mauro coruzzi platinette prima e dopo
Mauro Coruzzi, Platinette, è intervenuto ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format "I Lunatici", condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, in diretta dal lunedì al venerdì notte dalla mezzanotte alle sei, in diretta tra la mezzanotte e trenta e le due circa anche su Rai2.
Coruzzi ha parlato un po' di se: "Come sto? Dal punto di vista sanitario direi bene vista la ragguardevole età raggiunta, dal punto di vista psichico non me la cavo poi tanto male, riesco ancora ad ascoltare generi musicali che fino a ieri mi erano totalmente estranei ma soprattutto ho ripreso un'attività che credo sia lodevole, che è quella di cantare nelle ore notturne. Per i miei vicini ho insonorizzato il soggiorno. Mi rendo conto che le povere figliole che abitano nell'appartamento contiguo al mio al mattino possano avere un paio di borse sotto agli occhi".
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Sul suo rapporto con la notte: "Sostanzialmente non è cambiato nulla. Ancora ricorro al servizio del cibo a domicilio. Ci sono persone che ti portano il cibo a casa h24. E' cambiata la disposizione di una testa bacata che tale rimane nei confronti del cibo. Adesso ho deciso di sopravvivere a me stesso, da un po' di mesi a questa parte. All'inizio della pandemia mi è venuta voglia di mangiare meglio. Ho pensato di utilizzare il mio tempo provando ad entrare nella virtù, come prima ero entrato nel vizio. Ho fatto una serie di operazioni dal punto di vista psicanalitico, ho iniziato un percorso, ho iniziato a vedere la cosa cinicamente.
MAURIZIO CORUZZI PLATINETTE
Ho calcolato gli anni che avevo davanti a me da vivere, meglio vivere sopravvivendo a se stessi che morire con un panino in gola. Ho pensato che gli anni che mi rimangono da vivere possono essere migliori se posso lavorare, vivere, camminare venti metri senza fermarmi con il fiatone. La spinta è stata dettata da un senso di sopravvivenza. Col corpo che avevo prima non potevo permettermi di fare più niente, se non stare su una sedia o al computer e magari farmi alimentare da un sondino. Quando ho capito che dovendo andare una volta a settimana in trasferta a Roma, da Milano, facevo realmente fatica. Questo mi ha dato la spinta per farmi capire che il mio corpo doveva servirmi ancora per fare ciò che mi piace fare".
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Sul rapporto col 'mostro', il cibo fuori controllo: "Io mi sono abituato alla convivenza. Non sparisce mai, sei che è lì, sai che lo devi controllare. Nelle ultime settimane sto facendo una pratica orrenda, ma una forma di salvavita. Compro cibo come se avessi ottanta persone a cena e poi purtroppo butto. Dico ottanta per il gusto dell'esagerazione. Quando tu vai col delivery è difficoltoso che trovi qualcuno che ti faccia le mezze porzioni.
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Compro ma non mangio tutto. E non posso mangiarlo il giorno dopo. Il bulimico ha bisogno di cambiare completamente il menù per sentirsi normale, quando normale non è. Per questo il cibo lo getto. Questo dal punto di vista alimentare mi salva. Ingerisco meno calorie. Anche se amo ancora il cibo spazzatura, così come amo, senza controllo, le prelibatezze della mia terra. Il culatello, il parmigiano, il tortello, però in porzione decenti, così da non uscire con una specie di salvagente attaccato al girovita".
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Sul rapporto col suo corpo: "L'estatica è una delle molle che fanno scattare questa fase. Confido molto nella terza età e nell'università della terza età. Ho una mancata laurea, a un passo dal raggiungimento. Iniziai a lavorare nelle radio, tra la radio e l'università scelsi la radio. Ora non disdegnerei di riprendere a studiare".
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