VIDEO - DAL MINUTO 13
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Dall'intervista di Pierluigi Diaco a Vittorio Sgarbi, ''Io e te'', Rai1 (sabato notte)
DIACO GLI FA ASCOLTARE LA VOCE DELLA MADRE, SGARBI COMMOSSO COMMENTA:
SGARBI DIACO
Le voci dei morti, in questi caso la voce di mia madre, hanno la potenza di qualcosa che non finisce, che resta. Siamo così fortunati che mentre non abbiamo la parola di Platone , di Ariosto, di Petrarca e di Raffaello, negli ultimi cento anni possiamo continuare a vivere vedendoci in televisione quando non ci saremo più o sentendo le voci. E’ un miracolo della tecnologia.
LA DIMENSIONE LUDICA, QUELLA DEI GIOCHI NELL’INFANZIA
Io mi sentivo generale, imperatore. Mia sorella ricorda che avevo un copricapo indiano con le piume, ero il capo indiano e donavo una piuma a mia sorella come concessione, quindi già allora avevo l’idea del dominio sulle cose…a nove anni ho capito che sarei diventato famoso perché ritenevo che la strada per la fama fosse la poesia, cosa che è rimasta in me fino a quando all’università incontrai un altro punto di riferimento potentissimo che è Francesco Arcangeli, un critico meraviglioso che mi ha trascinato dalla letteratura all’arte e da allora ho fatto quello che ho fatto, ma dico quello che ho scritto anche nel mio ultimo libro e cioè che l’unica fortuna che può avere un giovane è quella di trovare un bravo insegnante, un buon insegnante è migliore di qualunque riforma, di qualunque scuola, ci vuole una persona che ti trasmetta passione, desiderio, altrimenti è inutile andare a scuola.
SGARBI DIACO
LE PRIME PULSIONI DA BAMBINO.
Negli anni ‘60 mio padre ci portó in Sardegna... Un giorno andiamo a Orosei e passano due donne sui vent’anni e dicono a mio padre “Che bello suo figlio”... e io ho sentito il primo frisson erotico.
LA MALATTIA
sgarbi
Li accadde che ero stato a fare una conferenza a Brescia e mi hanno aperto un po’ di chiese senza che io lo chiedessi alle 2 di notte perfino io ero stanco , sono partito da Brescia... a Mantova ho cominciato a sentire un peso sul cuore che mi è sembrato potesse essere un colpo al cuore. Ho detto all’autista “Sto male, vado all’ospedale”. Un’ora di operazione e mi hanno detto: “Se fosse andato avanti mezz’ora sarebbe morto”. Quindi io ho visto la morte a mezz’ora di distanza che più o meno si situa a Roncobilaccio: ci sarebbe la lapide.
RAPPORTO CON DIO
Io sono convinto che la nostra posizione rispetto a Dio sia un posizione di puro opportunismo, quello che diceva Pascal, cioè, l’uomo ha bisogno di Dio quindi vuole non morire, noi abbiamo davanti la morte a cui gli artisti rispondono con le opere d’arte , gli uomini rispondono con la fede. Dio non ci dà dei segnali, quando viene fuori l’apparizione della Vergine, la Madonna di Medjugorje e altre sono sempre apparizioni anomale, la Vergine non appare mai a un Cacciari o ad un Umberto Eco, appare a dei pastorelli i quali credono che ci sia e ce lo comunicano, per cui io credo più alla chiesa che a Dio, nel senso che la chiesa e la cultura cristiana sono per me assolutamente fondamentali, perché il nostro Dio è un Dio dell’uomo e si è fatto uomo, le altre divinità stanno lontane. Dio è Cristo e la vera divinità di Cristo è la sua umanità.
vittorio sgarbi intervistato (1)
SABRINA COLLE
Noi abbiamo la consapevolezza, come molti dimostrano praticandolo, che c’è il sesso senza amore. Il che prova che c’è anche l’amore senza sesso. Quando alla fine del secolo scorso lei manifestò di poter sospendere i rapporti sessuali io accettai. E così sono libero. Io amo la sua anima, lei ama la mia anima.
rina cavallinI madre di vittorio sgarbi rina cavallinI madre di vittorio sgarbi rina cavallinI madre di vittorio sgarbi SGARBI COL PADRE il padre giuseppe nella casa museo di sgarbi a ro ferrarese berlusconi ai 95 anni del padre di sgarbi elisabetta sgarbi