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Approfittava del suo impiego all'Inps per intascare denaro che girava sul conto del marito. Scoperta dai baschi verdi, ci ha rimesso lavoro e casa.
Il trucchetto
Il giudice per le indagini preliminari ha emesso la condanna: i due coniugi di Cittadella sconteranno due anni di reclusione per peculato. Lei è una ex impiegata dell'Inps cittadellese, licenziata nel maggio scorso dopo il polverone sollevato dall'inchiesta. Negli ultimi cinque anni, con il marito aveva messo in piedi uno stratagemma che ha fruttato 55mila euro, intascati a titolo di “prestazioni temporanee”.
La donna versava le somme su un conto intestato al marito, che immediatamente le trasferiva su un altro conto corrente della moglie. Particolare curioso, si toglieva lo sfizio di fare commenti poco appropriati, usando nelle causali dei bonifici epiteti come “splendida”, “fantastica”, “strepitosa” per esaltare il gioco sporco andato a buon fine.
guardia di finanza 1
Il sequestro degli immobili
A far partire le indagini, condotte dalla procura di Padova, gli uomini del comando provinciale della guardia di finanza. Un'inchiesta certosina, che ha ricostruito tutti i passaggi dell'intricato giro illecito. A inizio anno il tribunale ha disposto il sequestro dei beni della coppia per coprire la quota intascata. Dopo il sequestro preventivo, negli scorsi giorni è arrivata la confisca: la villetta di Galliera Veneta non appartiene più alla coppia. Dei 280mila euro di valore, 57mila sono diventati a tutti gli effetti patrimonio dello Stato.
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