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    CASCARE DAL PERÙ - HECTOR VALER, NOMINATO PRIMO MINISTRO DEL PERÙ LO SCORSO MARTEDÌ, È STATO COSTRETTO A LASCIARE L’INCARICO A CAUSA DELLE ACCUSE DI VIOLENZA DOMESTICA DA PARTE DELLA MOGLIE E FIGLIA - QUEST'ULTIMA HA RACCONTATO DI ESSERE STATA “SCHIAFFEGGIATA, PRESA A PUGNI E CALCI IN FACCIA” MA VALER HA NEGATO TUTTO - E' IL TERZO PREMIER CHE SALTA NEGLI ULTIMI SEI MESI...


     
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    Alessandra Muglia per il "Corriere della Sera"

     

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    Nuovo terremoto politico in Perù, alla ricerca del suo quarto premier in sei mesi. Nominato primo ministro martedì scorso, Hector Valer è stato costretto dopo tre giorni a lasciare l'incarico, travolto dalle accuse di violenza domestica. Una nuova tegola anche per il presidente Pedro Castillo, che si ritrova ora a dover cambiare un'altra volta il governo. 

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    Venerdì scorso, appena 48 ore dopo aver insediato il suo terzo presidente del Consiglio, nel discorso alla nazione l'ex maestro-sindacalista ha annunciato un rimpasto, promettendo che il nuovo gabinetto sarà ampio e aperto a tutti i partiti. Un intervento non rinviabile: proprio dopo la nomina di Valer, erano emersi i rapporti presentati alla polizia nel 2016 in cui moglie (morta l'anno scorso) e figlia lo accusavano di violenze.

     

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     In una denuncia visionata dal Guardian , la figlia 29enne racconta di essere stata «schiaffeggiata, presa a pugni e calci in faccia, i capelli tirati». Valer ha negato tutto. «Le denunce contro di me si basano su bugie», si è difeso cercando di arginare il polverone. Invano. A chiedere le sue dimissioni sono stati anche tre suoi ministri e ora il neopremier ha ufficializzato il passo indietro. 

     

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    La crisi rischia di travolgere anche la già compromessa leadership del presidente Pedro Castillo. Com' è che lui, considerato radicale di sinistra era finito a volere un ultraconservatore a capo del governo, con alle spalle una storia di commenti sessisti a rovinarne la reputazione? Valer, entrato in Parlamento con un partito di estrema destra, è poi passato a una formazione pro-Castillo. Il presidente invece ha fatto il percorso inverso: membro del partito marxista-leninista Perú Libre, si è spostato sempre più a destra da quando è entrato in carica lo scorso luglio. 

    proteste in peru contro hector valer proteste in peru contro hector valer

     

    Tra l'altro anche prima aveva espresso opinioni conservatrici contrarie ai diritti Lgbtq, all'aborto e all'educazione sessuale, posizioni non troppo distanti da quelle dei suoi oppositori di estrema destra. I sospetti sulle sue credenziali di sinistra si sono rafforzati venerdì scorso quando è stato fotografato mentre rideva con il presidente brasiliano di estrema destra Jair Bolsonaro, che indossava il tipico cappello a tesa larga di Castillo a suggellare l'intesa tra i due leader. 

     

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    La presidenza peruviana resta dunque impantanata nella crisi. Il suo ex sfidante conservatore Keiko Fujimori da tempo chiede le dimissioni di Castillo. «Non sa come scegliere le persone; non sente la responsabilità della posizione», ha attaccato. Ma a protestare, per la prima volta, sono anche le persone che lo hanno votato. Nulla ancora è trapelato sulla prossima nomina. Quel che è certo è che non può più permettersi di sbagliarla.

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