Marco Zatterin per "La Stampa"
ALESSANDRO PROFUMO E FABRIZIO VIOLAI giuristi della Commissione europea si preparano per il Palio di Rocca Salimbeni. Il piano di rilancio concertato dal governo per la Banca Monte dei Paschi di Siena è sul tavolo di Joachìn Almunia, sceriffo europeo dell'Antritrust, i cui servizi risultano nutrire un concreto sospetto di aiuto di Stato nel dossier aperto in luglio. Il problema, stando a fonti concordanti, il meccanismo di rimborso del Tesoro qualora - come possibile - la banca senese dovesse registrare delle perdite.
La possibilità di rimborsare la minusvalenza di via XX settembre «al valore di bilancio», e non a quello di mercato, costituirebbe probabilmente un vantaggio per l'azionista del Mps. Ma a pagarlo, ecco il dubbio, «sarebbero i contribuenti italiani».
MARIO MONTI E VITTORIO GRILLI jpegSebbene la camera abbia approvato il decreto di legge che garantisce al Monte i 2 miliardi necessari per rafforzare il patrimonio e garantirsi un futuro, una somma che viene iniettata sotto forma di obbligazioni sottoscritte dal tesoro, il provvedimento è ancora fermo in attesa del verdetto dell'Unione.
Come il premier Monti sa bene per aver fatto quel mestiere, l'Antitrust deve vagliare la compatibilità dell'intervento con la normativa comunitaria sugli aiuti di stato. Deve insomma verificare che lo stato si sia comportato come un investitore privato e che Monte Paschi non abbia avuto privilegi illeciti.
SEDE DEL MONTE DEI PASCHI DI SIENAL'azione del governo si è resa necessaria per tenere testa all'impegno preso dall'Italia al Consiglio Ue del 26 ottobre 2001 per rafforzare il settore bancario, come indicato anche dalle raccomandazioni dell'Eba, l'autorità bancaria europea, sul cuscinetto (buffer) «temporaneo e straordinario» da predisporre per i gli istituti continentali. La forma scelta dal governo italiano, è stato osservato, costituisce una riproposizione dei Tremonti Bond emessi nel 2009. Due miliardi subito, come detto.
Più 1,9 miliardi per sostituire i Tremonti Bond in scadenza. Bruxelles si muove con passo felpato. Spiegano fonti europee che «l'aspetto principale contestato dalla Commissione risiede nel fatto che - nel caso (molto probabile) in cui la banca Mps dovesse registrare una perdita - il Tesoro, invece del pagamento di una cedola, si vedrebbe corrisposte azioni ordinarie emesse al valore di bilancio per una quota del patrimonio netto equivalente all'importo della cedola non corrisposta».
GIUSEPPE MUSSARIIn pratica, il rimborso avverrebbe con azioni ordinarie emesse al valore di bilancio a 0,8 euro per azione, cioè a circa quattro volte il loro corrente prezzo di mercato e lo Stato acquisirebbe una quota di circa il 3,5 per cento ogni volta che Mps si trovasse nella condizione di non poter pagare la cedola. Nel caso in cui le azioni fossero emesse al loro valore corrente di mercato, invece, il governo percepirebbe una quota pari a circa il 14 per cento in banca. La differenza salta all'occhio.
Commissione Europea«Cosa ci può dare la repubblica italiana con un settimo del Monte?», si chiedono nella capitale europea. Pagato oltretutto decisamente caro.Il negoziato è in corso, e i tempi non saranno brevissimi. Si spera in verdetto entro la fine dell'anno, sebbene a Roma (e a Siena) si auspichi un esito più rapido per motivi di stabilità finanziaria.
La comunicazione della Commissione d'inizio 2012 sugli interventi nelle banche recita che «il conferimento di capitale deve essere sottoscritto con uno sconto sufficiente rispetto al prezzo delle azioni registrato immediatamente prima dell'annuncio del conferimento stesso, in modo da offrire allo Stato una ragionevole prospettiva di adeguata remunerazione». il problema comincia qui. La soluzione è per dicembre. Al massimo.