: gomma posteriore destra sventrata e musetto danneggiato. Entra la safety car e tutti cambiano gomme: Vettel e Raikkonen, avendone ancora un treno nuovo a disposizione, mettono le ultre soft; le Mercedes non le hanno e vanno con le Soft.
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La safety resta dentro fino al 34°, Hamilton si arrabbia: “E’ ridicolo, non ci sono più detriti in pista”. Si riparte con Vettel incollato a Hamilton. E’ l’attacco decisivo: il tedesco spinge lungo il Kemmel, ma alla staccata Hamilton resiste. Anche dietro è spettacolo: Ricciardo a sinistra, Raikkonen all’interno, tutti e due passano Bottas, il quale esce anche di pista per un attimo. L’australiano della Red Bull è terzo, Kimi è quarto. Hamilton – con le soft (!) – fa il 34° in 1’47”698, e poi il 35° in 1’46”603, giro veloce. È lì che legittima il successo. Perché si resterà così fino alla fine.