Franco Pasqualetti per "Leggo"
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«Hanno profanato la tomba di mia madre». Ha la voce rotta dalla rabbia e dal dolore Enrico Montesano. Non si dà pace per quello che gli è capitato: «Chiunque sia stato ha violato la memoria e il rispetto per una persona che non c'è più. Oggi mi sento violentato».
Erano da poco passate le 11 quando, come quasi tutte le domeniche, Enrico in bici si reca a far visita ai suoi cari, nel cimitero monumentale del Verano e vede qualcosa che non avrebbe mai voluto vedere.
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«Subito dopo aver lasciato un fiore a Vittorio Gassman - racconta - sono arrivato alla tomba di mamma mi sono accorto che qualcosa non andava: era sparito il libro di marmo con la sua foto e la scritta che aveva inciso mio padre 65 anni fa». Scuote la testa, si mette le mani tra i capelli e gli occhi si fanno lucidi: «Me lo ricordo bene quel libro, avevo 8 anni e lo poggiai io con queste mani. Pesava tantissimo ma non sentivo la fatica, seppure ero molto piccolo, perché stavo facendo qualcosa per mamma.
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Oggi quel peso sembra decuplicato perché ci sono il dolore e la rabbia per un gesto tanto vile quanto incomprensibile». E aggiunge: «Non contenti, questi balordi hanno anche spostato la lastra di marmo che copre la tomba stessa».
Montesano non ci sta: «Per 65 anni quel libro è rimasto lì, se ora l'hanno rubato significa che siamo arrivati a un livello tale che deve per forza farci riflettere. Non è possibile che un cimitero come il Verano sia terra di nessuno. Ho parlato con dei visitatori che mi hanno raccontato di scippi e furti all'ordine del giorno.
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Possibile che non ci sia sorveglianza? L'Ama dov'è? I servizi cimiteriali dove sono? Si fanno vivi solo per mandare gli avvisi di pagamento. A questo punto non ci sto. Non è giusto. E non è tollerabile vedere un cimitero storico dove si viene assaliti dalle zanzare, dove è tutto sporco e abbandonato e dove i ricordi vengono portati via da balordi che fanno il bello e il cattivo tempo. È ora di dire basta. Per evitare i furti basterebbe installare una rete di telecamere, quanto costeranno mai? Ne va della sicurezza dei cittadini».
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Ma non si tratta di uno sfogo dettato solo dalla profanazione della tomba di famiglia. L'attore ci tiene a sottolinearlo: «Queste cose, come scippi e furti, insieme al degrado, sporcizia e assenza di giardinieri, accadono da anni nel silenzio generale. Cari cialtroni che amministrate non parlarne, non significa che non accadano». E l'attacco torna sulla Municipalizzata: «Ama Servizi cimiteriali, mo faccio na battuta. Anche se non ho l'umore giusto: i servizi so morti ce so' rimasti solo i cimiteriali...».
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