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    "HIGHLANDER" BORANGA! IL MITOLOGICO PORTIERE EX FIORENTINA E CESENA TORNA IN CAMPO A 75 ANNI NELLA MAROTTESE (TERZA CATEGORIA): “IL SEGRETO DELLA MIA LONGEVITA’? PRATICO TUTTI GLI SPORT, MANGIO BENE. E NON RINUNCIO AL SESSO CON MIA MOGLIE” - VIDEO


     
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    SIMONA PLETTO per Libero Quotidiano
     

    boranga boranga

    Mezzo secolo passato a respingere palloni, eppure lui di fermarsi non ne vuole proprio sapere. Anzi, a 75 anni, torna a difendere i due pali e a scrivere un' altra pagina della sua incredibile vita. Lamberto Boranga ieri è di nuovo sceso in campo debuttando nella squadra di terza categoria, la Marottese, in provincia di Pesaro. Il portierone e cardiologo, classe 1942, a fine partita ci racconta che ha ancora «l' energia di un ventenne, l' entusiasmo di un adolescente, la resistenza di un toro».

     

    Da giovane ha difeso le porte del Perugia, Fiorentina, Reggiana, Brescia, Cesena, Varese, Parma e Foligno. Un lungo giro prima di tornare a Marotta, la cittadina della sua infanzia, dove è stato notato da Nando Martellini che gli ha prognosticato un futuro brillante vedendolo giocare sulla sabbia con gli amici. Ma le sfide agonistiche di Boranga non si fermano al prato verde: ogni giorno si dedica all' atletica leggera, fa pesi, nuoto, salto in lungo e in alto perché lui dello sport ha fatto davvero la sua filosofia di vita. Contenti anche i dirigenti della Marottese: «Boranga è un esempio per tutte le generazioni», dicono. Ieri la partita d' esordio (termine piuttosto inappropriato per questo inossidabile atleta) contro Villa Ceccolini, è finita 3-1.

    Un riavvio fortunato, anche se un goal l' ha preso «Discutibile, ma lasciamo perdere. E comunque qualche buona parata l' ho fatta.

    Ho fatto il mio dovere. Nel calcio quello che conta è vincere, il resto sono chiacchiere. E io sono entrato in questa squadra per vincere. Ma se fossi un giornalista e dovessi darmi un voto, oggi mi darei 6. Sì, dai, sufficiente, niente di più».

     

     

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    Le faccio una domanda scontata ma doverosa vista l' età: ha retto bene i tempi della partita?

    «Prima di tutto io non ho 75 anni, non me li sento proprio. Ne ho 50, al massimo 53, ma non di più. Certo che ero pronto a scendere in campo, del resto io mi alleno tantissimo. Ho lasciato la porta per una lieve stiratura pochi minuti prima della fine e già sul 3-1. Anche per far giocare l' altro portiere, lei capisce».

     

    Che effetto fa tornare in campo alla sua età?

    «È uno stimolo, uno dei tanti. Ora ci attendono i play off.

    Questa squadra è nel mio cuore e io sono contento che se ne parli, anche tramite me, di questa bella cittadina sull' Adriatico».

     

    Come l' hanno accolta i compagni di squadra?

    «Molto bene, abbiamo anche vinto. Lo sente il caos? Siamo tutti qui a festeggiare. Mi sento uno di loro. Anche se devo ammettere che ho sempre in testa il mio limite. Nel senso che non bisogna mai strafare, altrimenti si diventa patetici. Capisce cosa voglio dire?

    boranga boranga

    Io faccio la mia partita, offro la mia prestazione cercando di dare il meglio e di vincere. Ma senza esagerare».

    Ma qual è il suo segreto per restare così in forma?

    «Prima di tutto bisogna mangiare bene e con moderazione. Io faccio due pasti al giorno, ma molto variegati e dinamici. Mangio quattro bianchi e un rosso d' uovo, carne pesce, verdura, pasta, insomma, tutto ma con misura. Poi ogni giorno mi alleno: non faccio tante ore, un paio al massimo, ma di qualità. Faccio nuoto, calcio, bici, atletica: tutti gli sport tranne la corsa».

     

    Per superare i limiti fisici occorre anche la testa, no?

    «Io dico sempre che è importantissimo mantenere in allenamento il cervello, dargli stimoli sempre nuovi, essere interessati a tutto quello che ci circonda. Ma anche fare sesso. Sì perchè soprattutto dopo una certa età aiuta non solo a livello fisico, ma fa star bene anche la mente. Non bisogna rinunciare al sesso, soprattutto a questa età. Guai!».

     

    Sua moglie cosa dice?

    «Mia moglie è una donna intelligente e capisce le mie esigenze. Lei è biologa, e ora aiuta mia figlia, che è stilista».

     

    Altre sfide nel cassetto?

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    «Sono pieno di sfide in agenda, e non riguardano solo il mio ruolo di portiere: il prossimo 2 giugno mi aspetta un' importante gara di nuoto, la 50 metri stile libero e subito dopo sono in pedana per il salto in alto ai mondiali di Malaga».

     

    Punta a vincere anche lì?

    «Io a quelle gare arrivo primo. Anche perché se non salgo sul podio sto male. Quindi faccio di tutto per vincere. Basta usare la testa e il fisico ti segue. Semplice, no?».

     

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