Da corriere.it
LA STRAGE DI CORINALDO
Raffica di assoluzioni al tribunale di Ancona gli imputati per la strage della discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo dove nella notte tra il 7 e l'8 dicembre 2018 morirono sei persone. Il processo non era quello principale - per il quale una banda di giovanissimi è già stata condannata in via definitiva a pene tra i 10 e i 12 anni - ma quello relativo alle misure di sicurezza e autorizzazioni rilasciate ai titolari del locale. Imputati erano i componenti della commissione di vigilanza di Ancona, il sindaco di Corinaldo e due tecnici.
Assolti perché fatto non sussiste, con formula piena, da omicidio colposo plurimo, disastro colposo tutti gli imputati.
discoteca “Lanterna Azzurra” di Corinaldo (Ancona)
Assolto perché il fatto non sussiste Quinto Cecchini, gestore della discoteca. L'ex sindaco Principi condannato ad un anno ma solo per il reato di falso. Pene sospese. Rigettate le richieste risarcimento danni.
La sera del 7 dicembre era previsto un concerto del cantante Sfera Ebbasta che aveva richiamato centinaia di giovani.
Nell'attesa dell'esibizione, a locale ormai gremito, alcuni presenti avevano spruzzato spray al peperoncino con lo scopo di rapinare alcuni dei presenti. Il fuggi fuggi generale aveva provocato la morte di cinque ragazzi e della madre di uno di loro. In particolare sotto il peso della calca avevano ceduto alcune balaustre, facendo precipitare decine di persone. I rapinatori sono già stati condannati; restava da giudicare le responsabilità per le misure di sicurezza installate all'interno della Lanterna Azzurra.
Dolore e sconcerto tra i parenti delle vittime: «Hanno ucciso un'altra volta i nostri cari».
discoteca “Lanterna Azzurra” di Corinaldo
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